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    Scarcerati dal riesame marocchini accusati di terrorismo

     

     

    Scarcerati dal riesame marocchini accusati di terrorismo

    25 nov 11 "Mancano i gravi indizi di colpevolezza in ordine al reato contestato". A sostenerlo sono i giudici del tribunale della libertà di Catanzaro nelle motivazioni della decisione con la quale il 12 ottobre scorso hanno disposto la scarcerazione dei tre marocchini arrestati a gennaio perché accusati di addestramento ad attività con finalità di terrorismo internazionale. I tre extracomunitari sono l'imam di Sellia Marina (Catanzaro), M'Hamed Garouan; il figlio, Brahim Garouan, e Younes Dahhaky, di Lamezia Terme. I giudici del riesame, nel motivare la scarcerazione dei tre indagati, hanno sostenuto anche che "le condotte non sono sufficienti a configurare la fattispecie delittuosa contestata e manca l'elemento oggettivo e soggettivo del reato". L'udienza del 12 ottobre scorso si era svolta dopo che, nel luglio scorso, la Cassazione aveva annullato una precedente decisione del riesame con la quale era stata confermata la misura cautelare nei confronti dei tre immigrati arrestati. "In definitiva - scrivono i giudici nelle 13 pagine di motivazioni del provvedimento di scarcerazione - nessun elemento agli atti consente di poter asserire, se non surrettiziamente, che i Garouan e il Dahhaki abbiano realizzato una scuola di preparazione ed esercitazione volta ad addestrare uno o più soggetti per la fabbricazione o l'utilizzo di armi ovvero per il compimento di operazioni terroristiche. Le indagini non hanno neppure consentito di appurare se i tre musulmani si stessero accingendo ad elaborare programmi concreti volti a mettere in pratica le nozioni che andavano apprendendo o comunque trasmetterle a soggetti che potessero metterle in pratica". I tre extracomunitari furono arrestati perché accusati di aver utilizzato la rete internet per procacciarsi e diffondere documenti multimediali riguardanti l'uso di armi ed esplosivi e software per il sabotaggio dei sistemi informatici.

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