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    Sgominata banda spacciatori che rapinava gioiellerie: 15 arresti a Crotone

     

     

    Sgominata banda spacciatori che rapinava gioiellerie: 15 arresti a Crotone

    24 nov 11 Un'operazione della squadra mobile di Crotone è in corso per l'esecuzione di 15 ordinanze di custodia cautelare, 10 in carcere e cinque ai domiciliari, nei confronti dei presunti componenti di un gruppo accusato di essere dedito alle rapine ed allo spaccio di sostanze stupefacenti. Le indagini sono iniziate in seguito ad alcune rapine compiute nella primavera scorsa in alcune gioielleria di Crotone con le stesse modalità: un uomo si fingeva un cliente e subito dopo un altro, armato, faceva irruzione nel locale. Dalle indagini, denominate "Golden white", gli investigatori hanno accertato che le persone coinvolte nelle rapine facevano parte di una rete di spacciatori di cocaina ed hascisc.

    --- Questi gli arresti

    Agivano col beneplacito delle cosche. Agivano con il beneplacito di elementi delle cosche crotonesi, le 15 persone arrestata stamani dalla squadra mobile di Crotone con l'accusa di fare parte di una banda dedita alle rapine ed allo spaccio di droga. E' quanto hanno riferito gli investigatori, spiegando che la banda utilizzava i proventi della rapine compiute in gioiellerie, sale giochi ed altri negozi per acquistare cocaina, marijuana ed hascisc da spacciare in discoteche e nei quartieri. "Gli investigatori della Polizia di Stato - ha detto il procuratore di Crotone Raffaele Mazzotta incontrando i giornalisti - hanno dimostrato grande professionalità nel rispondere ad un fenomeno che aveva molto allarmato gli operatori commerciali della città". Le indagini sono iniziate dopo una serie di rapine e tentate rapine messe in atto tra il gennaio e il marzo di quest'anno. Dall'analisi di un filmato di una telecamera di sorveglianza in una gioielleria, gli investigatori sono risaliti al finto cliente che distraeva il proprietario mentre un complice armato faceva irruzione. Si tratta di Marco Taverna, di 20 anni. Le indagini hanno portato ai complici e ad evidenziare un giro di spaccio di droga. "In questo frangente - ha detto Mazzotta - emerge una sudditanza della criminalità crotonese verso altre forze esterne. Gli equilibri si sono modificati rispetto a qualche anno addietro, i vuoti lasciati dalle cosche crotonesi hanno innescato un fenomeno di espansione da altri centri con il rischio di uno scontro tra clan malavitosi per la conquista del territorio". A nove arrestati la Procura contestava l'associazione a delinquere, ma l'ipotesi è stata esclusa dal gip Paolo De Luca che ha emesso i provvedimenti. Il questore di Crotone, Giuseppe Gammino, ha detto che l'indagine è nata nel 2010. Per questo motivo, ha aggiunto, "é stato necessario ricorrere al ritardato arresto con l'autorizzazione della Procura, per raccogliere maggiori elementi e rafforzare l'indagine". Il capo della squadra Mobile, Vincenzo Coccoli, ha detto che due degli arrestati erano già detenute per il possesso di un'arma con la quale, secondo l'accusa, stavano per rapinare una prostituta.

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