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    Traffico rifiuti: tutte le accuse della DDA e dei CC

     

     

    Traffico rifiuti: tutte le accuse della DDA e dei CC

    24 nov 11 La misura emessa dal Gip del Tribunale di Reggio Calabria, su richiesta della locale Procura della Repubblica - Direzione Distrettuale Antimafia, scaturisce dalle indagini condotte dal N.O.E., che hanno consentito di accertare a carico degli indagati, in concorso tra loro ed a vario titolo, responsabilità in ordine al reato di traffico illecito di rifiuti, di cui all'art.260 del D.Lgs. nr.156/2006, in quanto, al fine di conseguire un ingiusto profitto, consistente nel risparmio di denaro dovuto per un corretto smaltimento del percolato, per la ricopertura e la compattazione giornaliera dei rifiuti, nonché per le opere necessarie per una corretta manutenzione della discarica, mettevano in atto alcune operazioni illecite. Nel dettaglio abbancavano i rifiuti solidi urbani in aree della discarica consortile, non autorizzate e senza previo isolamento dal terreno con apposita geomembrana; sversavano il percolato prodotto dagli R.S.U., nel vallone Rambotta; abbancavano rifiuti in quantità eccedenti ai limiti autorizzati; omettevano di provvedere alla copertura e compattazione giornaliera dei rifiuti; consentivano il conferimento di rifiuti anche pericolosi, non ammissibili in discarica; consentivano il conferimento di rifiuti a soggetti non autorizzati,il tutto, allestendo mezzi e attività continuative ed organizzate, per la gestione abusiva di ingenti quantitativi di rifiuti, potuti quantificare solo in parte. Le indagini, condotte dai carabinieri, hanno permesso di accertare una illegalità diffusa nella gestione della discarica di Casignana. Nello specifico, anche con l'utilizzo di video-riprese, intercettazioni telefoniche ed ambientali, sono state accertate incendi dolosi di rifiuti all'interno delle aree di abbanco, posti in atto dagli stessi operai ed a causa dell'assenza di idonea recinzione, il pascolo di bovini ed ovini all'interno della stessa discarica ed in aree contaminate da percolato. Si è altresì accertato, che con accordi sottobanco, e con la compiacenza ora del sindaco di Casignana, ora del responsabile della ZETAEMME, sono entrati in discarica RSU non autorizzati dall'Ufficio del Commissario per l'emergenza ambientale in Calabria. La discarica, sequestrata è stata affidata in custodia all'Ufficio del Commissario, che ne dovrà curare, previa l'eliminazione delle carenze di impermeabilizzazione, la successiva gestione., mentre la ZETAEMME, è stata affidata ad un curatore nominato dall'Ufficio del Gip.

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