Studenti protagonisti nell'ultimo libro di Gratteri e Nicaso - Nuova Cosenza Quotidiano d'informazione della Calabria

Studenti protagonisti nell'ultimo libro di Gratteri e Nicaso

22 nov 11 - E' stato presentato in anteprima nazionale, nell'auditorium 'Calipari' del Consiglio regionale, l'ultimo saggio sulla 'ndrangheta curato dal giornalista Antonio Nicaso e dal procuratore aggiunto della Dda di Reggio Calabria, Nicola Gratteri, dinanzi ad una platea costituita da centinaia di studenti delle scuole calabresi. ''La ndrangheta fa schifò, è un libro - ha detto il capo ufficio stampa dell'assemblea calabrese, Gianfranco Manfredi, presentando l'evento - che costituisce il feed-back dei precedenti lavori di Gratteri e Nicaso e che vede protagonisti diretti, con le loro lettere, molti studenti calabresi". Il presidente del Consiglio, Francesco Talarico, ha sottolineato "l'importanza che in questa sede istituzionale si confrontino gli operatori della giustizia e le forze dell'ordine con le giovani generazioni su cui riponiamo le nostre speranze future. Lo Stato, con le forze di polizia e la magistratura - ha detto ancora Talarico - hanno conseguito successi straordinari in Calabria in questi ultimi anni nel contrasto alla mafia. Ma la sola repressione non è sufficiente se non accompagnata da un lavoro culturale, a partire dai banchi di scuola, sinergico, tra le forze dello Stato e i giovani. E' chiaro che la politica è chiamata ad un grande ruolo che è quello di promuovere la crescita e lo sviluppo dell'economia e della società calabrese". Nel corso del suo intervento, il presidente Talarico ha ricordato come "la ndrangheta sia ormai diventata pericolosa al sud come al nord per la sua capacità di interfacciare delicati livelli di rappresentanza istituzionale. Personalmente non mi sono unito al coro di chi pensava che il Consiglio regionale dovesse essere sospeso dopo l'arresto e la condanna dell'ex consigliere Santi Zappalà poiché, e di questo resto convinto, un provvedimento di tale eccezionale portata avrebbe ulteriormente deteriorato la fragile immagine della nostra terra, non solo a livello nazionale, ma internazionale. Quello che mi sento di aggiungere è che occorre innalzare l'attenzione sulla composizione delle liste elettorali e non solo di quelle regionali, ma anche per i Comuni e le Province, poiché a quei livelli istituzionali si decidono spesso i destini delle comunità locali. I fatti concreti restano comunque il migliore discrimine per la politica ai fini del giudizio dell'opinione pubblica". "La lotta alla mafia - ha detto Antonio Nicaso - è lotta ai falsi miti, una 'infrastruttura culturale', questa che va demolita. In un mondo senza regole la 'ndrangheta dimostra un'ossessione per il rispetto delle regole, seppure perverse. Si nutre del silenzio che noi dobbiamo controbattere con la parola". Nicaso, ha poi confutato l'idea che "la ndrangheta sia una struttura unitaria. Semmai, e lo confermano tutte le inchieste, è un'organizzazione orizzontale dove ogni 'famiglia' esercita il proprio potere in piena autonomia rispetto alle altre cosche". "Sono ufficialmente in ferie - ha detto Nicola Gratteri - perché voglio spendere il mio tempo libero, oggi, qui, in maniera diversa rispetto a chi preferisce andare al mare o in montagna". Il magistrato ha esortato i giovani "ad impegnarsi nello studio ed a laurearsi nei tempi giusti per costruire orgogliosamente la vostra dignità ed evitare, così, di finire dietro la porta del politico di turno che vi promette il lavoro che non potrà dare neppure ai suoi figli. State dunque attenti affinché non si ripetano esperienze, come quella dei 'ragazzi di Locri', finite molto presto nel dimenticatoio. D'altronde, chi ha il potere non ama la piazza, ma deve essere invece in grado di intercettare e tradurre in buone norme gli umori dell'opinione pubblica. Infine, agli studenti voglio dire che è giusto protestare, ma è altrettanto necessario attrezzarsi culturalmente, leggendo e approfondendo poiché solo così sarete protagonisti e veri costruttori del vostro futuro".