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    Legambiente "Inchiesta rifiuti conferma interessi illegali"

     

     

    Legambiente "Inchiesta rifiuti conferma interessi illegali"

    17 nov 11 "L'ennesima inchiesta sui rifiuti e l'importante azione della magistratura e delle forze dell'ordine, a cui va il nostro plauso e apprezzamento, afferma la legalità e la forza dello Stato nel reprimere i reati". Tutto ciò da un lato tranquillizza, ma dall'altro mette a nudo il re sulle ecomafie e gli interessi illegali sul ciclo dei rifiuti". Lo sostiene, in una nota, Legambiente Calabria. "Si confermano le nostre preoccupazioni - aggiunge - sul fallimento delle esperienze commissariali che si sono succedute in circa un ventennio nero e di quanti, anziché avere a cuore ed assumere responsabilmente scelte ed azioni politiche incisive ed efficaci per la gestione integrata ed efficiente dei rifiuti, usano la gestione commissariale come leva del malaffare. Le misura interdittive nei confronti di tre rappresentanti dell'Ufficio emergenziale, il commissario Graziano Melandri e i tecnici Domenico Richichi e Simone Lo Piccolo, e l'aver indagato l'assessore regionale all'Ambiente, Francesco Pugliano, nella qualità di ex sub commissario dell'Ufficio emergenziale, rafforzano ancora una volta la richiesta, che da anni facciamo, di superare la fase commissariale". "Le indagini - afferma ancora Legambiente - evidenziano da un lato come sofisticati ed intricati sistema di frode, posti in essere dalla 'holding' veneta del 're della monnezza', Stefano Gavioli, permettono di incassare milioni di euro senza mai pagare un euro di tasse, e, dall'altro, come l'illecita gestione, che ha causato il sequestro dell'impianto di trattamento di rifiuti di Catanzaro, per effetto dello smaltimento del percolato all'interno fiume Alli inquini l'ambiente. La Calabria e i calabresi non possono permettere che il territorio sia preda di eco mafiosi. Tali azioni illecite hanno riflessi nel tessuto sociale, economico ed ambientale. Le ecomafie aggrediscono l'ambiente e causano l'inquinamento anche del nostro mare e delle falde acquifere, con conseguenze che potrebbero riflettersi sulla salute umana".

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