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    Città sempre meno a dimensione di bambino. In Calabria sono il 17.5%

     

     

    Città sempre meno a dimensione di bambino. In Calabria sono il 17.5%

    17 nov 11 Sono 10 milioni 229 mila i minori in Italia, pari al 16,9% del totale della popolazione: di essi oltre 352.000 - pari al 17,5% della popolazione regionale - vivono in Calabria. Dove, come nella maggior parte delle regioni italiane, gli anziani prevalgono sui giovani con un rapporto fra over 65 e under 18 pari a 132 ogni 100 minori. Una maggioranza di anziani ben poco bilanciata dalla presenza di minori, figli di genitori stranieri, nati in Italia, che rappresentano appena il 4,10% della popolazione minorile. Per quanto riguarda i servizi all'infanzia, la Calabria si attesta nella zona più bassa della classifica delle regioni italiane, davanti solo alla Campania, per gli asili nido: solo infatti il 3,5% dei bambini fra 0 e 2 anni è preso in carico dai nidi pubblici, a fronte del 29,5% dell'Emilia. Anche in Calabria vi sono poi minori in povertà relativa - 116.000 pari al 28,9,1% - cioè appartenenti a famiglie che hanno una capacità di spesa per consumi sotto la media. La Calabria poi ha l'allarmante primato di famiglie "deprivate" , pari al 60,7% di famiglie con figli che hanno dichiarato di non potersi permettere neanche una settimana di ferie. Significativo anche l'indicatore relativo alle Sud Italia dove l'5,8% e il 14,7% delle famiglie con figli minori ha dichiarato, rispettivamente, la difficoltà a "fare un pasto adeguato almeno ogni due giorni" e a di potersi pagare le cure mediche . Sono questi alcuni dei dati contenuti nel secondo Atlante dell'Infanzia (a rischio), diffuso da Save the Children alla vigilia della Giornata dell'Infanzia: oltre 150 pagine e 80 mappe che restituiscono moltissime informazioni sulla condizione di bambini e adolescenti del nostro paese: dalle città e territori in cui vivono, alla povertà minorile, dagli spazi di verde e di gioco disponibili, all'inquinamento urbano, dalla dispersione scolastica alla spesa sociale e servizi per l'infanzia. Quest'anno l'Atlante, in occasione delle celebrazioni dei 150 anni dall'unità d'Italia, include anche un approfondimento sui quasi cento ragazzi garibaldini che parteciparono alla spedizione dei mille, un modo anche per confrontare la "giovane Italia" di allora con quella attuale. "La qualità della vita dei nostri bambini e ragazzi è mediamente incomparabile con quella del secolo scorso"commenta Valerio Neri, Direttore Generale Save the Children Italia. "Tuttavia, se non è più la tubercolosi a uccidere, o la guerra, oggi i nostri minori fanno i conti con la povertà, la scarsità di servizi per l'infanzia, le città inquinate, stili di vita insani che conducono all'obesità. Problemi che l'attuale crisi economica rischia di amplificare e scaricare soprattutto sui minori se non c'è un'inversione di rotta immediata e si pone la tutela dell'infanzia e adolescenza come una priorità delle scelte politiche-economiche di un paese che finora ha sempre investito molto nelle pensioni e molto meno di quanto avviene altrove per aiutare i minori, i giovani e le famiglie con figli".

    Le città italiane sono sempre meno a misura di bambino. Il tasso di motorizzazione è altissimo dappertutto e fa segnare una media di 3/4 macchine ogni minorenne: a Roma si contano circa 450 mila minori e 1 milione 890 mila macchine, per un tasso di 4,2 macchine per bambino. In cima alla classifica delle città con il tasso di motorizzazione più alto, Aosta (13,5), Cagliari (5,4), Ferrara (5,1), l'Aquila (4,8). Il dato è contenuto nell'Atlante dell'infanzia di Save the children, presentato oggi. Procede senza sosta, inoltre, la cementificazione e impermealizzazione del territorio: si stima che ogni giorno venga cementificata una superficie di circa 130 ettari. In testa alla classifica per cementificazione i comuni di Roma e Venezia, seguite da Napoli e Milano (dove la superficie edificata ha già inglobato i due terzi del territorio comunale). E rilevante in molte città italiane è l'inquinamento dell'aria: Ancona, Torino e Siracusa spiccano per il maggior numero di giorni di superamento del valore limite di particolato, polveri sospese nell'aria che penetrano nelle vie respiratorie causando problemi cardio-polmonari e asma. Matera e Nuoro invece le più virtuose, con un solo giorno di sforamento del limite. E varia è la disponibilità di luoghi - giardini pubblici, campi, prati, strade - dove i bambini possano giocare: nel Nord e al Centro più di 2 bambini su 3 giocano nei giardini pubblici. Al Sud, dove l'offerta di verde attrezzato è più ridotta, la fruizione dei giardini pubblici scende al 16% e una quota maggiore di bambini gioca sulla strada (12,2%). Da segnalare il caso Campania, dove appena 1 bambino su 100 gioca nei prati (in Veneto il 20%) e meno di 3 ogni 100 sulle strade. Accanto a questi luoghi deputati naturalmente allo svago e al divertimento, aumenta la frequenza da parte dei ragazzi fra gli 11 e i 17 anni dei centri commerciali: 1 ragazzo su 5 dichiara di andarvi almeno una volta a settimana.

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