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    Coldiretti "Da contraffazione agroalimentare danni per un mld di euro alla Calabria"

     

     

    Coldiretti "Da contraffazione agroalimentare danni per un mld di euro alla Calabria"

    16 nov 11 "L'agroalimentare calabrese subisce un danno di un miliardo di euro l'anno dall'imitazione, contraffazione e taroccamenti vari dei prodotti simbolo della regione". Lo riferisce, in una nota, la Coldiretti Calabria. "E' il fenomeno dell'Italian Sounding - si aqgiunge - il business dell'imitazione grazie all'utilizzo di nomi o immagini che richiamano l'Italia, e nel nostro caso la Calabria, e che ha cifre davvero stratosferiche". "Un vero e proprio furto - commenta Pietro Molinaro presidente di Coldiretti Calabria - ed una piaga che trova nella Società Simest, controllata dal Ministero dello Sviluppo Economico, che finanzia imprese italiane che producono e commercializzano all'estero prodotti che di italiano hanno solo il nome. Una pugnalata alle spalle per le imprese che stanno attuando ogni sforzo per tenere testa alla crisi e che vogliono continuare ad investire, valorizzando un capitale umano giovane direttamente nella gestione della impresa. Ma non perdendo smalto e competitività, si posono aprire spazi importanti per i giovani: in primis marketing e comunicazione, collegati alle filiere produttive agricole". "Questo stato di cose - dice ancora Molinaro - ci toglie menti, braccia e distintività territoriale a danno della nostra economia e dei cittadini consumatori. E' stato accertato, ad esempio, che i nostri salumi Dop vengono duramente colpiti. E' stato verificato, infatti, che la società Parmacotto, partecipatata dalla Simest, vende in un catena di negozi i salumi calabresi che godono del riconoscimento europeo e che di calabrese hanno solo il nome. La Simest poi, con nostre risorse, finanzia all'estero imprese che commercializzano prodotti con una falsa identità di origine, utilizzando la manodopera dei Paesi esteri e ivi creando valore aggiunto con i conseguenti svantaggi competitivi per il nostro sistema agroalimentare. Insomma si delocalizzano le produzioni e l'internazionalizzazione delle imprese viene interpretata e attuata in modo penalizzante per le nostre produzioni, con discutibili operazioni di investimento negli Usa ed in Romania. Non possiamo stare fermi davanti a tanta protervia, pilotata non si sa bene da chi ma che ha una regia. Per questo è partita una mobilitazione che è rivolta a tutte le forze sociali. Chiederemo a Comuni, Province, Regione, Camere di Commercio, Associazioni consumatori, Consorzi di Tutela e Parlamentari di approvare e sostenere atti che manifestino concretamente il loro posizionamento a difesa della ricchezza dell'enogastronomia dei nostri territori e delle qualità delle produzioni: una sorta di diritti d'autore che spettano solo al nostro ingegno, lavoro e al territorio".

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