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    Cittadini in piazza a Crotone per chiudere gestione commissariale rifiuti

     

     

    Cittadini in piazza a Crotone per chiudere gestione commissariale rifiuti

    12 nov 11 In piazza a Crotone per chiedere la fine del Commissariamento dell'emergenza rifiuti in Calabria: sono state tante le sigle, i sindaci, i cittadini e le scolaresche che hanno aderito oggi a "Mò basta, delle nostre vite decidiamo noi", manifestazione organizzata dalla Rete difesa del territorio Franco Nisticò. Il corteo, presenti i primi cittadini di Crotone, Cutro, Isola Capo Rizzuto, Verzino, Scandale e Laureana di Borrello, è partito dalla zona industriale, nei pressi della discarica dismessa ex Fosfotec, per raggiungere il centro della città. Numerosi gli striscioni di associazioni, partiti politici e movimenti: dopo quello della Rete difesa del territorio Franco Nisticò, quelli di Legambiente, Rifondazione comunista, Wwf, Verdi, Cia, Confagricoltura, Partito democratico, Italia dei valori, 'No Tav', associazione 'Difendiamo la Calabria.org'. Numerosi gli interventi che si sono susseguiti. "Il presidente della Regione Giuseppe Scopelliti - ha detto Filippo Sestito dell'Arci di Crotone - è venuto recentemente a prenderci ancora in giro annunciando per il 2012 la fine del commissariamento che noi vogliamo fare cessare subito. La nostra risposta è questa iniziativa è autofinanziata e auto organizzata per una Calabria pulita e libera". "La politica - ha detto Giuseppe Trocino, rappresentante locale della Rete difesa territorio Nisticò - fino ad oggi non ha detto nulla. C'é voluta la mobilitazione della società civile". Franco Turco, della Lipu di Cosenza, si è chiesto ancora "perché sotterrare i rifiuti che sono delle risorse. Le risorse non si buttano ma si riciclano".

    Il laboratorio politico Azimut 360 ha partecipato stamani a Crotone alla manifestazione "Mo basta, delle nostre vite decidiamo noi", promossa dalla Rete difesa del territorio 'Franco Nistico''. "E' stata l'occasione - è scritto in una nota - per diffondere il documento presentato qualche settimana fa da Azimut 360 sulle 'Linee di intervento per l'emergenza rifiutì. Un documento perfettamente in linea con i reclami emersi dalla manifestazione odierna, nel quale si chiede con forza la fine del Commissariamento per l'emergenza rifiuti in Calabria, che in questi lunghi 14 anni ha completamente disatteso ogni impegno". Azimut 360, prosegue la nota, "chiede con forza la stesura di una legge regionale per la gestione dei rifiuti in Calabria, quanto più strutturata ed organica. Non è ammissibile che la Regione continui a celarsi dietro una fallimentare gestione commissariale, non assumendosi alcun onere a riguardo e senza promulgare una legge in materia. Qualora il commissariamento (il cui mandato scade il prossimo 31 dicembre) non venisse prorogato, dal primo gennaio la nostra Regione navigherebbe in un grande vuoto normativo in tema di gestione dei rifiuti, anche in virtù della legge n. 42/2010 che decreta l'abolizione delle Autorità d'ambito, in Calabria mai istituite di fatto, demandando alle Regioni il compito di assumere con legge propria la tutela e la gestione dei rifiuti". "Il tutto - conclude la nota - non può prescindere da una promozione seria della raccolta differenziata, secondo dati Istat di luglio ferma al 12,7% in Calabria ed ad un mero 9,4% nella città di Catanzaro, quando il D.Lgs. 152/2006 pone l'obiettivo di raccolta differenziata al 65% entro il 31 dicembre 2012, obiettivi recepiti anche all'interno del nostro Piano Regionale sui Rifiuti del 2007. Lo abbiamo detto e lo ribadiamo, la classe politica non deve e non può nascondersi dietro alla gestione commissariale ed alle tristi vicende che colpiscono le discariche, come le inchieste di Alli. La politica deve riprendere in mano la situazione nell'interesse pubblico, perché evidentemente la gestione troppo appannaggio dei privati non ha prodotto i risultati sperati".

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