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    Domani la Nazionale a Rizziconi si allena sul campo confiscato alla ndrangheta

     

     

    Domani la Nazionale a Rizziconi si allena sul campo confiscato alla ndrangheta

    12 nov 11 Una giornata particolare, tinta di azzurro. Domani attorno al campetto di Rizziconi e ai 22 giocatori di Cesare Prandelli ci saranno Don Ciotti, il vescovo, il prefetto, il commissario della giunta comunale, presidenti di Regione e autorita' locali, e anche Rino Gattuso. Ma ci saranno soprattutto centinaia di giovani del piccolo comune in provincia di Reggio Calabria. E ci sarà anche, forte e commovente, il ricordo di Dodò Gabrielli, il bambino di 11 anni ucciso a Crotone due anni fa, mentre giocava a pallone, da un proiettile di 'ndrangheta destinato ad altri. ''Il nostro messaggio sarà questo, domani a Rizziconi: aiutare gente in difficoltà di fronte alla mafia. Che è qualcosa che ti toglie la libertà di fare quel che desideri, in questo caso usare un campo di calcio", le parole di Prandelli. L'idea di un allenamento su quel campo costruito su un terreno confiscato alle cosche, e dal quale la 'ndrangheta vuol tenere lontano i ragazzi, era nata al premio Bearzot da Don Ciotti e Us Acli, e subito raccolta da Abete e Prandelli. ''Si dirà che è un mordi e fuggi - spiega il commissario tecnico, che porterà la sua nazionale in Calabria al mattino e la riporterà a Roma la sera stessa - Ma è un gesto sentito, sincero. Spero non sia un gesto isolato, ma sto pensando a qualcosa per dare continuità, anno dopo anno". Gli chiedono perché la sua nazionale si faccia portabandiera di una battaglia del genere, e la risposta è lapalissiana: "In un paese civile, è una cosa normalissima. Ci hanno chiesto di aiutare delle persone, di enfatizzare certi argomenti, di vincere certe resistenza. E' scontato dire di sì: perché sono i giovani a subire certi condizionamenti, loro a veder limitata la libertà". "Il calcio - aggiunge Gigi Buffon, capitano azzurro - ha questo grande potere sociale: poter dare una mano a una comunità perché possa usare un campo di calcio che altri non vogliono far usare, è un nostro dovere. La 'ndrangheta? Per me la giornata di domani ha un significato piu' ampio, e riguarda i giovani: a quella, deve pensare lo Stato". La disponibilità a mettersi al servizio, d'altra parte, la nazionale di Prandelli l'ha mostrata anche in altre occasioni. "Martedì, se sarà confermato, il passaggio al Quirinale sarà un onore: Napolitano é l'italiano con la I maiuscola - aggiunge il portiere della nazionale - Se nel nostro piccolo possiamo dare un piccolo contributo, dando l'esempio di unità, sudore e vittorie, noi siamo qui". Domani basterà giocare alle 13 il quadrangolare tra azzurri sotto gli occhi dei 1.000 invitati sulle tribunette di Rizziconi, ascoltare la storia di Dodò da papà Giovanni e mamma Francesca, farsi fotografare con il pallone di 'Libera' contro il pizzo. Qualche volta, la libertà è anche solo dar quattro calci tra amici.

    Prandelli "A Rizziconi per ridare libertà ai giovani": "Una cosa normale, in un paese civile". Cesare Prandelli guiderà domani la Nazionale in una domenica speciale, ad allenarsi sul campetto di Rizziconi, provincia di Reggio Calabria, su un terreno sequestrato alla 'ndrangheta. ''Si dirà che è solo una toccata e fuga, ma sincera. Vogliamo aiutare quella gente contro la mafia, che è qualcosa che ti priva della libertà di fare quel che vuoi". "In posti del genere, sono i giovani a subire il condizionamento, il nostro messaggio è per loro".

    Ritorno a casa per la nazionale di Cesare Prandelli, dopo la bella vittoria di ieri sera in Polonia. Il charter azzurro è atterrato a Fiumicino alle 12,30 proveniente da Breslavia e subito la squadra si è trasferita in pullman al centro sportivo della Borghesiana dove oggi pomeriggio svolgerà un leggero allenamento in vista della seconda partita amichevole, martedì all'Olimpico contro l'Uruguay. Domani però l'Italia è attesa da un a trasferta particolare, tutta in un giorno, alle ore 13 gli azzurri sono attesi sul campo di calcetto di Rizziconi, in provincia di Reggio Calabria costruito da Libera e Us Acli su un terreno confiscato alla 'ndrangheta. Il rientro a Roma gia' domani sera.

    Coisp: testimonieremo impegno. "Il Coisp calabrese sarà domani a Rizziconi con la Nazionale di calcio per testimoniare ancora una volta l'importanza di costruire e mantenere strutture di aggregazione sociale in un territorio bellissimo sotto l'aspetto paesaggistico, soffocato di episodi di criminalità organizzata". A sostenerlo sono il segretario generale regionale del sindacato indipendente di polizia Coisp Giuseppe Bugnano e l'aggiunto Bruno Panetta. "Da tempo denunciamo - proseguono Brugnano e Panetta - la necessità per la Calabria di avere un piano speciale per la sicurezza basato sul potenziamento degli uffici di polizia strategici per la lotta alla criminalità organizzata e per trasmettere ai cittadini un messaggio della presenza solida dello Stato. Il tema della sicurezza è stato per lungo tempo oggetto discusso da politici e non argomento su cui l'attuale Governo in crisi ha costruito il programma elettorale dando l'illusione ai cittadini di poter arrivare all'abbattimento di qualsiasi fenomeno delinquenziale e ai poliziotti quell'abbaglio di avere finalmente gli strumenti giusti e le risorse necessarie per esprime al massimo la professionalità con una adeguata remunerazione. Oggi purtroppo lo scenario reale, che coinvolge i poliziotti calabresi è quello di una riduzione dell'organico delle forze di polizia con un altrettanto esiguo finanziamento per le spese di manutenzione per le autovetture, l'acquisto di divise e materiale vario".

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