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    Usura: due le organizzazioni stroncate

     

     

    Usura: due le organizzazioni stroncate

    10 nov 11 Sono due le organizzazioni criminali stroncate dalla Guardia di finanza e dai carabinieri nell'ambito dell'operazione Business Car che ha portato all'arresto di nove persone con l'accusa di associazione per delinquere finalizzata all'usura. I componenti delle due organizzazioni criminali, avvalendosi del vincolo associativo, con minacce ed estorsione, applicavano alle proprie vittime un tasso usuraio dall'864% al 1503,8% annuo, ovvero dal 72% al 136,71% mensile. La prima associazione, che agiva nelle province di Reggio Calabria e Catanzaro, composta da 12 soggetti, tutti con pregiudizi di polizia come omicidio, occultamento di cadavere, associazione per delinquere di tipo mafioso, traffico internazionale di stupefacenti, abuso su minore di anni 14, estorsione e truffa, ha concesso alla vittima, titolare di una ditta per la commercializzazione di automobili, nel novembre del 2007, un prestito di 15 mila euro pretendendo ed ottenendo fino all'ottobre 2008, quale contropartita, alcune autovetture per un valore di mercato superiore ai 500 mila euro corrispondendogli somme di denaro assolutamente esigue. L'organizzazione, per monetizzare i 55 autoveicoli che aveva ricevuto dal titolare dell'autosalone in cambio del prestito concessogli, per un valore complessivo di circa un milione e 300 mila euro, si è avvalsa di una rete di dieci autosaloni e di una concessionaria conniventi a Catanzaro, Lamezia Terme, Rosarno, Ardore, Bovalino, Satriano, e Vibo Valentia. La seconda associazione, che agiva in provincia di Catanzaro ed era composta da 10 persone, alcune delle quali con precedenti di polizia come truffa, usura e riciclaggio, vicini alla cosca Mancuso della 'ndrangheta, ha concesso all'imprenditore usurato, in più soluzioni, nel periodo compreso tra maggio 2008 e febbraio 2010, un prestito complessivo di 127 mila e 500 euro, pretendendo ed ottenendo, a titolo di interessi, 113 mila e 600 euro in contante, due autovetture del valore 44 mila euro e, per il rientro definitivo, l'ulteriore corresponsione di 400 mila euro, ottenuta mediante minacce esplicite. Tra i beni posti a garanzia del prestito usuraio ottenuto figura la cessione di una di un immobile sita nel mantovano il cui valore commerciale è di un milione e 600 mila euro. Nel corso dell'attività investigativa, inoltre, sono stati accertati ulteriori prestiti usurai ad altre vittime tra cui un commerciante di auto, che tra il 2005 ed il 2009, a fronte di un prestito iniziale di 37 mila e 600 euro, è stato costretto a corrispondere interessi usurari per 161 mila e 650 euro in contanti ed un'automobile del valore di 25 mila euro. Un commerciante ambulante, inoltre, tra il 2008 ed il 2010, a fronte di un prestito iniziale di complessivi 20 mila euro, è stato costretto a corrispondere interessi usurari pari a 53 mila euro in contanti ed un immobile ad uso commerciale di sua proprietà, del valore di 40 mila euro, che, con apposito contratto, veniva ceduto in locazione allo stesso usurato, che era costretto a pagare un affitto annuo di 2.400 euro.

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