NuovaCosenza.com
Google
su tutto il Web su NuovaCosenza
mail: info@nuovacosenza.com
Home . Cronaca . Politica . Area Urbana . Speciali . Video . Innovazione . Universtitą . Spettacoli . Sport . Calcio . Meteo .
 

      Condividi su Facebook

    Papa su giornata defunti "Dopo morte non c'è il nulla"

     

     

    Papa su giornata defunti "Dopo morte non c'è il nulla"

    02 nov 11 "Nel recarci ai cimiteri a pregare con affetto e con amore per i nostri defunti, siamo invitati, ancora una volta, a rinnovare con coraggio e con forza la nostra fede nella vita eterna, anzi a vivere con questa grande speranza e testimoniarla al mondo: dietro il presente non c'é il nulla". Nell'udienza generale nell'Aula Paolo VI, il Papa, nella giornata della Commemorazione dei defunti, ha toccato oggi il tema della morte, così come viene vissuto nella società. "Nonostante la morte sia spesso un tema quasi proibito nella nostra società, e vi sia il tentativo continuo di levare dalla nostra mente il solo pensiero della morte, essa riguarda ciascuno di noi, riguarda l'uomo di ogni tempo e di ogni spazio", ha avvertito Benedetto XVI, secondo cui "davanti a questo mistero tutti, anche inconsciamente, cerchiamo qualcosa che ci inviti a sperare, un segnale che ci dia consolazione, che si apra qualche orizzonte, che offra ancora un futuro". In tale visione, "la strada della morte è una via della speranza e percorrere i nostri cimiteri, come pure leggere le scritte sulle tombe è compiere un cammino segnato dalla speranza di eternità". "Proprio la fede nella vita eterna - ha aggiunto il Pontefice - dà al cristiano il coraggio di amare ancora più intensamente questa nostra terra e di lavorare per costruirle un futuro, per darle una vera e sicura speranza". "Abbiamo timore davanti alla morte perché abbiamo paura del nulla, di questo partire verso qualcosa che non conosciamo, che ci è ignoto", ha detto il Papa parlando ai circa settemila fedeli riuniti nella Sala Nervi e rispondendo alla domanda sul "perché proviamo timore davanti alla morte", sul "perché l'umanità, in una sua larga parte, mai si è rassegnata a credere che al di là di essa non vi sia semplicemente il nulla". "C'é in noi un senso di rifiuto - ha continuato Benedetto XVI - perché non possiamo accettare che tutto ciò che di bello e di grande è stato realizzato durante un'intera esistenza, venga improvvisamente cancellato, cada nell'abisso del nulla". Secondo il Papa, soprattutto "sentiamo che l'amore richiama e chiede eternità e non è possibile accettare che esso venga distrutto dalla morte in un solo momento". Inoltre, "abbiamo timore davanti alla morte perché, quando ci troviamo verso la fine dell'esistenza, c'é la percezione che vi sia un giudizio sulle nostre azioni, su come abbiamo condotto la nostra vita, soprattutto su quei punti d'ombra che, con abilità, sappiamo spesso rimuovere o tentiamo di rimuovere dalla nostra coscienza". Per il Pontefice, "proprio la questione del giudizio è spesso sottesa alla cura dell'uomo di tutti i tempi per i defunti, all'attenzione verso le persone che sono state significative per lui e che non gli sono più accanto", come avviene "nella maggior parte delle culture che caratterizzano la storia dell'uomo".

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

    Cerca con nell'intero giornale:

    -- >Guarda l'indice delle notizie su: "Cronaca e Attualità "

     

     

 


    Facebook
 Ultime Notizie
 

Multimedia


 

Web TV -  Video

 

 
Home . Cronaca . Politica . Area Urbana . Speciali . Video . Innovazione . Universtitą . Spettacoli . Sport . Calcio . Meteo .

Copyright © 2010 Nuova Cosenza. Quotidiano di informazione. Registrazione Tribunale Cosenza n.713 del 28/01/2004 - Direttore Responsabile: Pippo Gatto
Dati e immagini presenti sul giornale sono tutelati dalla legge sul copyright. Il loro uso e' consentito solo previa autorizzazione scritta dell'editore