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    Calabrese disperso in Russia nel '42: sua piastrina sarà data a familiari

     

     

    Calabrese disperso in Russia nel '42: sua piastrina sarà data a familiari

    02 nov 11 Apparteneva a Giacomo Bruno, classe 1914, di Sorbo San Basile, bersagliere della III divisione celere Principe Amedeo d'Aosta, disperso nella campagna di Russia, una delle piastrine recuperate nei luoghi teatro delle operazioni militari da Antonio Respighi, alpino di Abbiategrasso (Milano). A distanza di settant'anni, il prossimo 10 novembre nell'ambito delle celebrazioni del "Giorno dell'Unità Nazionale" e della "Giornata delle Forze Armate", quell'oggetto identificativo usurato dal tempo, unico elemento che ricordi il sacrificio del soldato calabrese in Russia, farà ritorno nel paese natale di Bruno, alle pendici della Sila catanzarese. Del recupero delle piastrine di riconoscimento di soldati italiani caduti o dichiarati dispersi sul fronte russo, tra il 1942 e il 1943, si era occupata recentemente anche la trasmissione televisiva "Chi l'ha visto" su segnalazione dell'alpino Respighi che, durante un viaggio in camper nei luoghi dove operarono il Corpo di spedizione italiano in Russia (Csir) e successivamente l'Armata italiana in Russia (Armir) nel settembre del 2010, aveva ricevuto da un abitante di Miciurinsk oltre duecento piastrine con l'impegno di restituirle alle famiglie di caduti o dispersi. Un lavoro meticoloso che è stato tradotto in un'iniziativa nazionale sostenuta dall'Associazione nazionale alpini di Milano e dal Gruppo alpini di Abbiategrasso. La piastrina di Bruno, seppure quasi indecifrabile, reca inciso il nome del soldato calabrese. Ed è stato proprio grazie all'indicazione di nome e cognome, paternità e maternità così come del Comune di appartenenza, che si è riusciti a risalire al Comune di Sorbo San Basile per la restituzione dell'oggetto che avverrà con tutti gli onori. "E' per noi motivo di orgoglio e di profonda commozione - dice Sergio Cosentino, sindaco di Sorbo - il ritorno, in questa comunità, di questo segno tangibile, nel tempo, del sacrificio offerto alla Patria da Bruno in nome della fedeltà alla Bandiera e di un profondo e sentito senso del dovere, in un conflitto aspro e crudele, come fu quello combattuto in terra di Russia. Soprattutto in considerazione degli enormi sacrifici e patimenti subiti da questo sfortunato soldato, caduto prigioniero dei russi all'indomani della cattura di ciò che rimaneva dell'Armir e poi sepolto in sterminate fosse comuni, dopo una morte di stenti e soprusi di inenarrabile ferocia. L'Amministrazione comunale intende, perciò, rendere onore alla memoria del soldato Giacomo Bruno procedendo alla consegna, in forma ufficiale e pubblica, della piastrina di riconoscimento ai familiari, con una solenne cerimonia".

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