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    Sospese dagli appalti per tre mesi le aziende segnalate dalla DDA di Reggio

     

     

    Sospese dagli appalti per tre mesi le aziende segnalate dalla DDA di Reggio

    30 mar 11 L'Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici di lavoro, servizi e forniture rende noto che a seguito della segnalazione ricevuta dalla Dda di Reggio Calabria ha provveduto a inserire nel proprio casellario i nominativi degli imprenditori segnalati che, per ottenere appalti di pulizie sui treni, hanno pagato il pizzo alla ndrangheta senza denunciare le malversazioni all’Autorità giudiziaria. Questi soggetti non potranno partecipare ad appalti per il periodo di tre anni. La misura è stata introdotta con il 'pacchetto sicurezza' (legge 94) del luglio 2009 e trova ora la prima applicazione. "Interdire la partecipazione agli appalti da parte chi paga il pizzo è uno strumento formidabile per il contrasto alla criminalità organizzata – ha dichiarato il presidente dell’Authority Giuseppe Brienza riprendendo le dichiarazioni di oggi del Procuratore Nazionale Antimafia Pietro Grasso – e l’Avcp farà la sua parte per sostenere le imprese sane e rendere il mercato trasparente e privo di interferenze".

    L’Autorità di vigilanza sui contratti pubblici di lavori, servizi e forniture ha esaminato l’istanza presentata dalla Direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria, avente ad oggetto la sospensione dalla partecipazione alle gare d’appalto degli imprenditori lombardi Antonio e Gianfranco Dimo, sospettati di aver versato 20 mila euro al mese al clan Tegano, di Reggio Calabria. L’estorsione sarebbe legata alla gestione degli appalti relativi alla pulizia dei treni. A rendere nota la richiesta formulata dal procuratore della Repubblica di Reggio Calabria, Giuseppe Pignatone e dal sostituto procuratore Giuseppe Lombardo è l’edizione odierna del “Corriere della Sera”. Antonio e Gianfranco Dimo, tra loro padre e figlio, sono proprietari, l’uno, del “Consorzio Kalos”, l’altro della cooperativa “New Labor” e sarebbero i primi in Italia ad essere esclusi dalle gare d’appalto per non aver denunciato gli autori delle estorsioni subite. La disposizione rientra nel “Pacchetto sicurezza” varato dal Governo due anni fa.

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