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    Centro Lanzino formera’ gli addetti del centro antiviolenza di Scaela

     

     

    Centro Lanzino formera’ gli addetti del centro antiviolenza di Scaela

    18 mar 11 Tre giornate di corso per formare operatrici per l’apertura dello sportello donne-anti-violenza a Scalea. L'avv. Tiziana De Bonis, consigliere delegata alle pari opportunità, in collaborazione con il Centro contro la violenza alle donne Roberta Lanzino di Cosenza, ha organizzato il percorso formativo, articolato in tre giornate, che si terrà nella sala della Biblioteca comunale, nel centro storico di Scalea. Il corso è rivolto ad operatrici delle forze dell'ordine, sanitari, sociali, della salute mentale, della giustizia e di accoglienza, donne sensibili al problema che intendono adoperarsi in favore delle donne che subiscono violenza. Si tratta di tre moduli di quattro ore che si terranno il primo aprile, il 15 ed il 22 dello stesso mese, dalle ore 9.30 alle 13.30. Al termine è previsto un periodo di stage presso la sede del Centro contro la violenza alle donne Roberta Lanzino. Il progetto denominato “Dav” –donne anti violenza-, si propone di trasmettere le conoscenze sulle dinamiche della violenza, sulle azioni per prevenirla, sugli strumenti per contrastarla. «Considerando che una donna su cinque subisce violenza: fisica, sessuale, psicologica – ha commentato il consigliere di Scalea, con delega alle Pari opportunità, Tiziana De Bonis – possiamo dedurre che si tratta di un fenomeno molto grave e diffuso. Fra l'altro, soprattutto al Sud, denunciamo pochissimo questi fatti e abbiamo ancora l'idea, errata, di dover tutelare la nostra immagine, la nostra famiglia, tacendo sulle violenze subite. Con i corsi avviati – ha aggiunto Tiziana De Bonis – puntiamo ad allargare il numero di operatrici, per dare maggiore possibilità a chi è vittima di violenze di trovare un appoggio sempre più di tipo specialistico. Il corso di formazione è pensato come scambio di esperienze con gli operatori dei servizi e con le associazioni che si occupano di accoglienza, nell'intento di mettere in gioco competenze e sollecitare analisi culturali profonde, per rafforzare motivazioni e combattere meglio il fenomeno della violenza». Il primo modulo del corso è dedicato al “Riconoscimento della violenza”, con particolare attenzione agli ostacoli, agli stereotipi, alle conseguenze sulla salute della donna e sui minori che assistono a scene di violenza. Il secondo modulo pone l'attenzione sugli interventi legali possibili. I delitti più frequentemente commessi in danno delle donne, lo stalking, gli strumenti processuali e penalistici. Infine, l'ultimo modulo, è dedicato agli scenari di protezione per le donne ed i minori, vittime di violenza. Gli aspetti conflittuali di un giudizio di separazione, il ruolo dei servizi sul territorio, l'organizzazione di una “casa rifugio”. «La donna non denuncia perché si sente sola e abbandonata – ha commentato il consigliere Tiziana De Bonis -. Questo Centro tende a riconoscere la violenza e a dare un sostegno alle donne, affinché possano essere assistite da persone capaci e competenti nel settore. Stiamo promuovendo questo corso di formazione. Possono partecipare persone sensibili al problema e operatrici nel settore sociale. Le partecipanti verranno formate da personale esperto che darà un'impronta ben precisa sui comportamenti da adottare nei riguardi di una donna vittima di violenza, cercando di capire a fondo la problematica. Si tratta di un corso gratuito e volontario. Colgo l’occasione per invitare alla partecipazione tutte le donne interessate».

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