Ridotta la pena a Scalzo, uccise dopo rapporto sessuale

24 mag 11 I giudici della Corte d'assise d'appello di Catanzaro hanno ridotto a 10 anni di reclusione la pena nei confronti di Vladir Scalzo, condannato in primo grado a 16 anni per l'omicidio di Francesco Pavone, ucciso nella sua abitazione a Catanzaro la sera del 25 ottobre scorso del 2009. Al termine della requisitoria il sostituto procuratore generale, Raffaela Sforza, aveva chiesto la conferma della condanna di primo grado. I giudici della Corte d'assise d'appello hanno invece concesso all'imputato le attenuanti generiche prevalenti sulle aggravanti. La sentenza di primo grado era stata emessa nel luglio del 2010 al termine del processo con rito abbreviato svoltosi dinanzi al Giudice per le udienze preliminari del tribunale di Catanzaro, Tiziana Macrì. Scalzo, secondo l'accusa, il 25 ottobre aveva contattato telefonicamente Pavone ed i due successivamente si incontrarono in una zona centrale di Catanzaro. Il giovane, che ha problemi di tossicodipendenza, aveva chiesto ospitalità a Pavone, il quale lo aveva accompagnato nella sua abitazione. Pavone aveva quindi tentato un approccio sessuale con Scalzo, il quale si era rifiutato e lo aveva colpito al volto con un piccolo coltello. Ne era nata una colluttazione durante la quale Scalzo, utilizzando la cintura dei pantaloni, aveva strangolato la vittima.