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    Rettore Latorre "Non si laurea ragazzo in indagini"

     

     

    Rettore Latorre "Non si laurea ragazzo in indagini"

    19 mag 11 "Sono addolorato". Così il rettore dell'Università della Calabria, Giovanni Latorre, descrive lo stato d'animo suo e di tutti quelli che lavorano nel campus di Arcavacata dopo le irregolarità nella registrazione di alcuni esami sulle quali la Procura di Cosenza ha aperto un'inchiesta. "Cerchiamo - ha aggiunto - di vincere la scommessa di fare una Università d'eccellenza in Calabria in mezzo a tante difficoltà. Nell'ambito di un controllo di routine che facciamo sugli studenti che stanno per laurearsi, il 3 marzo scorso, è risultato che uno statino d'esame era firmato da un docente che non ha riconosciuto la sua firma. Campanello d'allarme che ci ha portato ad un controllo da cui è emerso che non si è trattato di un errore materiale. Perciò abbiamo presentato un esposto alla Procura per l'avvio di una indagine a tutela dell'Ateneo, ma anche degli studenti, perché la nostra è un'università sana in cui l'onestà è il primo insegnamento. Da parte nostra totale sostegno alle indagini. Abbiamo messo a disposizione il nostro staff per arrivare alla verità dei fatti. Ci siamo dichiarati parte lesa in questi eventi". "Lo studente doveva laurearsi oggi - ha aggiunto - e per effetto del controllo non si laurea e dovrà spiegarci come mai uno statino inserito nel suo curriculum porta falsamente la firma di un docente che la disconosce". Il rettore ha precisato che gli anni sotto osservazione sono quelli che vanno dal 2007 al 2011. "Sono 26 mila - ha aggiunto - i record informatici sotto esame che rappresentano quegli esami che pur essendoci in atto la procedura informatizzata sono stati inseriti manualmente. Controlli saranno effettuati anche per i laureati negli ultimi cinque anni. Se dovessero riscontrarsi anomalie ci saranno conseguenze penali e l'annullamento del titolo. E' un'indagine a tappeto. Gli studenti già laureati sono circa 20 mila. Siamo interessati ad individuare chi ha barato ed estrometterlo dalla nostra filiera perché questa persona, o queste persone, non fanno gli interessi dell'Università, ma solo i loro interessi. Vogliamo tutelare gli studenti onesti, l'immagine della nostra Università. Non credo al complotto. Penso che alla base ci sia un personaggio o due disonesti che semplicemente, per arrotondare i propri redditi, abbiano indicato qualche scorciatoia provocando in questo caso un grosso danno a studenti ed Università".

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