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    Processo Why Not: il 23 giugno l'appello per i 16 imputati

     

     

    Processo Why Not: il 23 giugno l'appello per i 16 imputati. Tra loro Loiero e Chiaravalloti

    19 mag 11 Comincerà il 23 giugno il processo d'appello per sedici persone coinvolte nell'inchiesta Why Not e per le quali nel marzo del 2010 si era concluso il processo di primo grado svoltosi con rito abbreviato. La data del processo di secondo grado è stata fissata dai giudici della Corte d'appello di Catanzaro dopo che, nei mesi scorsi, erano stati presentati i ricorsi da parte della Procura generale e degli imputati condannati. Tra gli imputati del processo d'appello ci sono i due ex presidenti della Regione Calabria, Agazio Loiero, e Giuseppe Chiaravalloti, entrambi assolti in primo grado; alcuni funzionari regionali e imprenditori tra cui Antonio Saladino, principale indagato nell'inchiesta Why Not, condannato a due anni di reclusione per il reato di abuso d'ufficio. La Procura generale di Catanzaro ha presentato ricorso contro l'assoluzione di alcuni imputati dal reato di associazione per delinquere mentre per tutti gli altri l'appello riguarda il reato di abuso in atti d'ufficio. Nel ricorso i sostituti procuratori generali Eugenio Facciolla e Massimo Lia hanno sostenuto che esisteva una stabile associazione per delinquere tra i pubblici ufficiali e gli imprenditori privati interessati ad aggiudicarsi i progetti regionali finanziati con i fondi pubblici. Il ricorso per l'assoluzione dal reato di abuso nei confronti di Agazio Loiero riguarda un solo capo d'imputazione relativo ad un progetto per il censimento del patrimonio immobiliare. Per Chiaravalloti, invece, la Procura generale si è opposta all'assoluzione per il capo d'imputazione relativamente ad un progetto regionale sull'informatizzazione chiamato 'Ipnosi'. Per quanto riguarda gli imprenditori ed i funzionari regionali il ricorso riguarda tutti i capi d'imputazione, sempre per il reato di abuso, relativamente a progetti regionali. Il processo con rito abbreviato si è concluso nel marzo del 2010 con otto condanne e 34 assoluzioni.

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