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    Sciopero del 6 maggio, adesioni e commenti

     

     

    Sciopero del 6 maggio, adesioni e commenti

    04 mag 11 La Filcams Cgil, categoria che rappresenta i lavoratori del commercio, del turismo e dei servizi, immortala una fotografia avvilente della realtà sociale ed occupazionale dell'Italia, della Calabria e della provincia di Cosenza. Il rinnovo del Ccnl del Terziario - la cui applicazione riguarderà 3 milioni di lavoratori - è stato sottoscritto senza la firma della Filcams Cgil, che non ha voluto siglare un accordo fortemente penalizzante per i lavoratori, basti pensare alla normativa della malattia stravolta dopo anni di faticose conquiste. 4 MAG - Il prossimo 6 Maggio anche i Lavoratori del settore delle Costruzioni aderiranno e parteciperanno numerosi allo sciopero generale indetto dalla Cgil. Lo riferisce, in un comunicato, la Fillea-Cgil. "La Fillea e la CGIL Calabrese - si aggiunge - condividono insieme ai lavoratori delle costruzioni la criticità di un settore che è tra quelli che hanno maggiori motivi di protesta e di denuncia rispetto alle inadempienze del governo e ritiengono necessario lo sciopero e la mobilitazione per rivendicare misure urgenti per fronteggiare la crisi".

    “Il Paese sta attraversando una delle più gravi crisi economiche del dopoguerra le cui conseguenze, a causa delle scelte scellerate dettate dalla cultura leghista del Governo Berlusconi, ricadono soprattutto sulle fasce più deboli della nostra popolazione e penalizzano fortemente le aree più povere del Paese come il Mezzogiorno e la Calabria. Per questo motivo abbiamo deciso di aderire senza alcuna esitazione allo Sciopero Generale indetto dalla Cgil che si svolgerà il 6 maggio prossimo in piazza della Vittoria a Cosenza”. E’ quanto afferma, in una nota, il Presidente della Provincia di Cosenza, on. Mario Oliverio, motivando la sua adesione allo Sciopero Generale fissato per venerdì prossimo. “Nel corso di questi anni -prosegue Oliverio- il Governo Berlusconi ha impoverito soprattutto il Sud, dirottando al nord un considerevole volume di risorse finanziarie già destinate al Mezzogiorno e alla Calabria. Trenta miliardi di euro destinati alle Regioni meridionali attraverso il Fondo delle Aree Sottoutilizzate (FAS) sono stati sottratti al Mezzogiorno e destinati ad interventi nel Veneto sul Lago di Garda, in Lombardia, per pagare le multe sulle quote-latte della Padania e in altre regioni del nord per interventi infrastrutturali e per la riqualificazione di città ed aree urbane ed il ripianamento di debiti fuori bilancio di alcuni grandi comuni. Trenta miliardi di euro (sessantamila miliardi di vecchie lire) costituiscono un volume consistente di risorse che dovevano essere utilizzate per l’ammodernamento infrastrutturale del Mezzogiorno e della Calabria, per il sostegno alle imprese, per consentire agli enti locali di realizzare programmi di investimento, per mettere in atto politiche sociali di sostegno ai ceti deboli, per la formazione professionale e per creare lavoro in particolare per i giovani nella nostra terra. In questo contesto la disoccupazione sfiora ormai quote del 30% e quella giovanile il 40%. Si tagliano le spese sul welfare, si bloccano i contratti dei dipendenti pubblici che già sono inferiori del 30-40% rispetto al resto dei paesi europei e con il trasferimento di sempre minori risorse si costringono Comuni ed enti territoriali a rivedere le aliquote, come è successo per la Tarsu, per garantire i servizi essenziali. Le diverse velocità di sviluppo e di crescita che, soprattutto negli ultimi anni, hanno accentuato il crescente dualismo tra nord e sud, nel quale il Mezzogiorno è stato mantenuto in una perenne condizione di subalternità costituiscono una condizione strutturale da aggredire e rimuovere al più presto se si vuole riscrivere un nuovo patto di coesione nazionale”. ‘Lo Sciopero Generale –ha concluso Oliverio- è un’occasione importante per parlare al Paese e per dire, una volta per tutte, ai nostri governanti che o l’Italia cresce tutta insieme o è destinata al declino”.

    La CGIL Catanzaro-Lamezia, è detto in una nota, terrà una manifestazione pubblica con corteo, presso il cantiere della Diga del Melito. Un'opera bloccata per l'ennesima volta, a 40 anni dalla sua concezione e dalla successiva cantierizzazione. La Diga in tutti questi anni doveva portare lavoro, sviluppo e crescita per tutto il comprensorio circostante e per l'intera Regione. Il risultato è sotto gli occhi di tutti: un territorio deturpato e devastato, finanziamenti pubblici utilizzati in malo modo, una infrastruttura praticamente inesistente, nessun effetto benefico sull'occupazione. La CGIL Catanzaro/Lamezia, da sempre impegnata nel rivendicare la realizzazione della Diga del Melito, ha più volte sollecitato le Istituzioni preposte ad attivarsi affinché svolgano tutte le azioni necessarie allo sblocco dei lavori ed alla realizzazione completa dell'Opera. Il risultato è stato il silenzio assordante da parte della Regione Calabria, che nonostante le sollecitazioni della CGIL ad assumersi la responsabilità della gestione dell'Appalto, le iniziative politiche ed istituzionali dovute allo sblocco dell'Opera, nulla ha finora fatto in questo senso.

    "In questi ultimi mesi chi doveva governare non lo ha fatto, con un Governo immobile davanti alle esigenze del Paese e praticamente nullo dal punto di vista del rilancio dell'occupazione e delle imprese. Italia dei valori aderisce e invita a partecipare allo sciopero generale indetto dalla Cgil per il 6 maggio per rimettere al centro il tema del lavoro e dello sviluppo". E' quanto si legge in una nota di Marco Grande, responsabile del Dipartimento lavoro e Welfare, e Giuseppe Gigliotti, coordinatore Cittadino Italia dei Valori.

    Il Forum Italiano dei Movimenti per l'acqua ha dichiarato l'adesione allo sciopero generale del 6 maggio. "Siamo convinti - si afferma in una nota - che la straordinaria mobilitazione dal basso che ha permesso la raccolta di oltre un milione e 400 mila firme a sostegno dei referendum per la ripubblicizzazione della gestione dell'acqua,siano il segnale di un'importante capacità di resistenza e di proposta, che si muove verso un'alternativa al modello sociale ed economico vigente" si legge in una nota del Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua.

    Mimmo Talarico, consigliere regionale di Italia dei Valori, in una nota esprime la propria adesione allo sciopero generale del 6 maggio proclamato dalla Cgil. "L'inerzia del Governo sulla grave crisi sociale che attanaglia il Paese - afferma Talarico - non è più accettabile. In Calabria e nel Mezzogiorno, inutile ricordarlo, siamo di fronte poi ad una preoccupante emergenza sociale i cui esiti sono davvero imprevedibili. La Giunta Scopelliti non è esente da responsabilità. Al di là dei proclami la sua inerzia sul terreno dello sviluppo e dell'occupazione è sotto gli occhi di tutti. Se poi si vogliono spacciare per misure anticrisi o per politiche occupazionali quelle che hanno portato alla concessione delle famigerate borse lavoro a studi notarili, società sportive e call center senza una verifica a monte dei fabbisogni e delle priorità, le ragioni per scioperare si fanno ancora più forti".

    La Filcams Cgil, categoria che rappresenta i lavoratori del commercio, del turismo e dei servizi, immortala una fotografia avvilente della realtà sociale ed occupazionale dell'Italia, della Calabria e della provincia di Cosenza. Il rinnovo del Ccnl del Terziario - la cui applicazione riguarderà 3 milioni di lavoratori - è stato sottoscritto senza la firma della Filcams Cgil, che non ha voluto siglare un accordo fortemente penalizzante per i lavoratori, basti pensare alla normativa della malattia stravolta dopo anni di faticose conquiste.

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