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    Beni per un mln di euro sequestrati dalla DDA a Tropea

     

     

    Beni per un mln di euro sequestrati dalla DDA a Tropea

    04 mag 11 La Divisione investigativa antimafia di Catanzaro ha sequestrato beni per un valore di un milione di euro riconducibili a Gerardo Macri', di 51 anni, di Tropea, ritenuto dagli investigatori vicino a personaggi di spicco delle cosche mafiose della provincia vibonese. Il provvedimento, adottato dal Tribunale di Vibo Valentia - Sezione misure di prevenzione, su proposta del direttore della Dia, il generale dei carabinieri Antonio Girone, ha interessato diverse unità immobiliari a Tropea, rapporti finanziari e contratti assicurativi, e la società che gestisce il "Bar Macrì", situato nella centralissima piazza Vittorio Veneto di Tropea. Gerardo Macrì è stato arrestato per ricettazione il 18 settembre 2006, nell'ambito dell'operazione "Odissea", con l'aggravante di aver agevolato le famiglie mafiose dei La Rosa di Tropea e dei Mancuso di Limbadi. Macrì è stato successivamente assolto da questa accusa, ma nel provvedimento di sequestro eseguito oggi è scritto che "dalla lettura della sentenza di assoluzione si desumerebbe l'esistenza di una stabile relazione con Antonio La Rosa, pur non essendo stata provata la responsabilità di Macrì. Da quanto esposto potrebbe ragionevolmente dedursi che Macrì non si sarebbe limitato a gestire un'attività economica riconducibile ad altro soggetto, ma avrebbe anche amministrato le ingenti disponibilità finanziarie altrui per realizzarla ed avrebbe provveduto alla sua conseguente manutenzione". Secondo il tribunale i beni sequestrati "costituiscono elementi indicativi di una disponibilità economica, che coincide temporalmente con le illecite attività poste in essere nelle forme di cui all'art. 416 bis. Ne va pertanto disposto il sequestro potendosi ragionevolmente ritenere che tali beni costituiscano il frutto o il reimpiego delle predette attività delinquenziali".

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