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    Operazione dei Ros in tutta Italia contro cosca Mancuso

     

     

    Operazione dei Ros in tutta Italia contro cosca Mancuso: 10 arresti tra cui fondatore Banca di San Marino

    29 lug 11 Il Ros dei Carabinieri sta eseguendo in varie regioni italiane un'ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di dieci persone legate alla cosca Mancuso, operante nella provincia di Vibo Valentia, accusate a vario titolo di riciclaggio e reimpiego del denaro proveniente dal narcotraffico. Le indagini hanno anche consentito di accertare dei "consistenti rapporti bancari" tra esponenti della cosca e un istituto di credito di San Marino. I provvedimenti - eseguiti in Calabria, Lazio, Umbria, Liguria ed Emilia Romagna - sono stati emessi dal gip del tribunale di Catanzaro su richiesta della procura distrettuale antimafia. La cosca Mancuso e' già stata al centro di precedenti indagini riguardanti il narcotraffico dalle quali, sostiene il Ros, sono emersi gli "enormi interessi" dell'organizzazione nel narcotraffico internazionale, gestito in particolare da Vincenzo Barbieri, l'esponente di spicco della cosca ucciso in un agguato a San Calogero nel marzo scorso. Gli accertamenti eseguiti dopo l'omicidio hanno consentito di ricostruire il complesso circuito utilizzato dalla cosca per riciclare e reimpiegare il denaro ottenuto con il narcotraffico. Sono stati inoltre individuati, in stretta collaborazione con le autorità di San Marino, i rapporti molto stretti che l'organizzazione aveva con una banca della Repubblica del Titano.

    Arrestato fondatore Credito Sanmarinese. E' stato arrestato questa mattina a Riccione, il fondatore e presidente del Credito sammarinese, Lucio Amati, in esecuzione di un'ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip di Catanzaro. L'arresto rientra nell'ambito delle indagini per riciclaggio condotte dalla Dda di Catanzaro e il commissario sanmarinese della legge Rita Vannucci, circa i legami del Credito Sammarinese e i proventi del narcotraffico calabrese. I carabinieri del Ros, questa mattina alle 5, si sono presentati nell'abitazione riccionese di Amati per notificare l'ordinanza di custodia in carcere. Al momento è in carcere a Rimini. Amati, noto imprenditore sanmarinese che nel 2005 aveva fondato la piccola banca e che è anche ambasciatore della Repubblica in India, si dice totalmente estraneo ai fatti contestati dalla Procura, che l'8 luglio scorso ha disposto l'arresto di Valter Vendemini, ex direttore generale del Cs. La richiesta di carcerazione di Amati, che compare nell'ordinanza di Catanzaro insieme ad altre due richieste di carcerazione per altrettante persone legate al credito sammarinese, sarebbe il frutto anche delle dichiarazioni rese da Vendemini ai magistrati. L'ex direttore agli inquirenti avrebbe confermato che dei due conti correnti intestati al narcotrafficante Vincenzo Barbieri al Credito sammarinese erano a conoscenza altre persone all'interno della banca. Secondo quanto trapelato, sarebbero iscritti nel registro degli indagati dell'ufficio inquirente del Tribunale sammarinese, tutti i membri del Cda e del collegio sindacale del credito sammarinese

    Operazione legata ad arresto direttore Credito sammarinese. L'operazione dei Ros nei confronti di persone che fanno riferimento alla cosca Mancuso è legata all'arresto dell'ex direttore generale del Credito Sammarinese (Cs) Valter Vendemini, avvenuto l'8 luglio, deciso dal commissario della legge Rita Vannucci, del Tribunale unico della Repubblica di San Marino. Vannucci ha indagato sui rapporti tra l'istituto di credito e il narcotrafficante Vincenzo Barbieri, ucciso in un agguato di 'ndrangheta. Barbieri aveva al Cs due conti correnti a suo nome. Rita Vannucci questa mattina partecipa alla conferenza stampa in programma alla sede della Direzione nazionale Antimafia, con il Procuratore nazionale antimafia Pietro Grasso e il procuratore della Dda di Catanzaro, Vincenzo Lombardo. Quest' ultimo nei giorni scorsi ha assistito agli interrogatori, condotti dal magistrato sammarinese, di Vendemini mentre era detenuto in carcere a San Marino.

    Operazione frutto normativa trasparenza. "L'intera operazione è il frutto della recente produzione normativa della Repubblica di San Marino che va nel senso del rinnovamento, della trasparenza e della legalità". Così il commissario della legge, Rita Vannucci, a commento dell'operazione dei carabinieri del Ros che ha portato all'arresto di dieci persone in tutta Italia, tra cui il presidente del Credito sammarinese, Lucio Amati. La grande collaborazione con il tribunale di San Marino e il commissario della legge Vannucci è stata "determinante" come ha ricordato lo stesso Procuratore nazionale antimafia Piero Grasso, che il 4 luglio a Roma aveva incontrato sia il magistrato sammarinese che gli inquirenti calabresi. La collaborazione di San Marino, "una comunità che ha voglia di legalità - ha aggiunto Vannucci - come tutte le sue istituzioni é stata dimostrata con i fatti". Tre giorni dopo il vertice alla sede dell'Antimafia è scattata la prima tranche dell'operazione a San Marino, con l' arresto del direttore generale del Credito sammarinese, Valter Vendemini, su ordine del commissario Vannucci, che dalla Procura di Catanzaro aveva ricevuto alcune intercettazioni telefoniche in cui si facevano riferimento ai contatti tra la banca diretta da Vendemini e il narcotrafficante calabrese Vincenzo Barbieri.

    Broker droga ucciso aveva conti nella banca di San Marino. Il broker della droga legato alla cosca Mancuso Vincenzo Barbieri, ucciso nel marzo scorso in un agguato a San Calogero (Vibo Valentia), aveva numerosi conti correnti nominativi presso il Credito sammarinese. Barbieri, inoltre, avrebbe avuto contatti personali con Valter Vendemini, l'ex direttore generale dell'istituto di credito della Repubblica del Titano. Le indagini sul riciclaggio ed il reimpiego del denaro ottenuto dal narcotraffico sono condotte dal sostituto procuratore della Dda di Catanzaro Salvatore Curcio, che nelle settimane scorse si è recato ripetutamente a San Marino per partecipare agli interrogatori di Vendemini. Prima del suo omicidio Barbieri era stato coinvolto in alcune indagini della Dda di Catanzaro contro il traffico internazionale di stupefacenti. Barbieri viveva da diverso tempo in provincia di Bologna e quando fu ucciso era tornato in Calabria per un breve periodo. Nei confronti di Barbieri, dopo il suo assassinio, fu eseguito un provvedimento di sequestro di beni, tra immobili e quote societarie, per svariati milioni di euro.

    CGIL: Arrestato non era iscritto a sindacato. "Abbiamo notizia che nel corso del blitz antimafia di oggi è stato arrestato Domenico Lubiana di Nicotera, di professione commercialista. Lubiana, che non risulta iscritto alla Cgil, fu designato nel gennaio 2009 dalla segreteria della Camera del Lavoro di Vibo Valentia e dallo Spi territoriale componente del comitato provinciale Inps". Lo afferma Franco Garufi segretario generale della Cgil di Vibo Valentia. "I centri regolatori - ha aggiunto - hanno provveduto alla immediata revoca di Lubiana da qualsiasi incarico detenuto per conto della nostra organizzazione. La vicenda suona ulteriore conferma, anche alla luce del mandato ricevuto dalla segreteria nazionale e dagli organismi direttivi della camera del lavoro, della necessità di tenere alta la guardia e di operare con il massimo rigore etico e politico in una situazione sociale ed economica fortemente caratterizzata da opacita" e forte vischiosità di rapporti". "La Cgil - ha concluso Garufi - sostenendo con decisione l'azione della magistratura e delle forze dell'ordine, farà fino in fondo il proprio dovere per la tutela della legalità a tutti i livelli".

    Perquisiti uffici commercialisti Beppe Signori. Gli uffici dei commercialisti di Beppe Signori, Manlio Bruni e Francesco Giannone - arrestati nell'inchiesta sul calcioscommesse - sono stati perquisiti questa mattina dai carabinieri del Ros nell'ambito dell'inchiesta sul riciclaggio dei proventi del narcotraffico da parte della cosca Mancuso. La perquisizione, secondo quanto si apprende, sarebbe stata disposta in considerazione dei rapporti tra i due professionisti e Vincenzo Barbieri, l'esponente di spicco della cosca ucciso lo scorso marzo in Calabria. Dallo studio sarebbero stati prelevati diversi documenti.

    Legale: Commercialisti non sono indagati. "Manlio Bruni e Francesco Giannone non sono indagati in questa vicenda, non hanno nessuna forma di avviso di garanzia od altro". Lo ha spiegato l'avv.Fausto Bruzzese, che difende i due commercialisti nella vicenda del Calcioscommesse. Il legale ha precisato, proprio perché i due non sono indagati, che parla semplicemente perché ha avuto notizie sulla questione e non come avvocato incaricato. "L'attività - ha aggiunto - è stata posta in essere, per quanto ne so, solo per i pregressi rapporti con una società - immagino riconducibile a Vincenzo Barbieri - che è stata cliente dello studio ma non lo era più da tempo".

    Legali Signori: non più legato a quei commercialisti. Beppe Signori "ha revocato ufficialmente il mandato con i commercialisti Manlio Bruni e Francesco Giannone lo scorso 30 giugno". E' quanto ha precisato lo staff dell'ex attaccante di Lazio e Bologna, attraverso la portavoce dell'agenzia investigativa Eagle Keeper, Cinzia Gennarelli. Ugo Vittori, investigatore privato a capo dell'agenzia, fa parte del collegio difensivo dell'ex calciatore. Da parte di Signori, ha detto ancora Gennarelli, "é stato disdetto qualsiasi legame con i commercialisti, e quindi non ha senso che il suo nome venga legato ad indagini di 'ndrangheta''. Lo studio dei commercialisti è stato perquisito nell'ambito dell'operazione Decollo Money, con la quale Signori, ha detto la portavoce, "non ha nulla a che vedere", come invece, ha proseguito, "é stato titolato su diversi organi di informazione".

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