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    Rossano, quarantenne assolto dal reato di minaccia

     

     

    Rossano, quarantenne assolto dal reato di minaccia

    22 lug 11 Il Tribunale di Rossano ha assolto, perché il fatto non sussiste – accogliendo la tesi difensiva dell' avvocato Ettore Zagarese e dell'avvocato Giuseppe Vena - il quarantenne rossanese G.P. dal reato di minaccia. L'uomo era stato tratto a giudizio a seguito di denuncia sporta dal suo confinante - e per tal motivo iscritto nel registro degli indagati presso la Procura della Repubblica di Rossano - nella quale narrava che con più azioni di un medesimo disegno criminoso, in tempi diversi, costui lo avrebbe minacciato di mali futuri ingiusti, minacciandolo di ucciderlo col fucile da caccia. All'udienza dibattimentale venivano ammessi i mezzi di prova documentali e testimoniali e l'uomo era difeso dall' avvocato Ettore Zagarese e dall'avvocato Giuseppe Vena. Durante il corso del processo venivano escussi la parte offesa querelante nonché i testi dell'accusa e della difesa i quali venivano sottoposti ad interrogatorio sia dal P.M. che dall' avvocato Ettore Zagarese e dall'avvocato Giuseppe Vena, ricostruendo tutta la vicenda in contestazione. Al termine dell'istruttoria il Giudice invitava le parti processuali alle conclusioni. L' avvocato Ettore Zagarese e l' avvocato Giuseppe Vena, nelle rispettive arringhe difensive, valorizzavano tutti gli elementi di segno contrario espressi dalla parte offesa - la quale durante il contresame dei due penalisti si era in più occasioni contraddetta - marcandone l'inattendibilità del racconto della stessa ed evidenziando che quanto detto non trovava collimazione col narrato degli altri testi escussi e quindi concludevano chiedendo l'assoluzione perché il fatto non sussiste atteso l'insufficienza probatoria per sostenere la responsabilità penale del loro assistito. Il Giudice si ritirava in camera di consiglio per valutare il materiale probatorio raccolto e di poi rientrava nell'Aula di Giustizia dando lettura del pubblico dispositivo con il quale accoglieva la tesi difensiva dell'avvocato Ettore Zagarese e dell'avvocato Giuseppe Vena ad assolveva l'uomo perché il fatto non sussiste.

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