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    In mostra le tele di Guttuso, D'Alì e Picasso sequestrate al re del videopoker

     

     

    In mostra le tele di Guttuso, D'Alì e Picasso sequestrate al re del videopoker

    21 lug 11 Le centosette tele della collezione sequestrata all'imprenditore reggino Gioacchino Campolo, soprannominato il "re dei videopoker", attualmente in carcere, saranno esposte in una mostra organizzata dall' amministrazione provinciale di Reggio Calabria. L'assessorato alla Cultura, Beni Culturali e Legalità dell'ente, è scritto in un comunicato, ha avviato la fase propedeutica per allestire uno spazio espositivo dove potranno essere ammirate le tele della collezione e, tra le altre, opere di Mattia Preti, Picasso, De Chirico, Dalì, Guttuso, Ligabue, Sironi, Migneco e di tanti altri grandi artisti. L'iniziativa è stata illustrata dal presidente della Provincia, Giuseppe Raffa, e dall'assessore Eduardo Lamberti Castronuovo. La location verrà scelta tra l'agorà del museo nazionale della Magna Grecia, già disponibile nonostante i lavori di ristrutturazione del palazzo Piacentini siano ancora in corso, e il salone mons. Giovanni Ferro, nel palazzo dell'Ente provinciale. Le opera si trovano attualmente imballate e rinchiuse nel caveau della sede provinciale della Banca d'Italia di Reggio Calabria. L'intero patrimonio (non solo i quadri) sequestrato a Campolo è stato valutato diverse centinaia di milioni di euro. In queste ore, l'assessore Lamberti Castronuovo ha avuto contatti con i soprintendenti Simonetta Bonomi e Fabio De Chirico, oltre alla magistratura che dovrà autorizzare l'utilizzo temporanee delle opere. "Due percorsi virtuosi e strategici - ha detto Raffa - per una iniziativa importante: rilanciare l'immagine della città in virtù della valorizzazione del suo patrimonio culturale che è tantissimo, ma poco esplorato. L'altro aspetto riguarda la legalità. Stiamo parlando di opere d'arte sequestrate che hanno la valenza di restituire alla collettività il patrimonio che in qualche modo, anche se il percorso giudiziario deve essere definito, è stato illecitamente acquisito". "Non c'é occasione migliore - ha detto Lamberti Castronuovo - per unire legalità e cultura. Siamo di fronte a beni sequestrati di un valore inestimabile che possono essere ammirati solo nei più prestigiosi musei e pinacoteche del mondo". (ANSA).

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