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    Tabularasa e i retroscena del caso Orlandi

     

     

    Tabularasa e i retroscena del caso Orlandi

    19 lug 11 Svelare i retroscena del Vaticano è stata la parola d'ordine della nona serata di 'Tabularasa', contest realizzato da Strill.it. Ed è proprio con i vaticanisti Eric Frattini, scrittore e giornalista spagnolo, e Luis Rocha, scrittore portoghese che ha venduto un milione di copie col suo libro 'La morte del papa', che i direttori del quotidiano online Giusva Branca e Raffaele Mortelliti hanno amichevolmente colloquiato sul palco dell'evento, davanti ad una platea sempre più gremita ma soprattutto fedele nella continuità della presenza. "'Tabularasa' - ha detto Frattini - ci offre lo spazio per analizzare un tema così delicato che permetterà a Reggio di vivere in libertà per altri duecento anni. Il tema pone una distinzione netta tra religione e Vaticano; la fede non è oggetto di discussione, la critica si sofferma eminentemente su coloro che si muovono dentro i palazzi di potere del Vaticano". E sono soprattutto i pontefici ad essere target principale del libro di Frattini 'I papi e il sesso': "Esso constata l'influenza che ha avuto il sesso sui papi, da Pietro a Benedetto XVI. Naturalmente, nonostante mi sia vietato entrare nella biblioteca vaticana, a proposito ho consultato archivi, in gran parte dell'Europa, che offrono risposte molto soddisfacenti". Allora il sesso ha avuto un ruolo attivo o passivo nella fattispecie supervisionata? "I papi hanno praticato il sesso prima ancora di 'contenerlo' in quanto quest'ultima cosa presuppone inevitabilmente la prima". Ma, focalizzandoci sulla fine degli Anni Settanta, si sono limitati solo a questo? "Il Vaticano deteneva undici società finanziarie residenti in paradisi fiscali sparsi su tutto il pianeta. Scopo: deviare denaro per finanziamenti. Una di queste, chiamata 'Bellatrix', stabilita a Panama, fornì copertura economica per l'acquisto di un missile da parte degli argentini durante la guerra delle Falkland". Il filo del discorso è poi passato in mano a Luis Rocha il quale ha riassunto le oscure vicende che portarono alla morte di papa Luciani richiamandosi al suo libro 'La morte del papa': "Giovanni Paolo I morì per soldi e perché troppo onesto. Nel sottobosco del Vaticano - ha detto Rocha - aveva trovato di tutto: pornografia, contraccettivi, armamenti. Cercò di modificare tale situazione tramite tentativi di cambiamento suggeriti, il 28 settembre 1978, al segretario di Stato vaticano. Il giorno dopo non si risvegliò; si disse morte per arresto cardiaco, in realtà fu soffocamento. La sua salute era ottima, come riscontrato dalle visite mediche. Ma quando il componente n. 2 del Vaticano risulta essere un massone piduista, é possibile anche l'eliminazione di un papa". Frattini è intervenuto sul caso Luciani sottolineando che "insieme a Giovanni Paolo I, scomparvero nel giro di pochi giorni altri cinque cardinali del conclave che aveva eletto Luciani al soglio pontificio. Sul suo corpo, testimonia un documento in mio possesso, fu fatta un'autopsia nonostante il divieto della costituzione vaticana. Al suo posto si pensava di inserire una persona più malleabile. Ma Giovanni Paolo II li stupì". Su papa Woityla lo scrittore spagnolo non si è riservato dal pronunciare duri affondi: "E' in atto - ha affermato - un'operazione di marketing colossale che tra 25 anni ci farà ricordare Giovanni Paolo II piuttosto che Benedetto XVI. Non ho timore nel dire che è stato il peggiore papa della storia ma contemporaneamente il migliore capo di Stato Vaticano". Stasera a 'Tabularasa', alla 'Luna Ribelle' del Lido comunale di Reggio, si parlerà del rapporto tra stampa e magistratura insieme al procuratore della Repubblica di Palmi Giuseppe Creazzo ed il giornalista svedese del 'Dagens Nyheter' Peter Loewe.

    Affermare che sia sparita è un insulto a tutti gli italiani. Io so che lei è viva; so che è così perché l'ho incontrata". Lo ha detto lo scrittore portoghese Luis Miguel Rocha, nel corso della manifestazione 'Tabularasa', la rassegna sulla legalità in corso a Reggio Calabria, facendo riferimento alla vicenda di Emanuela Orlandi. "Ho percepito nei suoi occhi - ha aggiunto Rocha - l'angoscia di un'anima che ha vissuto un'esistenza terribile. Adesso mi diranno che sono un pazzo, ma ormai sono vaccinato. Sono sicuro di quello che dico".

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