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    Tabularasa parla della sovversione del Jazz

     

     

    Tabularasa parla della sovversione del Jazz

    17 lug 11 Esiste musica più scandalosa, nella dirompente efficacia emotiva del jazz? Se lo sono chiesti gli organizzatori di Tabularasa - Lo scandalo, Giusva Branca e Raffaele Mortelliti presentando la settima serata del contest in scena a Reggio Calabria. Ieri sera, il circolo Polimeni ha ospitato, in un primo momento, l'anteprima nazionale del libro "I love you madly" con lo scrittore appassionato di jazz Gino Scrimizzi, accompagnato dall'editore e discografico Rocco Pandiani. "Questa serata ha l'obiettivo di guardare alla portata emotivamente sovversiva della musica jazz" - hanno detto Branca e Mortelliti. "Essa è veicolo innovativo di una cultura musicale diversa e storicamente rappresentativa di ciò che è altro rispetto al tradizionale. Il jazz è ribellione, critica, esplosione del disagio, in qualche modo scandalo a sua volta. Abbiamo voluto analizzarlo, partendo da questa serata, proprio perché espressione dell'eterodossia musicale. E soprattutto, é bello pensare che sia Reggio Calabria ad essere pioniera nel settore, rinnovandosi con uno spirito d'intraprendenza ed audacia culturale di cui andiamo fieri. E forse è proprio questo l'aspetto più 'scandaloso' della serata, così come del contest in generale: pensare ed agire per essere protagonisti di un rinnovamento che investa la Calabria primariamente dal punto di vista culturale, una delle fondamenta per lo sviluppo dell'edificio sociale". "Il vero scandalo è il poco spazio che le persone dedicano nella loro vita alla passione. Il libro di Scrimizzi non vuole essere soltanto storia del jazz; è amore, passione per questa musica" ha affermato Rocco Pandiani presentando l'anteprima di 'I love you madly'. "Purtroppo, spesso, - ha proseguito - anche questo genere musicale cade in mano a laureati in economia che non hanno la capacità critica di discernimento e di focalizzazione sulla buona qualità musicale". L'autore del libro ha tenuto a precisare che il testo non rappresenta né un'autobiografia né una critica musicale: "Racconto essenzialmente - ha riferito Scrimizzi - la fortuna di aver assistito ad una straordinaria fioritura di concerti jazz dall'inizio degli anni Sessanta fino alla fine del decennio. La mia passione per il jazz scaturì da un colpo di fulmine, grazie ad un concerto di Duke Ellington a Milano in quegli anni. In essa, inoltre, era evidente la portata sociale del messaggio: era quello che i neri, si diceva, avevano al posto della libertà, era un desiderio di integrazione razziale, un'esortazione al cambiamento". Nella seconda parte, dopo il dibattito, si è lasciato concretamente spazio alla musica jazz grazie allo spettacolare concerto del "Laura Lala-Sade Mangiaracina Quartet" che ha estasiato e colpito al cuore le centinaia di persone del pubblico di 'Tabularasa' attraverso canzoni inedite del gruppo, cantate e raccontate tramite diverse lingue, anche dialettali, in un crogiuolo di culture che s'intessono vicendevolmente per formare un imponente mosaico multicolore. Stasera 'Tabularasa - Lo scandalo' proseguirà nel racconto dell'Italia scandalosa insieme al giornalista ed intellettuale Oliviero Beha alla 'Torre Nervi - Luna Ribelle' del Lido comunale di Reggio Calabria.

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