NuovaCosenza.com
Google
su tutto il Web su NuovaCosenza
mail: info@nuovacosenza.com
Home . Cronaca . Politica . Area Urbana . Speciali . Video . Innovazione . Universtitą . Spettacoli . Sport . Calcio . Meteo .
 

      Condividi su Facebook

    Calabria maglia nera nel credito alle PMI

     

     

    Calabria maglia nera nel credito alle PMI. Cresce il gap col nord

    16 lug 11 Cresce ma di poco, appena l'1,8% rispetto a giugno 2010, ad aprile lo stock di credito erogato dalle banche alle imprese con meno di 20 addetti. L'ammontare è pari a 172.451 milioni di euro, vale a dire il 19% del totale dei finanziamenti concessi alle aziende italiane. Ad aggravarsi però - segnala l'ufficio studi della Confartigianato - è il divario Nord-Sud del rubinetto dei finanziamenti alle Pmi. A livello regionale, i più penalizzati sono gli imprenditori della Calabria che, tra giugno 2010 e aprile 2011, hanno visto una flessione dell'1,5%. Sul versante opposto, la Liguria dove gli istituti di credito sono stati più generosi: i finanziamenti alle pmi sono infatti aumentati del 4%.

    Ad aprile 2011, lo stock di credito erogato dalle banche alle imprese con meno di 20 addetti è pari a 172.451 milioni di euro, pari al 19% del totale delle aziende italiane. Rispetto a giugno 2010, in 11 mesi si è registrato un incremento medio dell'1,8%. Nonostante la crisi, si è aggravato però - segnala l'ufficio studi della Confartigianato - il divario Nord-Sud nei finanziamenti bancari alle Pmi. A livello regionale, i più penalizzati sono gli imprenditori della Calabria che, tra giugno 2010 e aprile 2011, hanno ricevuto -1,5% di credito. A livello provinciale, maglia nera per Avellino, dove il volume dei prestiti alle piccole imprese è diminuito del 7,2%. Sul versante opposto la Liguria é la regione dove le banche sono state più generose con le Pmi, +4%. Secondo lo studio di Confartigianato, i rubinetti del credito non sono uguali per tutti i settori. Il comparto delle costruzioni è quello che ha registrato la maggiore crescita del volume di finanziamenti: +4,3% tra giugno 2010 e aprile 2011. Tra i motivi dell'aumento, la necessità delle imprese di reperire maggiori risorse per far fronte ai sempre più gravi ritardi di pagamento della P.a. Segno positivo anche per il settore dei servizi che ha visto un aumento medio nazionale dello 0,8% dello stock di finanziamenti, con un picco positivo del +33,7% a Reggio Emilia e un primato negativo del -11,9% a Siena. Per il comparto manifatturiero la crescita media nazionale dei finanziamenti è contenuta allo 0,3%, ma la forbice tra nord e sud del Paese è molto ampia: si va dall'aumento del 21,4% a Monza e Brianza al calo del 62,5% del credito per le imprese manifatturiere di Siracusa. "Il credito - commenta Cesare Fumagalli, segretario generale di Confartigianato - è l'ossigeno indispensabile alla vita delle imprese. Soprattutto in questa delicata fase in cui occorre sostenere la ripresa, sono essenziali quantità e qualità dei finanziamenti. Chi chiede risorse per realizzare un'idea imprenditoriale, per investire, produrre e dare lavoro deve poter trovare allo sportello bancario la necessaria fiducia, gli stessi criteri semplici ma rigorosi applicati dai Consorzi fidi, non rigidi automatismi e modelli matematici che aumentano i costi e le difficoltà di accesso al credito. Nei giorni scorsi abbiamo presentato alle istituzioni europee una proposta per chiedere che le nuove regole di Basilea 3 tengano conto della specificità del modello produttivo italiano. Non vogliamo che l'applicazione di ratios meccanici e burocratici finiscano per provocare l'ennesima restrizione di credito a danno dei piccoli imprenditori". Sul fronte delle famiglie, la Confartigianato ha calcolato situazione creditizia e il livello di indebitamento. Ad aprile 2011 lo stock di finanziamenti a loro concesso è pari a 481.739 milioni di euro, con una crescita del 3,4% rispetto a giugno 2010. Le famiglie italiane sono indebitate con un'incidenza media sul reddito pari al 45,9%. Valori superiori in Lombardia (54,3%), Lazio (53,5%), Trentino-Alto Adige (49,0%), Toscana (47,1%) e Veneto (46,2%). All'opposto troviamo Basilicata (26,1%), Molise (28,7%), Calabria (31,0%). In pratica, ogni famiglia italiana è esposta per 18.712 euro e 7 regioni registrano valori superiori alla media nazionale: in testa la Lombardia (24.493 euro), seguita dal Lazio (23.884 euro) e Trentino- Alto Adige (23.060 euro). Agli ultimi posti, troviamo le regioni del Mezzogiorno: Basilicata (9.127 euro), Calabria (10.100 euro) e Molise (10.238 euro).

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

    Cerca con nell'intero giornale:

    -- >Guarda l'indice delle notizie su: "Cronaca e Attualità "

     

     

 


    Facebook
 Ultime Notizie
 

Multimedia


 

Web TV -  Video

 

 
Home . Cronaca . Politica . Area Urbana . Speciali . Video . Innovazione . Universtitą . Spettacoli . Sport . Calcio . Meteo .

Copyright © 2017 Nuova Cosenza. Quotidiano di informazione. Registrazione Tribunale Cosenza n.713 del 28/01/2004 - Direttore Responsabile: Pippo Gatto
Dati e immagini presenti sul giornale sono tutelati dalla legge sul copyright. Il loro uso e' consentito solo previa autorizzazione scritta dell'editore