Goletta Verde presenta bilancio infrazioni a mare: Calabria al 3° posto - Nuova Cosenza Quotidiano d'informazione della Calabria

Goletta Verde presenta bilancio infrazioni a mare: Calabria al 3° posto

16 lug 11 La Calabria si colloca al terzo posto nella classifica del mare illegale con 1.747 infrazioni accertate, pari al 14,8% del totale nazionale. I dati sono contenuti nel dossier Mare Mostrum 2011 presentato stamane a Tropea da Goletta Verde, la storica campagna estiva di Legambiente. La Calabria, inoltre, è la seconda regione per numero di reati edilizi (665 infrazioni accertate, 700 persone arrestate e denunciate e 610 sequestri giudiziari) e per il mare inquinato (558 infrazioni accertate, 680 persone denunciate e arrestate e 194 sequestri effettuati). All'incontro hanno partecipato Nunzio Cirino Groccia, segreteria nazionale Legambiente; Franco Saragò, Presidente del circolo Legambiente Ricadi e componente della segreteria regionale di Legambiente; numerosi sindaci, il presidente della Provincia di Vibo Valentia, Francesco De Nisi e l'assessore provinciale al Turismo, Gianluca Callipo. "Mettendo sul banco degli imputati - è scritto in una nota - il cemento abusivo, gli scarichi illegali, la mancata e mal gestita depurazione e la pesca di frodo, il quadro che è emerge e a dir poco a tinte fosche. Un muro di cemento illegale che non smette di crescere, soffocando un'intera regione, quei litorali che sono una delle carte migliori per rilanciare l'economia e la sua immagine nel mondo. Le associazioni ambientaliste e i cittadini protestano ma, anno dopo anno, Goletta Verde registra che i cambiamenti stentano a farsi avanti". Goletta Verde, ormeggiata a Tropea, ha denunciato che sono numerosi gli scempi che sui litorali calabresi continuano a fare bella mostra di sé. Si va da veri e propri abusi edilizi a brutture che sfregiano irrimediabilmente il paesaggio. Un elenco infinito di inchieste, di sequestri delle forze dell'ordine, di allarmi lanciati dalle associazioni ambientaliste. Sul piano della depurazione le cose in Calabria non vanno certo meglio. Secondo il rapporto di Legambiente, "Acque Nere: Dossier sulla mala depurazione in Calabria", pubblicato nel marzo 2011, il mare calabrese viene continuamente violato ed avvelenato. "E' con grande rammarico - ha detto Franco Saragò - che ogni anno, in piena stagione estiva ritroviamo la situazione del nostro mare sempre più critica. In questi giorni abbiamo ricevuto tantissime segnalazioni di cittadini e turisti che lamentano una cattiva qualità delle acque e i giornali sono pieni di articoli legati a questo tema. Nonostante il fatto che é sotto gli occhi di tutti che l'affluenza turistica sia molto diminuita rispetto agli scorsi anni e che quindi il carico antropico è minore, il sistema di depurazione su questo litorale continua a dimostrare la sua grande carenza. Non è certo difficile capire che per garantire un turismo sostenibile e una buona fruizione del mare da parte dei cittadini bisogna partire proprio dalla qualità delle acque". Nunzio Cirino Groccia ha evidenziato che nel giugno del 2009 l'Unione europea ha aperto una procedura d'infrazione contro l'Italia per "deficit depurativo: nella lista dei Comuni inadempienti ben 22 sono calabresi. Inoltre, i dati degli ultimi 5 anni di attività delle forze dell'ordine e della magistratura, raccolti da Legambiente, rivelano una condizione preoccupante e le storie delle indagini descrivono una realtà addirittura peggiore: manutenzione degli impianti inesistente, scarichi non allacciati perché all'interno di lottizzazioni abusive senza rete fognaria, versamenti illegali di fanghi di lavorazione industriale nei corsi d'acqua. Tuttavia, l'eclatante esempio calabro, rispecchia una situazione che accumuna diverse regioni costiere".