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    Operazione Crimine3: 40 arresti in Italia e all'estero

     

     

    Operazione Crimine3: 40 arresti in Italia e all'estero. Consorzio con cosche mafia per controllare porto di Gioia

    14 lug 11 Una maxi-operazione contro la 'ndrangheta ed il narcotraffico internazionale denominata Crimine 3 è in corso tra Italia, Stati Uniti, Spagna ed Olanda. Quaranta persone sono state arrestate dai carabinieri, grazie ad indagini dirette dalla Procura Distrettuale di Reggio Calabria che, con la collaborazione della Dcsa e dell'Agenzia delle Dogane, hanno consentito il sequestro di centinaia di chili di cocaina destinata alle cosche calabresi per essere commercializzata nel territorio nazionale ed all'estero. Nel corso delle indagini che ha portato all'operazione sono stati accertati i rapporti della 'ndrangheta con il cartello del Golfo messicano ed i cartelli colombiani che controllano il traffico di cocaina verso gli Usa e l'Europa. I carabinieri, con il supporto della Procura nazionale antimafia e della Direzione centrale per i Servizi antidroga, hanno individuato in diversi Paesi i referenti della 'ndrangheta, che oggi sono stati arrestati in esecuzione di mandato di arresto a fini estradizionali dalle forze di polizia statunitense, spagnola ed olandese.

    Ordinanza anche per capo dei capi. C'é anche il capo dei capi delle cosche della 'ndrangheta, Domenico Oppedisano, di 81 anni, tra i destinatari dell'ordinanza di custodia cautelare che ha portato all'operazione 'Crimine 3' compiuta stamane dai carabinieri contro il narcotraffico. Nell'operazione sono state arrestate 40 persone in Italia e all'estero alle quali è stata notificata una ordinanza di custodia cautelare emessa dal Giudice per le indagini preliminari del tribunale di Reggio Calabria, Domenico Santoro. L'indagine dei carabinieri è stata diretta dal Procuratore di Reggio, Giuseppe Pignatone, dagli aggiunti Michele Prestipino e Nicola Gratteri e dai sostituti Marialuisa Miranda e Gianni Musarò. Oppedisano, che è ritenuto dagli investigatori l'attuale numero uno delle cosche calabresi, era già detenuto perché arrestato il 16 luglio del 2010 nell'ambito dell'operazione chiamata 'Crimine' che portò ad individuare l'organizzazione della 'ndrangheta in Calabria e nel resto dell'Italia. La nomina di Oppedisano a 'capocrimine' - cioé colui che è al vertice dell'organismo che comanda su tutte le 'ndrine ed e' denominato 'Provincia' - sarebbe stata decisa il 19 agosto del 2009 nel corso del matrimonio tra Elisa Pelle e Giuseppe Barbaro, entrambi figli di boss. Dalle indagini che hanno portato all'operazione 'Crimine 3' emerge il ruolo avuto da Oppedisano nell'organizzare la collaborazione tra tutte le cosche della 'ndrangheta reggina che partecipavano al narcotraffico con il nuovo cartello messicano dei 'Los Zetas'.

    Gli arrestati. Questo l'elenco delle persone arrestate nell'ambito dell'operazione 'Crimine 3' contro il narcotraffico gestito dalla 'ndrangheta. I provvedimenti riguardano: Luigi Agostino, 48 anni, Gioiosa Ionica; Rocco Agostino (29), Vincenzo Bruzzese (45), Rozzo Commisso (39), Edmond Como (36) di Ponte Lambro (Como), Calogero Gallina (34), di Carini (Palermo), localizzato negli Stati Uniti; Giuseppe Gallina (65), di Carini; Rinaldo Gangeri (50), Giovanni Gentile (31), Wierdjanandsing Gopal (42), di Paramaribo (Olanda); Giuseppe Andrea Grasso (43), di Acireale (Catania); Giuseppe Jerino' (59), Roberto Domenico Jerinò (57), Rinaldo La Face (48), di Segrate (Milano); Luis Ernesto Lara Alvarez, 40 anni colombiano, arrestato in Spagna; Luis Leader Lara Alvares, 43 anni colombiano, arrestato in Spagna; Luis Mario Lara Alvarez, 41 anni, colombiano, arrestato in Spagna; Rosario Lentini (51), Antonio Loccisano (64), Giulio Loccisano (62), Giuseppe Loccisano (37), Carlo Luciano Macrì (39), Luigi Manfredi (34), Ilario Manno (34), Mario Martino (62), Vincenzo Mazzone (30), Soemintra Nohar Trees, 47 anni, di Paramaribo; Domenico Oppedisano (81); Michele Oppedisano (42), Michele Oppedisano (41), Vincenzo Pesce (52), Aurelio Petrocca, 47 anni, di Merone (Como); Francesco Tonio Riillo, 33 anni, di Bosisio Parini (Lecco); Vincenzo Roccisano, di 59 anni, detenuto negli Stati Uniti; Edmundo José Salazar, 41 anni, venezuelano; Cristian Giovanbattista Sigilli (32), Rocco Sigilli (64), Sebastiano Stranges (47), Rocco Ursino, di 34 anni, arrestato a Roma; Pasquale Giovanni Varca, 48 anni, di Bosisio Parini (Lecco), Herman Velez Balcazar, 62 anni, venezuelano e localizzato in Colombia.

    Procuratore Grasso: Capire flussi finanziari. Confischiamo grandi quantità di cocaina, ma non siamo ancora riusciti a capire con chiarezza il livello dei flussi finanziari". E' una delle riflessioni del Procuratore nazionale antimafia, Piero Grasso, intervenuto stamani alla conferenza stampa per illustrare i particolari dell'operazione "Crimine 3", che ha portato all'arresto di 40 persone in Italia e all'estero. "Probabilmente - ha aggiunto - vi sono circuiti separati, protezioni o sistemi che godono di particolari condizioni internazionali che rendono difficoltoso, per adesso, l'emergere della parte finanziaria del meccanismo criminale". Grasso, inoltre, ha sottolineato "il forte spirito di collaborazione con la Dea, Fbi, e le polizie di Spagna e Olanda, che ha permesso di creare una rete operativa che si è dimostrata efficace e di alto livello di contrasto".

    Pignatone: Cosche unite come holding impresnitoriali. Può assomigliare ad una vera e propria associazione temporanea d'impresa, la collaborazione tra le cosche della 'ndrangheta reggina che organizzavano e controllavano il narcotraffico con il nuovo 'cartellò messicano dei 'Los Zetas'. E' quanto emerge dalle indagini dei carabinieri che stamane hanno portato all'operazione 'Crimine 3' Il procuratore capo della Dda di Reggio Calabria, Giuseppe Pignatone, ha definito le conclusioni dell'operazione come il "frutto di innumerevoli controlli e sequestri avvenuti grazie anche agli esiti dell'inchiesta 'Crimine'. Abbiamo scoperto - ha detto Pignatone - quello che può assomigliare ad un'associazione temporanea di imprese, gli Aquino, i Coluccio, gli Ierinò, i Commisso, della ionica reggina, e i Pesce, di Rosarno, i quali, grazie all'attivismo del loro broker in terra americana, Vincenzo Roccisano, organizzavano l'arrivo in Italia ed in Europa della cocaina, servendosi del nuovo 'cartello' messicano dei 'Los Zetas', una organizzazione criminale strutturata in maniera simile alla ndrangheta". Il comandante provinciale dei carabinieri di Reggio Calabria, Pasquale Angelosanto, tra l'altro, ha chiarito anche la portata del coinvolgimento di Cosa nostra, in particolare la 'famiglia' di Carini, in provincia di Palermo, in passato capeggiata dal defunto boss Tano Badalamenti, "che aveva vecchi e strutturati rapporti con la ndrangheta di Reggio Calabria". Alla conferenza stampa per illustrare gli esiti dell'operazione hanno partecipato anche i rappresentanti delle polizie di Stato di Olanda e Spagna, ha preso parte anche l'investigatore Scott Sieben, ufficiale di collegamento della Dea americana con gli organi di polizia italiani.(

    Gratteri "Grandi capacità economiche ndrangheta". "Sia chiaro però che la ndrangheta, oggi, è l'unica organizzazione criminale al mondo capace di comprare in conto vendita dai cartelli mesoamericani grandi partite di cocaina perché si dimostra solvibile e, quindi affidabile". Lo ha detto il procuratore aggiunto della Dda di Reggio Calabria, Nicola Gratteri, nel corso della conferenza stampa per gli arresti compiuti dai carabinieri nell'operazione 'Crimine 3'. "Tra chi muove la droga - ha aggiunto - e chi movimenta il denaro non c'é alcun tipo di rapporto. Peraltro come regola generale, chi materialmente effettua i pagamenti delle ingenti partite di cocaina mai si sognerebbe di prendere un caffé o un gelato con chi è incaricato di trasportare in Europa lo stupefacente".

    Generale Ganzer "Strtture separate per droga e denaro" Il comandante del Ros, raggruppamento operativo speciale dei carabinieri, gen. Giampaolo Ganzer, ha evidenziato che esistono "strutture separate tra droga e denaro. L'indagine, avviata originariamente dalla struttura territoriale dell'Arma, ha permesso, ancora una volta, di verificare l'alto grado di pericolosità criminale della ndrangheta, della sua capacità di intrattenere rapporti con i livelli criminali nord e centroamericani, di far operare e prosperare le sue cellule su tutto il territorio europeo"

    Presidente Scopelliti "Stato sempre più presente". Il Presidente della Regione Calabria, Giuseppe Scopelliti - informa una nota dell'Ufficio stampa - esprime soddisfazione per le operazioni di oggi contro la 'ndrangheta. ''Un altro duro colpo è stato inferto dallo Stato alla criminalità organizzata - afferma Scopelliti - a testimonianza del grande impegno e della professionalità di magistratura e forze dell'ordine, che continuano a ottenere risultati straordinari. Le operazioni odierne, che hanno portato all'arresto del latitante Alvaro e, al contempo, allo smantellamento di una pericolosa rete di narcotrafficanti, dimostra che lo Stato è sempre presente e prosegue costantemente nell'attività finalizzata alla riaffermazione della legalità". "Perciò, nell'esprimere grande apprezzamento e soddisfazione e nel ribadire che la Regione continuerà a sostenere questa battaglia - conclude il Presidente Scopelliti - voglio ringraziare tutti i soggetti quotidianamente impegnati in prima linea nella lotta alla 'ndrangheta''.

    Napoli (Fli) "Operazione di grande valore". "Desidero formulare vive congratulazioni per l'importante e fruttuosa attività di intelligence messa in atto dalla Squadra Mobile di Reggio Calabria e dai Commissariati di Gioia Tauro e Palmi, che oggi ha portato alla cattura di Cosimo Alvaro, capo dell'omonima cosca della 'ndrangheta di Sinopoli''. Lo afferma, in una nota, la deputata Angela Napoli, componente della Commissione antimafia. "La cosca Alvaro - aggiunge - è diventata estremamente pervasiva e potente non solo nel territorio della Piana di Gioia Tauro, ma nella stessa città di Reggio Calabria ed in altre realtà italiane, compresi il Lazio e la città di Roma, dove è riuscita, grazie all'imponente attività di riciclaggio ad acquisire illecitamente importanti patrimoni". "Da ciò si desume - conclude l'on.Napoli - che la cattura del boss Cosimo Alvaro, il quale ha peraltro evidenziato anche la capacità di creare collegamenti con il mondo politico, ha estremo e significativo valore nel contrasto alla criminalità organizzata". (

    40 arresti tra Italia ed Estero. Le ordinanza di custodia cautelare eseguite dai carabinieri nell'ambito dell'operazione Crimine 3, in Italia ed all'estero, sono 40. Gli arresti sono stati fatti in Calabria, Sicilia, Lazio e Lombardia. Cinque trafficanti sono stati localizzati in Spagna ed Olanda, dove gli è stato notificato un mandato di arresto europeo. E' stato inoltre richiesto l'arresto a fini estradizionali di altre tre persone, già localizzate in Colombia, Venezuela e Stati Uniti. L'operazione odierna, riferiscono i carabinieri, completano una vasta indagine del Ros e del Comando Provinciale di Reggio Calabria contro la 'ndrangheta ed il narcotraffico internazionale, gia' concretizzatasi in due interventi del settembre 2008 e del luglio 2010. La prima fase, avviata nel febbraio 2008 (Operazione Solare), in collaborazione con la Dea, in direzione di una struttura transnazionale dedita al traffico di cocaina, metamfetamine e cannabis tra il Sud America, il Nord America e l'Europa, aveva documentato le proiezioni statunitensi della cosca Aquino-Coluccio che, attraverso una componente radicata a New York (Usa), si riforniva di narcotico dal Cartello del Golfo e dalle squadre di mercenari paramilitari dette Los Zetas, egemoni in Messico.

    Controllavano il porto di Gioia. Le cosche della 'ndrangheta aveva stretto un accordo per il controllo dell'area portuale di Gioia Tauro finalizzato a far arrivare in Italia la droga. E' quanto emerge dalle indagini dei carabinieri di Reggio Calabria che stamane hanno condotto una operazione contro il narcotraffico con decine di arresti in Italia ed all'estero. Gli investigatori hanno individuato i canali e le modalità di importazione della droga oltre alle attività per il riciclaggio dei proventi provenienti dal narcotraffico. Nel corso delle indagini sono stati individuato anche gli assetti di vertice delle principali cosche della zona jonico - reggina.(

    Consorzio ndrangheta-mafia. L'operazione 'Crimine 3', svolta dai carabinieri in collaborazione con la Dea statunitense e la Direzione centrale servizi antidroga ed ha delineato compiutamente la struttura del cartello calabrese implicato nel narcotraffico, costituito da un consorzio tra le cosche Jerinò di Gioiosa Jonica, Aquino di Marina di Gioiosa Jonica, Bruzzese di Grotteria, Pesce di Rosarno e Commiso di Siderno. Con il consorzio di cosche reggine erano collegati anche esponenti di Cosa Nostra siciliana, ed in particolare alla famiglia di Carini (Palermo), alcuni dei quali recentemente rientrati in Italia dopo un lungo esilio negli Stati Uniti, determinato dalla guerra di mafia degli anni '70 - '80. Proprio negli Stati Uniti, secondo quando emerge dalle indagini, si erano peraltro coagulati gli interessi delle componenti siciliane e calabresi, rappresentati oltreoceano dall'indagato Roccisano Vincenzo, broker degli Jerinò, degli Aquino e dei Commisso.

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