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    Catturata banda dei falsi abbonamenti a riviste polizia

     

     

    Catturata banda dei falsi abbonamenti a riviste polizia. Blitz in call center di Polistena

    12 lug 11 Si spacciavano per sindacalisti della polizia per vendere abbonamenti a riviste delle forze dell'ordine. Era una banda che organizzava truffe da oltre 10 anni su tutto il territorio nazionale con guadagni di migliaia di euro e che è stata sgominata dalla polizia. L'organizzazione era specializzata nella vendita telefonica di abbonamenti a riviste, realmente esistenti, che distribuivano in tutto il territorio nazionale spacciandosi per appartenenti ad un sindacato delle forze dell'ordine. A conclusione dell'operazione, avviata circa due mesi fa dagli investigatori della Digos della questura di Siena, in seguito ad un blitz nei locali di un call center appena inaugurato a Polistena, in provincia di Reggio Calabria, la banda di truffatori è stata sgominata: un uomo arrestato, sorpreso in flagranza, e cinque denunciati. Agende di un sindacato di Polizia, riviste delle forze dell'ordine, adesivi, notebook, libri e telefoni cellulari utilizzati per effettuare il telemarketing, sono alcuni degli oggetti rinvenuti in seguito alle perquisizioni e sequestrati durante l'incursione della Polizia all'interno del call center.

    Cercavano di vendere telefonicamente abbonamenti a riviste della polizia, che però erano in gran parte gratuite. E per farlo si fingevano sindacalisti delle forze dell'ordine ed erano anche in grado di cambiare accento in base alla residenza del possibile "cliente", chiamando da un call center che è stato sequestrato. Alla fine le forze dell'ordine, questa volta 'vere', li ha individuati ed ha sgominato la banda che da dieci anni era impegnata nella truffa: cinque denunciati ed un arrestato, che é stato colto in flagranza nel call center di Polistena (Reggio Calabria) dal quale partivano le telefonate. Gli abbonamenti avevano valore dai 55 a quasi 200 euro per riviste legate a temi delle forze dell'ordine o sindacati di polizia. Ma si trattava di pubblicazioni però gratuite, o dal costo di 24 euro annui per la rivista Polizia Moderna, e comunque mai vendute telefonicamente. Gli operatori di un call center di Polistena si qualificavano come rappresentanti di un sindacato di Polizia o del centro redazionale delle forze dell'ordine. In circa due settimane di intercettazione dell'attività dell'associazione a delinquere, la Polizia ha accertato la vendita di 20 di questi abbonamenti da parte di un solo operatore. Le postazioni degli operatori, che avevano a disposizione un prontuario con le istruzioni per la vendita, erano nove: uno solo è l'arrestato perché colto in flagranza di reato, trovato durante l'irruzione nel call center - che è stato chiuso e posto sotto sequestro - mentre era intercettato, e altri cinque sono stati denunciati per associazione a delinquere, truffa e sostituzione di persona, ma le indagini vanno avanti. E' stato accertato che agli operatori, che lavoravano dal lunedì al venerdì dalle 10,30 alle 12,30 e dalle 16,30 alle 18 e sapevano cambiare accento in base a dove telefonavano, finiva il 30 per cento dei proventi di ogni abbonamento venduto. L'operazione, denominata Astore dal nome di un rapace e dall'acronimo di Associazione a delinquere truffe organizzate riviste editoriali, condotta dalla Digos di Siena in sinergia con la Guardia di Finanza e con la Questura di Reggio Calabria, é partita dalla segnalazione di un cittadino che era stato contattato telefonicamente da un fantomatico rappresentante di un sindacato che voleva vendere un abbonamento per 110 euro: rispedito al mittente il pacco ordinato da pagare su contrassegno, il cittadino si era segnato l'indirizzo della ditta, da cui la Polizia è riuscita a risalire a un cellulare da cui già solo nel primo giorno di intercettazioni sono state fatte circa 600 telefonate. "Siamo vicini ai cittadini con le nostre riviste, ma se vi vengono proposte telefonicamente o porta a porta è una truffa", è il messaggio del vice Questore aggiunto e dirigente Digos di Siena Alessandra Belardini.

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