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    Bimbo disabile picchiato da maestre: commenti e reazioni

     

     

    Bimbo disabile picchiato da maestre: commenti e reazioni

    11 lug 11 "Sono sconcertato e rattristato per questa dolorosissima vicenda che vede coinvolto un bambino, alla cui famiglia in questo momento va la mia vicinanza, e, quindi, l'infanzia, ovvero la parte più esposta alle insidie del mondo". E' quanto afferma il sindaco di Mileto, Vincenzo Varone in una dichiarazione sulla vicenda dei presunti maltrattamenti ai danni di un bambino disabile di cinque anni. "Da qui l'esigenza - prosegue Varone - che le istituzioni facciano fronte comune per la tutela dei minori da qualsiasi forma di abuso e di prevaricazione. Ma prima di esprimere giudizi affrettati penso che sia necessario conoscere bene i fatti. Inoltre credo sia giusto, prima di criminalizzare chicchessia, attendere fiduciosi l'iter della giustizia, sulla quale tutti dobbiamo avere piena e incondizionata fiducia. Fino ad allora e fino a prova contraria, le insegnanti finite nelle maglie dell'inchiesta, che io conosco personalmente, rimangono per me persone serie, dedite al lavoro e alla famiglia".

    Carfagna: Garante ispezionerà. "Maltrattare un bambino è sempre un atto gravissimo, inaccettabile. Lo è ancora di più se un maltrattamento viene commesso all'interno di una struttura destinata alla prima infanzia, dove le famiglie pensano di poter lasciare per qualche ora i figli in buone mani": così Mara Carfagna, ministro per le Pari Opportunità, commenta quanto avvenuto in un asilo comunale a Mileto, in Calabria, dove quattro maestre sono accusate di maltrattamenti aggravati ai danni di un piccolo disabile di cinque anni. "Per mettere fine a questi episodi rari ma ugualmente inaccettabili, restituire fiducia a chi si affida a strutture pubbliche e private, abbiamo creato l'Autorità garante per l'infanzia e l'adolescenza. Tra le diverse funzioni, infatti, il Garante ha quella di effettuare ispezioni all'interno delle strutture sparse sul territorio e, in raccordo con le altre amministrazioni competenti, controllare che vengano rispettati standard di professionalità" aggiunge il ministro. "Di più: il Garante, nato soltanto tre settimane fa con voto bipartisan, potrà anche segnalare situazioni di disagio e casi particolarmente gravi alla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i minori e chiedere l'intervento della magistratura" conclude Carfagna.

    Marziale "No ad episodi da cupo medioevo". "Chi maltratta i bambini è un frustrato e chi maltratta i bambini disabili è frustrato due volte e non è degno di appartenere al corpo nobile degli insegnanti". E' quanto afferma il sociologo Antonio Marziale, presidente dell'Osservatorio sui Diritti dei Minori e consulente della Commissione parlamentare per l'Infanzia. Per Marziale "in ogni caso, la frustrazione non è motivo di attenuanti, pertanto quanto previsto dalla legge sia applicato senza condizionali di sorta o perdonismi, perché picchiare i bambini significa ledere i loro diritti fondamentali e la loro dignità. Sono indignato e ferito nell'anima, perché è inaccettabile che nell'era della globalizzazione, in cui il genere umano manifesta mirabilmente la potenza di cui è dotato, accadano ancora episodi degni del più cupo medioevo". "Auspico che, accertati i fatti e fermo restando la presunzione d'innocenza fino a prova contraria - conclude Marziale - la giustizia sappia farsi interprete degli umori di una società civile che deplora ogni forma di violenza sui bambini. Ma, prima ancora spero che la vergogna si abbatta su chi ha osato violare l'incolumità fisica e psichica del piccolino".

    Intrieri: Siamo in contesto di illiceità. "Rimango a disposizione dell'Autorità giudiziaria di Vibo Valentia, in qualità di Garante per l'infanzia e l'adolescenza della Regione, per quanto di mia competenza, in ordine alla sconcertante vicenda che coinvolge un bimbo di cinque anni,oggetto di gravissimi maltrattamenti fisici e morali, da parte delle maestre dell'asilo pubblico di Mileto". E' quanto afferma, in una nota, il Garante per l'infanzia e l'adolescenza Marilina Intrieri. "Si rimane increduli - prosegue Intrieri - dinnanzi a reati che sarebbero stati compiuti da chi svolge un servizio educativo in una scuola pubblica il cui controllo di chi di competenza è permanente. Bisognerà verificare quali conseguenze comporterà lo spaventare un bambino evocando l'uomo nero, chiudendolo in un luogo buio e, a tal proposito, solleciterò immediatamente i servizi psicologici territoriali. Tra l'altro il bambino era affidato ad una insegnante di sostegno che avrebbe dovuto garantirgli una maggiore tutela e difesa". "Siamo in un contesto di illiceità - sottolinea ancora Intrieri - nel luogo della educazione e della formazione; il secondo nido per i bimbi, dopo quello familiare, che rappresenta un momento fondamentale, specie per chi è in maggiore difficoltà, nel percorso di crescita della personalità che rischia di essere minata in modo irreversibile. La magistratura alla quale va il nostro riconoscimento, unitamente alle forze dell'ordine, farà piena luce, al più presto, su tali gravi fatti. Spero siano episodi isolati; voglio dare atto del grande lavoro che, diuturnamente, viene svolto dagli educatori ed insegnanti calabresi".

    Neuropsichiatra vigilare su sofferenza infantile, disagi spuntano da adulti. Una relazione di cura e affetto che si interrompe, magari perché chi dovrebbe curare vive un disagio personale profondo che proietta sull'oggetto della cura. E' questo il meccanismo che può portare un adulto a commettere atti violenti nei confronti di un bambino, secondo Ernesto Caffo, neuropsichiatra infantile e presidente di Telefono Azzurro, associazione che si occupa proprio delle violenze e degli abusi sull'infanzia. "Si proiettano sul bimbo - spiega Caffo commentando la vicenda delle maestre d'asilo calabresi arrestate per violenze su un bimbo disabile - elementi distruttivi che nascono da un disagio personale, talvolta profondo, e trasformano il bambino in oggetto. Si tratta di persone incapaci di venir fuori dalla loro sofferenza, e il bambino diventa la causa di questa sofferenza. Nel caso di un bimbo disabile, poi, si aggiunge il fatto che magari non riesce a raggiungere gli obiettivi, e l'insegnante scarica su di lui le proprie incapacità". Ecco quindi che il piccolo comincia a perdere forma e da persona diventa oggetto, sul quale si scarica la propria rabbia e frustrazione, talvolta con violenze inaudite. "I segnali di questo malessere degli adulti - dice Caffo - spesso ci sono già prima delle violenze, trattano il bimbo in modo sempre più anaffettivo, la relazione diventa sempre più formale, non c'é più ascolto. La sofferenza degli adulti va intercettata quanto prima per poterli aiutare e prevenire la violenza, che si scarica sui soggetti deboli". Questi casi, secondo l'osservatorio di Caffo, sono numerosi e la gran parte sfugge alla conoscenza e al controllo, ci arriva solo quando accade qualcosa di eclatante. "Dobbiamo essere molto più presenti e attenti e allontanare tempestivamente l'adulto con problemi dai bambini, perché questi ultimi non possono difendersi. Occorre sanzionare questi comportamenti, ma anche aiutare gli adulti, spesso persone incapaci non solo di curare un bimbo ma anche di relazionarsi con altre persone. La scuola deve essere più attenta alla qualità degli insegnanti - conclude Caffo - spesso queste situazioni vengono segnalate troppo tardi, e così il danno sul minore diventa drammatico".

    Guccione: fatto disumano. "Se le notizie sulle violenze subite da un bambino disabile di cinque anni oggetto di gravissimi maltrattamenti fisici e morali da parte di quattro insegnanti dell'asilo pubblico di Mileto dovessero risultare confermate da prove certe e inconfutabili, saremmo di fronte ad una storia mostruosa, raccapricciante, insopportabile". E' quanto afferma, in una nota, il consigliere regionale del Pd, Carlo Guccione. "Sono certo che atti così gravi e disumani - prosegue Guccione - facciano parte di una casistica assai ridotta e che prima di emettere sentenze premature o giudizi superficiali e affrettati si debba sempre e comunque attendere l'esito delle indagini giudiziarie in corso. Lungi da noi, pertanto, qualsiasi tentazione di accusare o criminalizzare chicchesia. Cogliamo questa occasione, anzi, per ringraziare gli insegnanti di ogni ordine e grado per il lavoro defatigante, spesso non riconosciuto e malpagato, che quotidianamente svolgono per la formazione e l'educazione dei nostri figli. Non è di loro, a cui rinnoviamo la nostra stima e il nostro ringraziamento, che vogliamo parlare". "Ciò che ci preoccupa e ci indigna - continua il consigliere regionale del Pd - è il fatto che i maltrattamenti subiti dal bambino siano stati documentati dalle riprese effettuate dai carabinieri nell'asilo e che quattro delle cinque maestre coinvolte nell'indagine siano state immediatamente arrestate. Di fronte ad una vicenda così sconcertante le istituzioni e la società civile devono trovare la forza per reagire con determinazione, costruendo un fronte comune per la vigilanza e la tutela dei minori oggetto di qualsiasi forma di abuso e di prevaricazione. Alla famiglia del bambino coinvolto in questa triste storia di disumana violenza e all'intera comunità di Mileto esprimiamo la nostra vicinanza e la nostra solidarietà, nella certezza che presto, molto presto i colpevoli siano adeguatamente e severamente giudicati".

    Corbelli "Arresti erano necessari?". "Una vicenda inquietante e una iniziativa della magistratura che lascia sconcertati e fortemente perplessi". E' quanto afferma il leader del movimento Diritti Civili Franco Corbelli in relazione all'arresto delle quattro maestre di Mileto per i presunti maltrattamenti ad un bimbo disabile. "Esprimo tutta la mia solidarietà al bambino e alla sua famiglia - sostiene Corbelli - e invito a non criminalizzare le maestre, prima che sia fatta piena luce sui fatti. Mi rifiuto di credere, perché sarebbe non solo un reato grave, ma un atto di crudeltà inaudita, un momento di follia collettiva, che addirittura quattro-cinque maestre e mamme, d'accordo tra di loro, picchiassero un bambino disabile. Se c'é stato qualche eccesso da parte di qualcuna di queste maestre va chiarito, provato, spiegato e nel caso, naturalmente, sanzionato e punito. Ma parlare di asilo degli orrori per qualche presunto schiaffo ad un bambino disabile è una forzatura, è un fatto inaccettabile, è uno stravolgimento della realtà che serve solo a criminalizzare delle maestre, una scuola, una intera comunità, quella della civilissima Mileto".

    Zampa-Lo Moro "Intervenire subito". "E' inaudito che si possano infliggere violenze a un bambino. Se ciò avviene in un asilo da parte delle educatrici, alle cui cure le famiglie affidano i propri figli, occorre intervenire immediatamente. Occorre accertare con urgenza i fatti e prendere i provvedimenti del caso con tempestività". E' quanto dichiarano Sandra Zampa, capogruppo in Bicamerale Infanzia per il Partito Democratico e Doris Lo Moro, parlamentare del PD. "Anche questo dimostra che il sistema della giustizia minorile che qualcuno vuole smantellare va invece difeso e rafforzato. Gli strumenti esistono e vanno messi in azione subito. La ministra Carfagna si attivi al più presto al riguardo".

    ANFFAS: Più tutela e informazione. "L'ennesimo caso di violenza ai danni di un bambino con disabilità verificatosi, questa volta, nell'asilo di Mileto, in provincia di Vibo Valentia, non può che farci sottolineare nuovamente quanto questi bambini siano a maggiore rischio di maltrattamenti non solo in ambito scolastico ma in tutti i contesti". Lo afferma, in una nota, Roberto Speziale, presidente dell'Associazione nazionale persone con disabilità intellettiva e/o relazionale (Anffas). "L'episodio calabrese - prosegue Speziale - è solo l'ultimo di una serie che ha visto coinvolti i minori con disabilità, vicende che scaturiscono da una grave mancanza di conoscenza, formazione e cultura sulla disabilità che porta a situazioni di totale illegalità a cui le vittime non hanno modo di reagire". "Per evitare il ripetersi di simili fatti - conclude il presidente dell'Anffas - servono azioni concrete volte alla sensibilizzazione e all'informazione rivolte non solo agli insegnanti ma alla società tutta per eliminare stereotipi, false rappresentazioni e pregiudizi ed arrivare così alla piena comprensione della disabilità e delle necessità che questa comporta, rendendo così reale l'inclusione e l'integrazione delle persone con disabilità, a partire dall'infanzia".

    Idv: occorrono controlli preventivi. "Calpestare i diritti dei bambini è aberrante, maltrattare un alunno per giunta disabile è la sconfitta dello Stato di diritto. Il fatto è ancor più grave dal momento che è avvenuto in una struttura pubblica dove gli standard di qualità, rispetto al personale impiegato e alla proposta educativa, dovrebbe essere ai massimi livelli". Lo dichiara Giuliana Carlino, capogruppo dell'Italia dei Valori in commissione bicamerale per l'infanzia, commentando la vicenda avvenuta in un asilo comunale a Mileto, in Calabria. "Dopo un lungo e faticoso iter è stato da poco istituito il Garante per l'infanzia, il cui compito è anche quello di ispezionare gli asili, sia pubblici che privati. Tali controlli devono essere preventivi perché farli a posteriori, quando il danno fisico e psicologico sul minore è compiuto, è assolutamente pleonastico. I bambini devono essere protetti sempre e i genitori - conclude Carlino - devono avere il sacrosanto diritto di poter andare a lavorare con fiducia e serenità dopo aver affidato i propri figli a una struttura per l'infanzia".

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