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    Procuratore Gratteri "Riforma della scuola per battere la ndrangheta"

     

     

    Procuratore Gratteri "Riforma della scuola per battere la ndrangheta"

    09 lug 11 Il procuratore aggiunto di Reggio Calabria Nicola Gratteri ha conquistato ieri sera la platea di ''Torre Nervi", a Reggio Calabria, stracolma ed attenta in occasione della seconda serata del Contest reggino "Tabularasa 2011 - Lo Scandalo". Punzecchiato dai moderatori Giusva Branca e Raffaele Mortelliti, realizzatori della rassegna e direttori di Strill.it, Gratteri ha raccolto il filo rosso teso nella prima serata di Tabularasa da parte del procuratore Giuseppe Pignatone in riferimento alla pervasività della 'ndrangheta sul territorio della Provincia di Reggio. Il magistrato ha acceso diversi semafori, soprattutto rossi: il ruolo della scuola, della famiglia e dei giornalisti, l'indotto economico della 'ndrangheta, la necessita' di modifiche a livello legislativo, i bisogni della magistratura antimafia. "Alcuni - ha detto Gratteri - mi definiscono pessimista. In verità è soltanto realismo, il piacere di dire quello che si pensa dopo 53 anni di vita di cui venticinque passati in magistratura. Posso affermare con convinzione che la criminalità organizzata in Italia non verrà estirpata fino a quando non saranno modificati codice penale, codice di procedura penale, struttura del sistema penitenziario e scuola. Altrimenti abbaiamo alla luna". Gratteri ha puntato dritto al taglio degli sprechi in magistratura per abbattere tempi e costi: "Non è accettabile - ha sostenuto - che la procura di Palermo abbia un sovraorganico di magistrati pari al 25%, mentre in altre procure, a causa di carenze, ogni magistrato debba lavorare ad un numero di processi straordinario; non è possibile che il Piemonte presenti 17 tribunali, quando dieci potrebbero agevolmente chiudere e far risparmiare su presidenti, procuratori della Repubblica, autisti ed auto blindate. A Reggio e Messina, i tribunali di sorveglianza, sovradimensionati, potrebbero essere facilmente accorpati ai rispettivi di Catanzaro e Catania. I settori da razionalizzare sono molteplici; serve un'iniezione massiccia di informatizzazione processuale: sono intollerabili, ormai, sprechi di tempo e di denaro per la consegna di notifiche processuali. Il dialogo giuridico deve avvenire eminentemente per via telematica". Ma per sconfiggere la 'ndrangheta, secondo Gratteri, non basta soltanto una magistratura efficiente: ''Tuttoggi la criminalità organizzata calabrese è la più forte semplicemente perché più ricca. Per sdradicare sociologicamente il fenomeno - ha sostenuto - è innanzitutto necessario un sistema scolastico riformato il quale, accanto agli insegnamenti tradizionali, faccia comprendere Internet, crei cinema, teatri e punti di dibattito; costruisca figure d'insegnanti che adempiano con devozione al loro ruolo di veicolo culturale. Questo è possibile se la cultura preesista dentro il nucleo familiare, base della tutela sociale. Tuttavia, i genitori odierni sono troppo ansiosi, egoisti, pensano ad addobbare i figli come carretti siciliani e nel mentre confondono la sana cultura dalla semplice informazione". Analizzando da quali condotte illecite derivino maggiormente gli introiti della 'ndrangheta e quali conseguenze scaturiscano da cio', Gratteri non ha conservato nella propria faretra dardi infuocati scagliati, invece, contro la politica 'oligarchica' italiana: "A Reggio Calabria buona parte dell'indotto dell'economia commerciale proviene dal traffico di cocaina. I negozi galleggiano tramite questo canale finanziario illecito. Basti pensare a situazioni ingiustificabili come Suv in ogni angolo di strada ed altissimi tenori di vita, episodi che stridono con la reale povertà della città. In questa situazione - ha continuato - anche l'economia pulita sarà costretta a recedere, pena la crisi commerciale. Se essa reagirà, sacrificandosi, dipenderà soprattutto dall'aiuto che forniranno gli organizzatori della vita statale. Non mi riferisco a senatori o deputati, piuttosto a quella ventina di persone che ha composto il Parlamento abolendo la preferenza individuale per 60 milioni di italiani. Quelle istituzioni non sono lo specchio della Nazione". Infine, Gratteri si è soffermato sui risultati raggiunti e sui pericoli che potrebbero sorgere da un punto di vista legislativo. "La sedicesima legislatura - ha asserito - a differenza dell'inefficace e precedente Governo Prodi, ha centrato diversi obiettivi: abolizione del patteggiamento in appello, confisca dei beni ai parenti del mafioso deceduto, assoluta rigidità del 41 Bis. Attualmente, però, sono in corso modifiche normative fortemente dannose: mi riferisco, ad esempio, alla ipotetica decisione di non dipendenza della polizia giudiziaria dal pubblico ministero. Se tale modifica passasse, si attribuirebbe alla prima totale discrezionalità di decisione se un atto possa essere rilevante penalmente o meno, distorcendo così l'intera architettura giudiziaria". La serata è proseguita con lo spettacolo di teatro civile realizzato dal giornalista e scrittore Daniele Biacchessi il quale ha immerso gli spettatori dentro le storie più interessanti dei misteri d'Italia, dall'assassinio Ambrosoli alla strage di Via dei Georgofili. Tabularasa - Lo Scandalo, dopo il riposo finesettimanale, si sposterà al Circolo del tennis Polimeni dove sarà ospite, il 12 luglio, il direttore de L'Europeo Daniele Protti che racconterà la nostra Nazione attraverso "l'evoluzione del costume".

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