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    Pignatone "La testa della ndrangheta è a Reggio Calabria"

     

     

    Pignatone "La testa della ndrangheta è a Reggio Calabria"

    08 lug 11 In una piazza Castello stracolma con molta gente rimasta in piedi per tutta la serata, il Contest ''Tabularasa 2011 - Lo Scandalo" ha aperto i battenti ieri sera a Reggio Calabria immergendosi direttamente al cuore dei problemi locali. Il tema della 'ndrangheta ha suscitato spunti di riflessione emersi dalla presentazione del libro 'Dimenticatì dei giornalisti Danilo Chirico ed Alessio Magro. Il confronto ha avuto come protagonisti il procuratore della Repubblica di Reggio Calabria Giuseppe Pignatone; Filippo Veltri, responsabile della redazione della Calabria dell'Agenzia Ansa, e Francesco Forgione, ex presidente della Commissione parlamentare antimafia. Moderatori della serata Giusva Branca e Raffaele Mortelliti, organizzatori dell'evento e direttori di Strill.it. "La Calabria non è una terra pacificata né dal punto di vista politico né economico" ha affermato Forgione. "Le 'ndrine - ha proseguito - si insinuano soprattutto a livello di media borghesia. Bisogna capire che la 'ndrangheta non è fatta di pecorari, ma anzi, presenta profondi legami col mondo economico-finanziario formato da notai, commercialisti ed imprenditori. Bisogna gridare che una parte della media borghesia, qui a Reggio Calabria, ha chiari legami con la criminalità". Forgione ha individuato inoltre nella politica regionale gravi problemi da affrontare affinché non si lasci contaminare dal fenomeno criminoso: "Non esiste politica immune dal contagio. La 'ndrangheta serpeggia tra destra e sinistra, tant'é vero che gli esempi locali, vedi il caso del consigliere regionale Zappalà, congiuntamente alle cronache del Nord, s'indirizzano su entrambi gli schieramenti. Il primato della politica sarà quello di fornire trasparenza dentro i propri ranghi". Il procuratore Pignatone, nel corso del dibattito, ha analizzato la genetica attuale della 'ndrangheta attraverso la ricostruzione storica e giuridica che e' emersa dalla madre delle inchieste contro la criminalità calabrese. "Le indagini della magistratura - ha detto Pignatone - sono realizzate in prima istanza per fare i processi. Tuttavia, quelle compiute nel miglior modo come l'inchiesta 'Crimine', ci permettono di svelare un pezzo della realtà e fotografare cos'é la 'ndrangheta oggi, dal 2008 in poi. Tramite intercettazioni e filmati siamo riusciti a ricomporre la struttura della 'ndrangheta che la Corte di Cassazione ha riassunto in 26 pagine, offrendo una chiave di lettura che sia la Dda di Torino, dopo qualche incertezza, sia quella di Genova, hanno confermato. La 'ndrangheta e' un'associazione unitaria con testa a Reggio Calabria, città e provincia. Da Locri a Toronto, ogni 'ndrina risponde alla 'mammà reggina. Non esistono clan sparsi. Questo assetto può dirsi realizzato dal 1991 con la fine della seconda guerra di 'ndrangheta e l'inizio della cosiddetta 'concordia degli affari'. Ciò non significa - ha aggiunto Pignatone - che sia necessario mozzare la testa e lasciar perdere le sue proiezioni. Negli ultimi due anni sono stati sequestrati alla 'ndrangheta beni per un miliardo e trecento milioni di euro. Questo denaro viene investito tutto al Nord, nella capitale e nelle grandi citta' come Milano. Sul territorio reggino non è possibile riciclarlo in quanto creerebbe troppa visibilità". Pignatone ha inoltre focalizzato l'attenzione sull'assoluta necessità di 'normalita'' all'interno della magistratura antimafia. "Citando Brecht - ha detto - 'beata la terra che non ha bisogno di eroi'; la magistratura, così come il giornalismo, necessita di persone che lavorino nella normalità, col sacrificio quotidiano che li spinga a lavorare fino a sera inoltrata, come alcuni miei colleghi a quest'ora". La serata si è conclusa con il concerto del gruppo reggino 'Kalafro' il quale, nonostante la fine del dibattito, è riuscito a mantenere viva l'attenzione della platea che non ha abbandonato la piazza, anzi si è gustata soddisfatta l'ultimo scorcio musicale della prima serata del Contest di Strill.it. 'Tabularasa - Lo Scandalo' prosegue stasera alla Torre Nervi - Luna Ribelle insieme al Procuratore aggiunto del Tribunale di Reggio Calabria Nicola Gratteri e lo spettacolo di teatro civile realizzato da Daniele Biacchessi.

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