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    Omicidio Pezzulli, 3 arresti della DIA a Cosenza, Tra loro il boss Chirillo

     

     

    Omicidio Pezzulli, 3 arresti della DIA a Cosenza, Tra loro il boss Chirillo

    08 lug 11 - La Dia ha arrestato tre persone con l'accusa di essere responsabili dell'omicidio di Carmine Pezzulli, avvenuto a Cosenza nel luglio del 2002 nell'ambito della guerra di mafia tra le cosche cosentine. Gli arresti sono stati fatti dalla Dia di Catanzaro in esecuzione di ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse dal gip su richiesta della Dda del capoluogo calabrese. I tre arresti sono giunti, riferisce la Dia, a conclusione di una complessa ed articolata indagine, ulteriore fase dell'operazione denominata 'Terminator' fatta nel settembre del 2008 con l'arresto, complessivamente, di 25 persone. Dall'attività investigativa è emerso che l'assassinio di Carmine Pezzulli è da collegare alla sua appartenenza alla cosca capeggiata da Domenico Cicero, che nel 2002 si contendeva con gli altri gruppi mafiosi cittadini il controllo delle attività illecite a Cosenza. Tra gli arrestato c'é anche Francesco Chirillo, il presunto boss della 'ndrangheta di Paterno Calabro (Cosenza). L'operazione di stamane è una prosecuzione dell'operazione 'Terminator' compiuta nel settembre del 2008 e nel maggio 2010 con l'arresto complessivamente di 25 persone. Carmine Pezzulli venne seguito da un primo gruppo di persone che osservarono i suoi spostamenti. I killer entrarono in azione prima inseguendo la vittima per un breve tratto di strada e poi, quando l'automobile della vittima si fermò ad un semaforo spararono diversi colpi di pistola calibro 9. Pezzulli, che fu raggiunto in diverse parti del corpo, morì all'istante. L'omicidio di Carmine Pezzulli è il penultimo delitto della guerra di mafia tra le cosche della 'ndrangheta cosentina.

    Ucciso per un ammanco di soldi dalla cassa comune. Il furto di una somma di denaro della cassa comune della cosca provoco' l'omicidio di Carmine Pezzulli, ucciso a colpi di pistola nel luglio del 2002 a Cosenza. Per l'omicidio stamane il personale della Dia di Catanzaro ha arrestato Domenico Cicero, 54 anni; Francesco Chirillo, 53 anni e Davide Aiello, 58 anni. Ai tre arrestati è stata notificata una ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip distrettuale di Catanzaro, Maria Rosaria Di Girolamo, che ha accolto la richiesta del procuratore aggiunto del capoluogo calabrese, Giuseppe Borrelli, e del sostituto procuratore di Cosenza, Salvatore Di Maio. Nel corso delle indagini è emerso che Domenico Cicero e Francesco Chirillo sarebbero stati i mandanti del delitto mentre Davide Aiello fu l'esecutore materiale. Il personale della Dia ha analizzato alcune intercettazioni telefoniche ed ambientali dalle quali era emerso che le cosche del cosentino avevano intenzione di organizzare un omicidio nei confronti di un affiliato che si era appropriato della somma di 800 milioni di vecchie lire. Attraverso le dichiarazioni di alcuni collaboratori di giustizia si è riusciti ad individuare che la vittima era Carmine Pezzulli, indicato come il contabile della cosca capeggiata da Domenico Cicero. Attraverso una serie di riscontri gli investigatori sono riusciti a stabilire il ruolo dei tre arrestati. I particolari delle indagini sono stati resi noti dai procuratori aggiunti di Catanzaro e Cosenza, Giuseppe Borrelli e Domenico Airoma, dal direttore del centro operativo di Reggio Calabria della Dia, Francesco Falbo, e dal responsabile del centro operativo della Dia di Catanzaro, Antonino Cannarella. "L'omicidio di Pezzulli - ha detto Borrelli - fu un regolamento interno all'associazione perché accusavano la vittima di essersi impossessato di 800 milioni di lire. Attualmente in provincia di Cosenza c'é una forte alleanza tra le cosche Cicero-Lanzino-Chirillo che ha portato alla pace mafiosa. Ma, a nostro avviso, anche se c'é una situazione di tranquillità bisogna affrontare in modo incisivo il problema dell'arresto dei latitanti Franco Presta ed Ettore Lanzino i quali continuano a controllare e gestire i loro affari"

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