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    Inchiesta Infinito contro la ndrangheta: DDA Milano chiede 118 condanne

     

     

    Inchiesta Infinito contro la ndrangheta: DDA Milano chiede 118 condanne

    08 lug 11 La Dda di Milano ha chiesto 118 condanne fino a 20 anni di reclusione per altrettanti imputati nel processo con rito abbreviato scaturito dall'inchiesta 'Infinito' che nel luglio 2010 ha portato ad oltre 170 arresti in Lombardia, sradicando le infiltrazioni della 'ndrangheta sul territorio lombardo e svelando anche i contatti delle cosche col mondo imprenditoriale e delle istituzioni.

    Chiesta assoluzione ex assessore. La Dda di Milano, nell'ambito del maxi-processo con rito abbreviato alle infiltrazioni della 'ndrangheta in Lombardia, ha chiesto l'assoluzione per l'ex assessore provinciale milanese Antonio Oliverio. Quella per Oliverio è l'unica richiesta di assoluzione formulata dal pm di Milano Alessandra Dolci, che ha chiesto invece 118 condanne fino ad un massimo di 20 anni di reclusione per altrettanti imputati, molti dei quali capi delle cosche sparse tra Milano e i comuni limitrofi. Antonio Oliverio è stato assessore della giunta provinciale guidata da Filippo Penati dal 2007 al maggio 2009, con deleghe alla Moda e al Turismo. Nell'ordinanza di custodia cautelare del luglio 2010, firmata dal gip Giuseppe Gennari e a carico di alcuni presunti affiliati alla 'ndrangheta, Oliverio veniva indicato come ''la persona giusta per operazioni di lobby, per mettere a frutto quella rete di relazioni istituzionali e politiche di cui si nutre l'organizzazione criminale". L'ex assessore era stato iscritto nel registo degli indagati con le accuse di corruzione e bancarotta per i suoi presunti rapporti con la Perego General Contractor, società che si occupava di movimento terra. Oggi, però, il pm ha chiesto per lui l'assoluzione. Davanti al gup di Milano Roberto Arnaldi, sono intervenuti poi i legali della Regione Lombardia, di sei comuni lombardi (Pavia, Bollate, Paderno Dugnano, Desio, Seregno e Giussano), del Ministero dell'Interno, della Presidenza del Consiglio e della Federazione antiracket. Hanno tutti fatto richieste di risarcimento danni in quanto sono parti civili nel processo che riprenderà il prossimo 14 luglio, quando inizieranno a parlare le difese. Sempre difese anche per il 21 luglio. La sentenza non arriverà prima dell'autunno poiché sono previste le arringhe di circa 150 avvocati.

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