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    Uccisione boss Novella condanna a 11 anni a Milano

     

     

    Uccisione boss Novella condanna a 11 anni a Milano

    20 giu 11 Nel luglio del 2008 Carmelo Novella, il 'capo dei capi' delle cosche dalla 'ndrangheta in Lombardia, venne ucciso in un bar nel milanese, perche' voleva rendere autonome le 'locali' lombarde dalla 'casa madre' calabrese. Oggi per quell'omicidio, che sta alla base della maxi-operazione 'Infinito' della Dda di Milano del luglio 2010, é stato condannato a 11 anni e 6 mesi di reclusione Antonino Belnome e altre due persone sono state rinviate a giudizio dal gip di Milano Claudio Castelli. Belnome, pentito che ha collaborato con gli inquirenti, era ritenuto l'esecutore materiale dell'omicidio avvenuto il 14 luglio del 2008 a San Vittore Olona, nel milanese. Gli altri due imputati, per cui il processo comincerà il prossimo 28 febbraio davanti alla corte d'Assise di Milano, sono Vincenzo Gallace, accusato di essere il mandante, e Giuseppe Amedeo Tedesco, che avrebbe fatto da basista. Tutti e tre erano stati arrestati nel luglio del 2010 nell'ambito del maxi-blitz Infinito della Dda di Milano, guidata da Ilda Boccassini, che aveva portato in carcere oltre 1790 presunti affiliati alla 'ndrangheta in Lombardia. Il procedimento per l'omicidio Novella era stato stralciato da quello principale, ancora in corso e per cui 119 persone sono a processo con rito abbreviato e più di una trentina con rito ordinario. Carmelo Novella, 60 anni, venne ucciso quando era seduto al tavolino di un bar con due colpi di pistola al volto. In quel periodo, come hanno ricostruito le indagini della Dda, era il capo della Provincia 'lombarda', la struttura di vertice della 'ndrangheta in Lombardia. Secondo l'accusa, l'uomo venne ammazzato perché aveva in mente un progetto per rendere autonome le cosche lombarde dalla mafia calabrese. Belnome e Tedesco erano accusati anche di associazione mafiosa, ricettazione e porto d'armi, mentre Gallace rispondeva del solo omicidio. Nel procedimento si sono costituiti parti civili, ottenendo un risarcimento, anche i comuni di Seregno e Giussano. Stando alle indagini, infatti, Belnome sarebbe stato il capo della 'locale' di Giussano e poi ha collaborato con gli inquirenti. Una collaborazione che lo scorso aprile ha portato a 19 arresti per quattro omicidi, compreso quello di Novella per cui sono tuttora indagate altre persone, avvenuti in Lombardia tra il 2008 e il 2010.

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