NuovaCosenza.com
Google
su tutto il Web su NuovaCosenza
mail: info@nuovacosenza.com
Home . Cronaca . Politica . Area Urbana . Speciali . Video . Innovazione . Universtitą . Spettacoli . Sport . Calcio . Meteo .
 

      Condividi su Facebook

    Processo Omnia contro cosche Cosenza, 3 assoluzioni e pene ridotte

     

     

    Processo Omnia contro cosche del cosentino, 3 assoluzioni e pene ridotte

    10 giu 11 Si e' concluso con tre assoluzioni e pene ridotte per la gran parte dei 37 imputati il processo d'appello contro le cosche della 'ndrangheta del Cosentino, coinvolti nell'operazione chiamata Omnia. I giudici della Corte d'appello di Catanzaro, come aveva chiesto il sostituto procuratore generale Marisa Manzini, hanno deciso per il non doversi procedere nei confronti di Domenico Apollaro e Gaetano Novelli, per morte del reo. Sono stati assolti per non aver commesso il fatto Salvatore D'Elia, Antonio Sibarelli e Francesco De Leo, quest'ultimo, in particolare, era stato condannato a 10 anni di reclusione. Le pene ridotte in appello riguardano complessivamente 27 imputati condannati a pene variabili da 1 anno e 4 mesi ai 24 anni. Sono state invece confermate le condanne di primo grado per Leonardo Russo, Domenico Giuseppe Propato, Domenico De Vincenzi, Pietro Garofalo, e Domenico Franzé. L'inchiesta "Omnia" fu condotta dal Ros dei carabinieri e dalla Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro. Gli imputati sono accusati a vario titolo di associazione per delinquere di tipo mafioso, rapine, estorsioni, usura e spaccio di droga.

    Pene rdideterminate per:
    Mioara Liliana Alexandru a 3 anni e 4 mesi di reclusione; Adamo Bruno a 4 anni 6 mesi e 15 giorni; Vincenzo Cosentino a 19 anni; Domenico Forastefano a 6 anni; Leonardo Forastefano a 20 anni e 6 mesi (il pg aveva chiesto un inasprimento a 25 anni di reclusione); Pasquale Forastefano a 11 anni (il pg aveva chiesto 16 anni); Vincenzo Forastefano a 24 anni; Carmine Garone a 8 anni e 4.000 euro di multa (il pg aveva chiesto 21 anni e 7.000 euro di multa); Samuele Lo Vato a 10 anni e 6 mesi; Salvatore Maritato a 4 anni; Andrea Martucci a 15 anni e 6 mesi; Giovanni Muscolino, a 8 anni e 6 mesi; Antonio Pagliaminuta a 12 anni; Gianfranco Senise a 16 anni e 7.000 euro (il pg aveva chiesto 25 anni); Cosimo Giuseppe Rizzo a 14 anni; Antonio Maria Arango a 2 anni e 3.000 euro; Salvatore Avella a 3 anni e 4.000 euro; Aldo Caporale a 10 anni e 2.000 euro; Francesco Costa a 10 anni e 4.600 euro; Vincenzo Costa a 8 anni e 11.000 euro; Pietro Graziadio a 8 anni e 12.000 euro; Antonio Guarino a 2 anni e 3.000 euro; Luca Lanzillotta a 2 anni e 3.000 euro (il pg aveva chiesto 8 anni e 6.500 euro); Giuseppe Morena a 3 anni e 1.000 euro; Aurelio Propato a 6 anni e 6 mesi e 2.000 euro (il pg aveva chiesto 9 anni e 3.000 euro); Giovanni Riccardi a 2 anni e 3.000 euro; Giovanni Battista Sirufo a 1 anno e 4 mesi e 2.000 euro (il pg aveva chiesto 6 anni e 10.000 euro). Condanne di primo grado confermate, infine, per Leonardo Russo, Domenico Giuseppe Propato, Domenico De Vincenzi, Pietro Garofalo, e Domenico Franzè'. AL PROCESSO erano costituite parti civili la Regione Calabria, la Provincia di Cosenza, il Comune di Cassano e Confindustria Calabria, oltre a vari privati, cui sono stati riconosciuti sostanziosi risarcimenti.

    L'inchiesta "Omnia" fu condotta dal Ros dei carabinieri e dalla Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro. Nel vasto impianto accusatorio, a vario titolo, agli imputati sono contestati i reati di associazione per delinquere di stampo mafioso, e reati fine che vanno dalla rapina all'estorsione, all'usura, allo spaccio di droga. Secondo quanto emerse fin dal blitz dei carabinieri, scattato il 10 luglio del 2007 per l'esecuzione di oltre 50 ordini di cattura, il clan non solo avrebbe imposto in modo generalizzato il pizzo agli imprenditori agricoli, agli imprenditori del terziario e agli appaltatori di opere pubbliche e private in tutta la Piana della Sibaritide, nel cosentino ma avrebbe inoltre gestito l'immigrazione clandestina e l'impiego della manodopera irregolare, mettendo a segno inoltre una serie di truffe all'Inps grazie a cooperative agricole di cui aveva acquisito il controllo e grazie alle quali avrebbe assunto fittiziamente un gran numero di braccianti.

    Affiliati avrebbero infine gestito l'offerta del pescato nel territorio di Cassano Ionio, attraverso imprese, vicine al sodalizio, che rivendevano i prodotti ittici. Altri imputati dell'inchiesta "Omnia" sono stati giudicati con rito abbreviato, il 14 novembre 2008 quando, al termine dei 34 riti alternativi il giudice dell'udienza preliminare distrettuale Abigail Mellace ha concluso con 30 condanne, 3 assoluzioni, e gli atti relativi alla posizione del consigliere regionale Franco La Rupa restituiti alla Procura per una riformulazione delle imputazioni. Il giudice riconobbe inoltre il risarcimento del danno alle parti civili, e cioe' anche la Regione Calabria, la Provincia di Cosenza, e Confindustria Calabria, cui furono liquidati 80 mila euro di risarcimento ciascuno.

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

    Cerca con nell'intero giornale:

    -- >Guarda l'indice delle notizie su: "Cronaca e Attualità "

     

     

 


    Facebook
 Ultime Notizie
 

Multimedia


 

Web TV -  Video

 

 
Home . Cronaca . Politica . Area Urbana . Speciali . Video . Innovazione . Universtitą . Spettacoli . Sport . Calcio . Meteo .

Copyright © 2017 Nuova Cosenza. Quotidiano di informazione. Registrazione Tribunale Cosenza n.713 del 28/01/2004 - Direttore Responsabile: Pippo Gatto
Dati e immagini presenti sul giornale sono tutelati dalla legge sul copyright. Il loro uso e' consentito solo previa autorizzazione scritta dell'editore