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    Operazione "Decollo Ter", 27 arresti

     

     

    Operazione "Decollo Ter", 27 arresti per narcotraffico

    26 gen 11 I carabinieri hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, richiesta dalla Procura Distrettuale Antimafia di Catanzaro, a carico di 27 persone, accusate di associazione a delinquere finalizzata al traffico internazionale di sostanze stupefacenti, estorsione, intestazione fittizia di beni e reimpiego di capitali illeciti, con l’aggravante mafiosa. Le indagini del ROS, dopo aver accertato un traffico di tonnellate di cocaina tra il Sud America, l’Australia e l’Europa, ad opera delle cosche vibonesi e jonico-reggine che si approvvigionavano dalle organizzazioni narcoterroristiche colombiane, hanno anche documentato circuiti di impiego dei narcoproventi. Sono state così sequestrate tre società di autotrasporti, attive nel settore della grande distribuzione e controllate dall’organizzazione mafiosa. Secondo le indagini i componenti dell'organizzazione riciclavano il provento del narcotraffico attraverso una società di autotrasporti che grazie a minacce e intimidazioni era diventata, di fatto, l'unica concessionaria in Calabria di una catena di supermercati di livello nazionale. Si tratta della società Vm Trans, con sede nel vibonese, sequestrata stamani dai carabinieri durante l’operazione. Dalle indagini del Ros è emerso che due degli arrestati avevano realizzato la società per riciclare il denaro provento del traffico di cocaina e poi avevano costretto i titolari di altre ditte di autotrasporto a rinunciare ad alcuni lavori. Tra i capi d’imputazione contestati, a vario titolo, agli arrestati, c'è anche quello di illecita concorrenza aggravata dalle modalità mafiose.

    Gli arrestati: Giuseppe Barbieri, 26 anni, di San Calogero (Vv); Vincenzo Barbieri, 54 anni, di San Calogero (Vv); Rocco Femia, 44 anni, di Marina Di Gioiosa Jonica (Rc); Nicola Lucá, 33 anni, di Marina Di Gioiosa Jonica (Rc); Orlando Lucá, 48 anni, di Marina Di Gioiosa Jonica (Rc); Massimo Martigli, 61 anni, residente in provincia di Firenze; Alba Mercuri, 38 anni, di San Calogero (Vv); Giuseppe Mercuri, 33 anni, di Castel San Pietro Terme (Bo); Monica Serafini, 50 anni, di Capraia e Limite (Fi); Francesco Ventrici, 38 anni, di Ozzano Emilia (Bo); Francesco Pugliese, 51 anni, di San Calogero (Vv); Natale Scali, 50 anni, di Marina Di Gioiosa Jonica (Rc). L’ordinanza riguarda inoltre Sabastiano Signati, 44 anni, di San Luca, già latitante per precedenti operazioni. Altri 14 indagati, tutti stranieri, vengono arrestati in diversi Paesi esteri.

    Le indagini, coordinate dalla Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro, hanno permesso di scoprire che i presunti affiliati alle cosche della ‘ndrangheta si rifornivano di tonnellate di cocaina direttamente dai cartelli colombiani. I reati contestati vanno dall’associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti all’estorsione, dall’illecita concorrenza aggravata dalle modalità mafiose all’intestazione fittizia di beni ed al reimpiego di capitali illeciti, con l’aggravante mafiosa. L’ingente fiume di denaro accumulato attraverso il narcotraffico veniva, infatti, reinvestito ed immesso nel circuito legale dell’economia. Contestualmente all’emissione delle ordinanze di custodia cautelare, i magistrati, hanno disposto il sequestro di tre aziende di autotrasporti che operavano nel settore della grande distribuzione e che rappresentavano il terminale dei proventi illecitamente acquisiti dai membri dell’organizzazione criminale. Tra queste la “Vm Trans”, la cui base operativa risiede in provincia di Vibo Valentia e che, sfruttando forme e modalità intimidatorie tipicamente mafiose, aveva spazzato la concorrenza, collocandosi quale unica concessionaria sul territorio calabrese di un’importante catena di supermercati. In particolare, due delle persone finite oggi in manette, dopo aver fondato l’azienda, hanno provveduto a minacciare ed intimidire le altre società attive nel settore dell’autotrasporto, imponendo, di fatto, un’egemonia sull’intera Calabria

    Dall'operazione "Decollo Ter", portata a termine all'alba di oggi dai carabinieri del Ros, emerge tutta la potenza delle 'ndrine calabresi; capaci di trafficare centinaia e centinaia di chilogrammi di cocaina, investendo i proventi e inquinando il tessuto economico con aziende che sembravano "pulite". Ventisette le persone finite in carcere, su ordinanza del gip di Catanzaro Tiziana Macrì che ha accolto i riscontri formulati dai pm Salvatore Curcio e Paolo Petrolo della Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro. Gli arresti sono stati portati a termine in Calabria, Emilia Romagna, Toscana, Puglia e Sicilia, con tredici persone raggiunte dal provvedimento anche in Colombia, Venezuela, Brasile e Spagna. In quest'ultima nazione sono state quattro le persone colpite da un mandato di arresto europeo. L'inchiesta parte dai riscontri investigativi di "Decollo" e "Decollo bis" che, nel 2004 e nel 2006, svelarono l'impressionante traffico di stupefacenti gestito, in particolare, dalla cosca Mancuso di Limbadi, nel Vibonese, con sequestri per centinaia di chilogrammi, uno dei quali avvenuto nel porto di Gioia Tauro dove la droga era arrivata in blocchi di marmo. Nel prosieguo di queste attività e' stato evidenziato il ruolo della famiglia Mancuso e dei narcotrafficanti Vincenzo Barbieri e Francesco Ventrici, al centro di un giro vorticoso di droga tra Colombia, Brasile, Venezuela, Italia e Australia. Tutto questo, in un contesto che vedeva i Mancuso confederati con altre importanti cosche del Reggino, a partire dalla famiglia Pesce, fino alle cosche della fascia ionica. Nel nuovo fascicolo sono finiti, dunque, anche i tentativi di riciclaggio del denaro, dal momento che e' stato eseguito il sequestro preventivo di beni mobili e immobili riconducibili all'organizzazione, per un valore complessivo di circa 5 milioni di euro. Oltre alla società di trasporti, nel provvedimento sono finite anche la società "M5", con sede a San Calogero, nel Vibonese, che opera nel settore edile, e "Union Frigo", con sede legale a Catanzaro e unità locale in Castel Pietro Terme, in provincia di Bologna, che opera nel settore del soccorso stradale. Tutte aziende che, secondo le indagini, erano riconducibili al gruppo composto da Ventrici e Barbieri. Il generale Mario Parente, vicecomandante del Ros dei carabinieri, ha sottolineato nel corso di una conferenza stampa che si e' svolta a Catanzaro, nella sede del Comando Legione, che e' stata evidenziata ancora una volta "la capacità della 'ndrangheta di inserirsi nei grandissimi traffici internazionali di droga con un ruolo determinante imposto già da diversi anni, prima ancora delle altre organizzazioni criminali". Anche "Decollo ter", ha aggiunto l'alto ufficiale, ha permesso "di seguire il flusso di droga, verificando le modalità per riciclare il denaro, come nel caso della società di trasporti che da' il livello delle infiltrazioni".

     

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