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    Due imprenditori arrestati per bancarotta a Vibo, sequestrate 2 aziende

     

     

    Due imprenditori arrestati per bancarotta a Vibo, sequetrate 2 aziende

    23 feb 11 La Guardia di Finanza di Vibo ha eseguito l'arresto di due imprenditori, Antonio Prestia, di 43 anni, ed il figlio Carmine, di 23, di Filandari per bancarotta fraudoolenta. I finanzieri hanno anche sequestrato due imprese operanti nel settore edile, per un valore di circa due milioni di euro. L’inchiesta, coordinata dalla Procura di Vibo Valentia, si riferisce al fallimento di una società edile del Vibonese. Secondo quanto emerso dalle indagini condotte dai finanzieri del nucleo di polizia tributaria, gli arrestati ed altre due persone, indagate in stato di libertà, avrebbero compiuto una serie di violazioni nel corso delle procedure fallimentari, compresa la sottrazione di beni dall’azienda in liquidazione. Le due società edili, del valorie di oltre due milioni di euro, sequestrate sarebbero una a Filandari ed una a Reggio Calabria. A Carmine Presìtia sono stati concessi gli arresti domiciliari.

    “Questa e' un'indagine di criminalità economica, per la prima volta in questa zona vengono utilizzate misure coercitive gravi. Noi procediamo su fatti reato, singoli comportamenti e condotte, però in un territorio dove l'agire dell'imprenditoria onesta e' resa difficile da una serie di circostanze come credito col contagocce a causa di Basilea 3, difficoltà ambientali, la pressione della criminalità organizzata, il fatto che l'imprenditore onesto debba subire la criminalità economica dei suoi colleghi che pensa solo di massimizzare i profitti buttando sugli altri imprenditori le perdite, da' la stura di una situazione di enorme gravità”. Così il procuratore di Vibo Valentia, Mario Spagnuolo, ha commentato l'operazione della Guardia di Finanza che ha portato all'arresto di due imprenditori, padre e figlio, per bancarotta fraudolenta. “Il succo del discorso -ha spiegato- e' che un imprenditore che ha preso appalti per opere pubbliche di notevole importanza decide di non pagare i debiti'. Secondo quanto emerso dalle indagini dei finanzieri, Antonio e Carmine Prestia hanno fatto fallire la società Prestia, ditta individuale, dopo averla svuotata e poi ha ripetuto la stessa operazione con un'altra società creata ad hoc, la Preco Italia. 'La cosa grave -ha proseguito Spagnuolo- e' la reiterazione di queste condotte”. L'aspetto rilevato dal procuratore e' che l'operazione 'ha creato danni per due milioni di euro agli altri imprenditori che non hanno potuto far valere i propri crediti'. La stessa procedura stava per essere ripetuta un'altra volta, ma i finanzieri sono intervenuti in tempo. L'ultima società, la Effedil Costruzioni, ha sede a Reggio Calabria probabilmente per non continuare a stare troppo tempo nel vibonese considerati i precedenti. In realtà il pacchetto clienti era ben costituita per l'azienda, che ha gestito contratti nell'edilizia pubblica con l'Aterp e altri comuni, e tuttora aveva in corso commesse con enti locali in Toscana.

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