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    Tassi del 40%, tre arresti per usura a Reggio Calabria

     

     

    Tassi del 40%, tre arresti per usura a Reggio Calabria

    21 feb 11 I carabinieri del Comando provinciale di Reggio Calabria stanno eseguendo tre ordinanze di custodia cautelare emesse dal gip del Tribunale di Reggio Calabria nei confronti di tre persone ritenute responsabili del reato di usura ed estorsione. La vittima, esasperata dalle continue vessazioni subite, ha denunciato il fatto ai carabinieri che hanno svolto le indagini ed in breve tempo hanno riscontrato e provato i reati contestati agli indagati. Sulla scorta di quanto emerso nel corso delle indagini, il tasso d’usura praticato arrivava al 40% su base mensile. I carabinieri stanno sequestrando anche due società riconducibili agli arrestati per un valore reale di circa 500.000 euro.

    Indagine partita da denuncia. Aveva ricevuto un prestito di 8mila euro, ma alla fine è stato costretto a restituirne 28 mila in un paio d’anni, ad un tasso annuo di interessi del 240%. Cosi' un imprenditore di Reggio Calabria, esasperato per le continue richieste, ha denunciato i suoi usurai che sono stati arrestati stamani dai carabinieri. I tre sono Pasquale Lucisano, di 65 anni, Michele Nucera (43), e Antonio Serra (81) e sono accusati anche di estorsione. L’imprenditore, nel 2007, attraversando un particolare momento di difficoltà economica, era stato avvicinato da Lucisano, conosciuto come «Lillo», il quale, secondo l’accusa, era un mediatore di Nucera e Serra. Questi ultimi due, nel tempo, hanno consegnato somme di denaro per un’ammontare di ottomila euro facendosi consegnare somme di denaro pari a circa 28 mila euro. L’imprenditore, per fare fronte alle crescenti richieste degli usurai, è stato costretto a chiedere aiuto anche ai familiari che, a loro volta, hanno acceso anche finanziamenti in istituti di credito. Le indagini, oltre ad accertare il giro d’usura, ha portato anche alla scoperta di un’estorsione commessa da Serra nei confronti dell’imprenditore. Questo, per intimidire e vessare la vittima, ha avviato un’azione legale per recuperare somme di denaro relative al prestito usurario con la richiesta di liquidazione di fatture per merce mai acquistata nelle attività commerciali riconducibili a Serra con l’intento di procedere al pignoramento di parte dello stipendio della vittima. Le indagini, durate appena due mesi, hanno portato i carabinieri a individuare numerose altre vittime di usura. I carabinieri si aspettano adesso, dopo l’arresto dei tre, che le vittime collaborino con loro. I carabinieri, nel corso dell’operazione di stamani hanno sequestrato due società riconducibili agli arresati, per un valore di 500 mila euro, operanti nel settore del commercio mobili ed elettrodomestici.

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