Antonio Chiappetta nuovo segretario provinciale del Psdi

03 feb 11 La situazione attuale della società italiana e calabrese esige il ricorso a formule politiche nuove che - pur tenendo conto di alcuni elementi considerati, tradizionalmente, sicuri ed affidabili - possano tuttavia consentire di trovare una alternativa all'economicismo imperante. In altri termini: c'è bisogno di dare maggiore spazio alla Politica con la P maiuscola, che non sia più subalterna ad interessi particolari e possa pensare in termini di benessere diffuso. Nel nostro Paese, inoltre, c'è bisogno di chiudere un lungo periodo di transizione, iniziato con i primi anni novanta, che - se pure aveva consentito all'Italia di disfarsi di una pesante zavorra culturale - non solo non ha risolto nessuno dei problemi pregressi, ma ne ha ingigantito lo spessore. Si sperava di riuscire a ricomporre l'equilibrio fra la politica e il mondo della produzione e della finanza. E' quest'ultimo, invece, che ora detta legge alla politica. Il conflitto con la magistratura è diventato endemico, e perfino l'idea di Europa è arretrata ai livelli minimi della difesa dei singoli stati nazionali anche se c'è chi - come la Lega in Italia - è pronta a difendere interessi apparentemente localistici che certamente non coincidono con quelli nazionali (per tacere delle sue derive francamente razziste e antimeridionalistiche). E' per questo che, rispondendo ad una precisa richiesta di vecchi compagni ed amici, ho deciso di accettare la proposta che mi è stata fatta di assumere, in uno all'ingresso nell'esecutivo nazionale, l'incarico di Segretario Provinciale del Partito Socialdemocratico. Tengo a chiarire che - nel partito - adotterò e chiederò di adottare la doppia iscrizione: al PSDI e alla SPD tedesca. L'adesione e la creazione di una sezione del partito socialdemocratico tedesco che è la maggiore formazione politica del continente - garantirà, se attuata, in uno ad una immediata rappresentatività a livello di gruppo nel parlamento europeo, una riconoscibilità immediata ed una scelta di campo netta. I nostri programmi saranno - con i dovuti accomodamenti relativi alla nostra situazione nazionale - quelli della sinistra europea, la sinistra che ha vinto prima e dopo la caduta del muro di Berlino, che non ha nostalgie di alcun tipo, che non deve giustificarsi nei confronti della storia, perché ha contribuito in misura determinante a scriverla, la Storia. Di contro ad una situazione politica stagnante, a partiti che ormai sono diventati assolutamente autoreferenziali e slegati dai problemi veri dei cittadini, opporremo I nostri programmi, che parleranno anzitutto di difesa del lavoro e dei lavoratori, di lotta al lavoro nero e al precariato, di sviluppo sostenibile, di garanzia di giustizia senza giustizialismi, di reddito minimo di inserimento, di welfare garantito, in sintesi di tutto quello di cui una forza politica autenticamente socialista e democratica deve farsi portavoce attenta e responsabile. D’intesa con il Coordinatore regionale francesco Santoianni collaborerò con i compagni membri del comitato Nazionale Mario Petrozza, responsabile per il Capoluogo, Mimmo Ambrosiano, responsabile Area urbana, Alfonso Canonaco, Area Esaro, Damiano Grosso Area Pollino, Franco Allotta per il Tirreno, Biagio Rovitti per l’area Jonica. Insomma, credo proprio che sia arrivato il momento di voltare pagina.