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    Al cenone di Capodanno trionfa il "made in Calabria"

     

     

    Al cenone di Capodanno trionfa il "made in Calabria"

    29 dic 11 Cenone di San Silvestro con prodotti autenticamente calabresi e brindisi, per salutare il nuovo anno, con spumanti millesimati nella regione. E' la tendenza - in parte dettata dalle ristrettezze della crisi economica e in parte legata alla riscoperta di molte leccornie tipiche - che dopo l'exploit di Natale si imporrà anche per Capodanno. E allora, fatta salva la presenza beneaugurante di cotechino e lenticchie, diventato elemento universale, per i menù dell'ultimo dell'anno le tavole di casa o quelle dei ristoranti saranno unite nel proporre antipasti "local" come crespelle ripiene alle alici e salumi dop (salsiccia, capicollo, pancetta e sopressata) con aggiunta di pecorino crotonese e caciocavallo silano. Le paste fatte in casa tra i primi: scilatelle (scialatielle o fileja, a seconda della latitudine), con ragù di maiale; poi minestra maritata con verdure di campo e fagioli e tra i secondi capretto al forno alle erbe selvatiche con patate, pesce stocco di Cittanova con la 'ghiotta (sughetto di olio, cipolla, pomodori, olive, capperi e uvetta) e contorno di broccoli calabresi saltati in padella e conditi con peperoncino. Tradizionale come non mai anche l'offerta dei dolci: dai classici fichi a crocetta ricoperti al cioccolato a torroncini, dolci al cedro e al bergamotto. E ancora: struffoli, susumelle e crustoli a base di semola di grano duro, cannella, rum e miele. A Reggio non mancheranno i "petrali", (dolci ripieni di fichi secchi) assieme agli "scaliddri" e ai "turdiddri" di Cosenza e ai "bucconotti" di Catanzaro. Il tutto innaffiato da vini Cirò e non solo (grande l'offerta dal Pollino allo Stretto), liquirizia e grappa al peperoncino. E per il conto alla rovescia di mezzanotte un'altra idea frizzante: largo ai calici di spumante calabrese con le etichette affermate di Librandi e Statti in compagnia di tante altre proposte di cantine piccole e grandi della regione. Portabandiera di un ritrovato orgoglio calabrese sulle tavole imbandite per la prima festa del 2012, rimane Coldiretti Calabria che prosegue nell'iniziativa "Campagna Amica nel piatto" a salvaguardia della cucina del territorio, sana e che favorisce forma fisica e prevenzione. Non solo le famiglie, spiegano i vertici dell'associazione, ma anche i professionisti del cibo come gli operatori che fanno capo a Federalberghi, Associazione Regionale Cuochi e Associazione pizzaioli hanno stretto un patto per valorizzare le produzioni calabresi e quindi a sostegno del settore agricolo ed agroalimentare. Risultato: tre calabresi su quattro consumeranno prodotti locali e altri faranno comunque incursioni nella enogastronomia regionale. "Un giusto riconoscimento alle imprese - afferma Pietro Molinaro, presidente di Coldiretti Calabria - che possono continuare ad investire e ad offrire lavoro vero, un premio alla volontà imprenditoriale di giovani agricoltori che credono nell'agricoltura come risposta occupazionale e di rilancio dell'economia". Su altro versante è il premio all'impegno delle condotte Slow food, che sul rilancio della gastronomia locale si stanno giocando gran parte della loro attività.

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