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    Bomba a centro Don Panizza, reazioni

     

     

    Bomba a centro Don Panizza, reazioni

    29 dic 11 ''La segreteria generale della Cisl di Catanzaro, unitamente a tutto il gruppo dirigente, nel condannare fermamente l'ulteriore e brutale atto intimidatorio subito dalla Comunità Progetto Sud fondata da don Giacomo Panizza, gli esprime la propria solidarietà e lo invita a procedere spedito e senza tentennamenti nel meritorio cammino intrapreso". E' quanto afferma, in una nota, il segretario generale Domenico Cubello. "Il deprecabile episodio perpetrato ai danni della Comunità fondata da don Panizza - sostiene Cubello - è il segnale inequivocabile di una cultura criminale che tenta ripetutamente di condizionare la vita democratica delle istituzioni e dell'intero territorio. Attraverso la nostra azione quotidiana continueremo a sensibilizzare l'opinione pubblica e contribuiremo alla creazione di una coscienza civile e democratica, che è l'unica, vera e tangibile risposta alle intimidazioni, alla violenza criminale e lavorare insieme per sostenere il percorso che porti questi nostri territori al riscatto sociale, economico e morale e per riaffermare la legalità e i diritti di cittadinanza".

    "L'appello fatto da Papa Benedetto XVI durante l'Angelus della Festività di Santo Stefano, nel quale ha espresso il suo cordoglio per le vittime di violenze religiose - afferma Rosi Perrone, presidente di Anolf Cisl Calabria - non è bastato a fermare gli avvenimenti di razzismo che in questi giorni sono stati al centro dell'attenzione mediatica. Ancora una volta, ci troviamo davanti a fatti riprovevoli. Ne èconferma l'esplosione di un ordigno, ennesimo vile atto compiuto nei confronti di chi opera con abnegazione nel sociale: la comunità Progetto Sud - centro per migranti minori non accompagnati - guidata da don Giacomo Panizza, che mira a propagare la cultura alla solidarietà realizzando, con coraggio e tenacia, esperienze di grande significato sociale. L'Anolf Calabria esprime la sua vicinanza verso colui che si espone sempre in prima persona, operando con grande impegno umanitario nei confronti dei più deboli; contrastando ogni forma di intolleranza e battendosi per la solidarietà.

    "A don Giacomo Panizza va tutta la mia solidarietà e quella dell'intera amministrazione comunale per il vile attentato subito dal centro per minori di Lamezia Terme". E' quanto afferma l'assessore alla cultura Nicola Armignacca, che da oggi, e per qualche giorno, sostituisce il sindaco facente funzioni, Maria Grazia Caporale, che si trova fuori città. "Il deprecabile episodio - prosegue Armignacca - perpetrato ai danni della Comunità Progetto Sud guidata da don Giacomo Panizza è il segnale inequivocabile di una cultura criminale che tenta ripetutamente di condizionare la vita democratica delle istituzioni e dell'intero territorio calabrese. Occorre, quindi, esprimere la piena e convinta solidarietà nei confronti di don Giacomo Panizza e dei volontari impegnati nel progetto, ma sopratutto un impegno determinato e sinergico di tutte le istituzioni e dell'intera società civile che deve essere mirato ad isolare e combattere le organizzazioni mafiose e ogni forma di criminalità organizzata che tentano di condizionare la vita democratica delle nostre comunità".

    Sull'attentato al centro per minori extracomunitari di don Giacomo Panizza intervengono, in una nota congiunta, il segretario regionale del Ppsd Filomena Falsetta e il segretario regionale del Coisp - Sindacato Indipendente di Polizia,Giuseppe Brugnano. "Non vogliamo e non possiamo limitarci - affermano Falsetta e Brugnano - ad esprimere semplicemente la nostra solidarietà a don Giacomo Panizza per l'ignobile attentato al proprio centro in quanto i ruoli che ricopriamo nell'ambito della sicurezza e della difesa ci impongono di avanzare proposte concrete a tutela della collettività. Pertanto, richiediamo provvedimenti diretti all'istituzione di un'Agenzia regionale per i beni confiscati alle mafie con precise e definite funzioni di polizia, cioé un Agenzia che non si occupi solo ed esclusivamente di assegnazione e di destinazione di tali beni, ma preveda innanzitutto quei meccanismi idonei ad arginarne gli attentati criminosi. Riteniamo, pertanto, che l'attentato a Don Giacomo Panizza offra lo spunto per reiterare alle istituzioni regionali l'urgente necessità dell'istituzione di un Agenzia per i beni confiscati che sia però caratterizzata dalla presenza, al suo interno, di uno strumento operativo, rappresentato naturalmente dal personale delle Forze dell'Ordine, capace di coesistere con essa, al fine di condurre un'azione di prevenzione e di costante monitoraggio su tutti quei fattori di rischio che la mafia produce ai danni dell'incolumità pubblica"

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