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    Bomba a centro Don Panizza, reazioni e commenti

     

     

    Bomba a centro Don Panizza, reazioni e commenti

    26 dic 11 Hanno scelto il Natale per mandare un nuovo pesante messaggio a don Giacomo Panizza, prete antindrangheta a Lamezia Terme. Un ordigno è stato fatto esplodere la notte scorsa davanti all'ingresso di un centro per minori stranieri non accompagnati aperto dalla comunità Progetto Sud, guidata dal sacerdote, originario di Brescia, in un bene confiscato alla cosca Torcasio della 'ndrangheta. L'esplosione, che ha provocato solo lievi danni, è stata preceduta dalla deflagrazione di un altro ordigno poco distante, sulla stessa strada, davanti ad un negozio. Era stata inaugurata lo scorso 31 agosto la struttura, ospitata nello stabile dove sono attivi altri servizi di solidarietà ed ha la sua sede la delegazione calabrese della Federazione per il superamento dell'handicap (Fish). Non è la prima volta che Progetto Sud, comunità attiva da oltre trent'anni a sostegno di persone disabili e tossicodipendenti, è nel mirino delle cosche: nel 2009 ignoti avevano manomesso due vetture in uso alla struttura e, solo per un caso, si era evitata la tragedia. Qualche tempo dopo era stata la volta di furti e danneggiamenti ad una coop agricola che fa parte della comunità. Anche per queste azioni a don Giacomo - che recentemente ha raccontato la sua esperienza in Calabria in un libro intervista con Goffredo Fofi "Qui ho conosciuto Purgatorio, Inferno e Paradiso" e che è stato tra gli ospiti della trasmissione "Vieni via con me" con Roberto Saviano e Fabio Fazio - è stata assegnata una scorta. La nuova intimidazione a Progetto Sud ha scatenato un coro di reazioni. Dal sindaco di Lamezia Terme, Gianni Speranza, che si é subito recato sul posto manifestando tutta la sua preoccupazione per l'accaduto, al presidente della Regione Calabria, Giuseppe Scopelliti, secondo cui "questi atti non influenzeranno minimamente l'opera della sua comunità che svolge un lavoro fondamentale sul territorio nell'educazione dei giovani contro la 'ndrangheta'". Anche il presidente del Consiglio regionale, Francesco Talarico, ha parlato di atto di violenza "contro chi caratterizza la propria azione nella passione nell'aiutare i più deboli e in difficoltà, senza distinzione di cultura e di religione". Parole di sostegno anche da don Luigi Ciotti. "Toccare quella realtà, toccare quella comunità, toccare quel bene confiscato - ha detto il fondatore di Libera - significa toccare tutti noi". Netto il commento di don Panizza in merito a quanto è accaduto. "Ci è sembrato - ha detto il sacerdote - un messaggio molto chiaro, ma noi continuiamo nel nostro lavoro e proseguiremo nelle attività di accoglienza".

    "Ci è sembrato un messaggio molto chiaro, ma noi continuiamo nel nostro lavoro": così don Giacomo Panizza dopo l'attentato allo stabile gestito dalla comunità "Progetto Sud" di cui il sacerdote è presidente. "Noi - ha aggiunto don Panizza - proseguiremo nelle nostre attività di accoglienza e del mondo del sociale. Il fatto che, poi, il gesto sia stato fatto nel giorno di Natale ci dice che, a maggior ragione, queste iniziative di accoglienza, e non solo, non possono fermarsi. Per questo continueremo ad opporre il bene al male e la giustizia alla criminalità, come facciamo da anni". Intanto, i carabinieri, che hanno avviato le indagini sull'intimidazione, hanno ascoltato don Giacomo Panizza. Sul movente dell'attentato, al momento, non si esclude alcuna ipotesi.

    ''Esprimiamo profonda vicinanza, condivisione e corresponsabilità. Toccare quella realtà, quella comunità, quel bene confiscato, significa toccare tutti noi". Lo afferma, in una nota, don Luigi Ciotti, facendo riferimento alla bomba fatta esplodere a Lamezia Terme contro un centro per minori stranieri non accompagnati realizzato dalla comunità Progetto sud di don Giacomo Panizza in un bene confiscato alla cosca Torcasio. "A nome delle oltre 1.600 associazioni della rete di Libera - afferma Ciotti - esprimiamo la nostra vicinanza e richiamiamo alla corresponsabilità di tutti davanti all'intimidazione compiuta a Lamezia Terme".

    'A don Giacomo Panizza va tutta la mia solidarietà per il vile attentato al centro per minori di Lamezia Terme". Lo afferma, in una dichiarazione, il presidente della Regione Calabria, Giuseppe Scopelliti. "Questi atti intimidatori - aggiunge - non influenzeranno minimamente l'opera della sua comunità che svolge un lavoro fondamentale sul territorio nell'educazione dei giovani contro la 'ndrangheta''

    ''Solidarietà per chi ha il coraggio cristiano di aiutare gli altri a costruirsi un futuro e preoccupazione per le modalità di un attentato che richiede di alzare ancora di più il livello di vigilanza e di attenzione nei confronti del fenomeno mafioso ". Così il presidente del Consiglio regionale della Calabria, Francesco Talarico, dopo che la notte scorsa è stato fatto esplodere un ordigno, a Lamezia Terme, davanti all'ingresso di un centro per minori stranieri della comunità Progetto Sud di don Giacomo Panizza. "Questo atto di violenza - aggiunge Talarico - contro chi caratterizza la propria azione nella passione nell'aiutare i più deboli e in difficoltà, senza distinzione di cultura e di religione, richiede, come risposta, ogni sforzo possibile per isolare e sconfiggere il germe mafioso che contamina la nostra regione. Alla Comunità Progetto Sud, con la nostra solidarietà, esprimiamo vicinanza per l'intimidazione subita, nella certezza che l'azione di carità e di soccorso sociale che da anni garantisce non sarà scalfita da una esecrabile manifestazione di violenza".

    Il sindaco di Lamezia Terme, Gianni Speranza, appena appreso dell'ordigno fatto esplodere la notte scorsa davanti l'ingresso del centro per minori stranieri non accompagnati della comunità Progetto Sud in un bene confiscato, si è recato nel quartiere, insieme all'associazione antiracket, per esprimere vicinanza a don Giacomo Panizza, agli ospiti del centro e a tutti coloro che sono stati colpiti. "Questa situazione - ha affermato Speranza - che c'é a Lamezia e a Capizzaglie in particolare, dove avvengono attentati e bombe persino il giorno di Natale e alla luce di quello che già c'é stato, sparatorie, attentati in pieno centro ad esercizi commerciali, ci preoccupa. Da una parte chiediamo un'attenzione massima e dall'altra chiediamo ai cittadini di reagire e collaborare, altrimenti, in futuro, potrebbero rischiare di essere direttamente coinvolti".

    'A nome di tutti i ragazzi che rappresento mi vien da dire solo una cosa: vergogna". Così il coordinatore di Ammazzateci tutti di Lamezia Terme, Francesco Blaganò commenta l'attentato intimidatorio ai danni del centro per minori strabieri non accompagnati di Progetto Sud. "Si è veramente solidali con la comunità di don Giacomo Panizza se, cessato lo stato odierno di indignazione, - prosegue Blaganò - domani avremo lo stesso coraggio per ripudiare i mafiosi. Riprendendo le parole del procuratore Gratteri dobbiamo smetterla di indignarci oggi, per poi offrirgli il caffé domani".

    Il Movimento Cristiano Lavoratori della Calabria esprime, in una nota, "la più ferma condanna verso l'ennesimo vile attentato nei confronti della Comunità Progetto Sud, guidata da don Giacomo Panizza". E' quanto afferma il presidente regionale del Movimento Cristiano Lavoratori, Vincenzo Massara. "E' evidente come il bene fa paura, soprattutto, - prosegue Massara - a quanti pensano di poter gestire il loro vacuo e vuoto potere solo attraverso la violenza e la cultura della sottomissione. Noi crediamo che Lamezia così come la Calabria abbiano in sé il germe della sana rinascita culturale e sociale, bisogna lavorare quotidianamente affinché questi valori, fortemente presenti in questa comunità, vengano alla luce ed affermati con convinzione e senza remora alcuna".

    "Il brutale e gravissimo atto intimidatorio perpetrato ai danni del centro gestito dalla 'Progetto Sud' è un autentico schiaffo in faccia alla parte più sana della nostra società, che vuole vivere nella legalità, che si richiama ai valori della civile convivenza e che ripudia ogni tentativo violento di prevaricazione". E' quanto afferma Bruno Censore, consigliere regionale del Partito Democratico e Vicepresidente della Commissione regionale contro la 'ndrangheta''. "A don Giacomo Panizza - aggiunge - cui va tutta la mia stima e vicinanza per la meritoria opera pastorale e sociale portata avanti a favore della comunità calabrese, e a tutti i volontari del centro esprimo la mia piena e convinta solidarietà".

    "L'ordigno fatto esplodere la notte scorsa, a Lamezia Terme davanti all'ingresso di un centro per minori stranieri non accompagnati, realizzato dalla comunità Progetto sud di don Giacomo Panizza in un bene confiscato alla cosca Torcasio, ci deve far riflettere". Lo sostengono, in una nota, don Pino Demasi e Mimmo Nasone, di Libera Calabria. "Di fronte a quanto accaduto - aggiungono - riteniamo non basti ormai più l'indignazione. E' importante, invece, che ognuno si assuma la sua responsabilità di fronte a questa violenza assurda, intrisa anche di razzismo".

    "Esprimo sdegno e preoccupazione per quanto accaduto la scorsa notte all'ingresso del Centro per minori stranieri della comunità Progetto Sud di Don Giacomo Panizza". E' quanto afferma il deputato del Pdl, Giuseppe Galati. "E' inaccettabile - aggiunge - che episodi di tale gravità vadano a colpire una comunità come la Progetto Sud, da tanto tempo impegnata in una meritevole azione sul territorio andando incontro alle esigenze dei più deboli e dei bisognosi. Allo stesso modo non è più accettabile questo susseguirsi di vili intimidazioni che minano il tessuto economico e la possibilità di sviluppo di tutto il territorio. Per questi motivi mi farò carico in questi giorni di presentare un'interrogazione al Ministro dell'Interno affinché il Governo si faccia carico della situazione di assoluta gravità e metta in essere tutte quelle misure necessarie per garantire alla città di Lamezia quelle condizioni di sicurezza ormai non più procrastinabili. Aumento di mezzi e risorse per le forze dell'orine ed un incremento dell'attività di intelligence potrebbero costituire l'antidoto per supportare il prezioso ed efficace lavoro della Procura della Repubblica e dei Magistrati lametini".

    "La prepotenza mafiosa non ha più limiti: l'attentato nella notte di Natale contro il centro minori, gestito da Progetto Sud di don Giacomo Panizza, offende la Calabria onesta e l' Italia intera". Lo sostiene, in una nota, il testimone di giustizia Pino Masciari. "Salutare con la violenza la nascita di Cristo - aggiunge - è un atto di barbarie che non può essere ignorato e tollerato. Sporcare con il tritolo delle bombe il giorno simbolo della Cristianità, colpendo una struttura sociale che si batte con coraggio per la giustizia e la legalità, è un'azione che dice esplicitamente alla Calabria e al Paese: l'unica legge è quella mafiosa, non c'é comandamento biblico che tenga. C'é bisogno di sostenere uomini come don Giacomo, a cui va il mio affetto e la mia solidarietà. C'é bisogno del coraggio della denuncia: in caso contrario resteremo prigionieri della paura, del silenzio e della rassegnazione. Condannati a vivere con amarezza, ogni giorno della nostra esperienza quotidiana: anche il Santo Natale".

    'Sdegno per il vile atto intimidatorio e piena solidarietà a don Giacomo Panizza". E' quanto esprime la parlamentare calabrese Maria Grazia Laganà Fortugno (Pd). "La criminalità organizzata - sostiene Laganà - è tornata ad alzare il tiro e a ostacolare il difficile percorso di legalità intrapreso a Lamezia, anche grazie all'impegno di don Panizza. Un gesto ancora più grave perché mirato a colpire, simbolicamente, un immobile confiscato ai clan della 'ndrangheta e, in particolare, alla cosca Torcasio. Tutto questo ci preoccupa fortemente perche' nella città della Piana si è registrata, negli ultimi mesi, una recrudescenza criminale che non può essere sottovalutata e che dunque va contrastata prontamente e con efficacia. La vicinanza a don Panizza, che non va lasciato solo ma, anzi, sostenuto con forza perché solo dall'impegno di quel pezzo della società civile che egli rappresenta si può aiutare la Calabria a uscire dalla morsa oppressiva della 'ndrangheta''.

    "Tutta la mia solidarietà e la mia vicinanza - ha detto Agazio Loiero, coordinatore politico nazionale della federazione tra MPA ed Autonomia e Diritti ed ex Presidente della Giunta della Regione Calabria - nei confronti di don Giacomo Panizza e del centro per minori stranieri, teatro di un vile atto intimidatorio. La sensazione che viene fuori anche da questo gesto è che ci sia un problema di ingovernabilità del territorio, malgrado il grande sforzo della magistratura e delle Forze dell'ordine. Gesti d'intimidazione come questo rafforzano la consapevolezza di dover concentrare l'attenzione su questo territorio, al fine di dare risposte serie sul versante dell'affermazione dei principi di legalità e sulla sicurezza dei cittadini"

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