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    Federfarma Calabria si ribella al Premier "Non siamo una casta"

     

     

    Federfarma Calabria si ribella al Premier "Non siamo una casta"

    23 dic 11 "Le farmacie sono accusate di essere una casta, una categoria arroccata a difesa dei propri privilegi e chiusa a ogni rinnovamento. I farmacisti, invece, sono stati abituati, fin dagli studi universitari, a considerare le norme che regolano la loro attività un sistema di garanzie a tutela del cittadino". E' quanto afferma, in una nota, il presidente di Federfarma provinciale di Catanzaro, Vincenzo Defilippo, a commento delle decisioni del governo Monti. "Questo vale per gli orari regolati per legge - prosegue Defilippo - per la dislocazione della farmacia, per lo standard minimo di servizio inteso sia per qualità che per quantità di medicinali da assicurare sempre e in ogni condizione al cittadino, per l'obbligo di praticare sul farmaco prezzi uguali su tutto il territorio nazionale. Sicuramente oggi i tempi sono cambiati e alcuni vincoli possono forse non essere più attuali. Le persone, ad esempio, sono ormai abituate a ragionare in termini di sconti e non considerano più il prezzo fisso e unico un valore o una garanzia. Le farmacie, quindi, devono prendere atto di questa novità e adeguarsi. Quello che non si deve fare, però, è gettare anche il bambino insieme all'acqua sporca. E' giusto, cioé, correggere gli aspetti superati della normativa. Ma non bisogna, in nome della liberalizzazione, distruggere un servizio che funziona e che, in particolare nella nostra regione, spesso sopperisce all'inadeguatezza delle strutture sanitarie, soprattutto nei piccoli centri". "Non siamo chiusi a difesa delle nostre posizioni - prosegue Defilippo - ma siamo convinti che sia necessario un cambiamento. Proponiamo, inoltre, di rendere più flessibili gli orari delle farmacie e di aumentare il numero dei medicinali di uso consolidato e che non presentano rischi di abusi, che possono essere venduti senza ricetta medica, con lo sconto, anche da esercizi diversi dalle farmacie e anche senza la presenza di un farmacista, come avviene in altri paesi europei. In questo modo contiamo di andare incontro alle rivendicazioni delle parafarmacie e dei supermercati che chiedono maggiori spazi di attività perché non sono in grado di sostenere i costi della presenza del farmacista". "Se fosse stato confermato l'articolo 32 - insiste De Filippo - gli esercizi commerciali potrebbero vendere anche , pillola del giorno dopo, farmaci cioé che sono sottoposti a limitazioni nella prescrizione"

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