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    Pignatone "I processi non si fanno in TV e sui giornali, servono indagini"

     

     

    Pignatone "I processi non si fanno in TV e sui giornali, servono indagini"

    16 dic 11 "Non esistono scorciatoie nella lotta alla mafia". Lo ha detto il capo della Procura antimafia di Reggio Calabria, Giuseppe Pignatone, intervenendo a Reggio al convegno della Cgil e Magistratura democratica sul codice unico antimafia. "Noi dobbiamo fare le indagini a 360 gradi che non devono portare a pubblicare articoli di giornale, ma il loro scopo è quello di arrivare ai processi e auspicabilmente a sentenze di condanna basate su prove precise. Non ci sono e non ci devono essere intoccabili, ma per altro verso - ha proseguito Pignatone - non ci sono e non ci devono essere cittadini che vengono processati solo per il convincimento di una parte politica o di un organo di informazione o di anonimisti particolarmente zelanti e costanti che continuano a scrivere sempre le stesse accuse contro mister X o mister Y a prescindere dall'esistenza o meno di prove a loro carico. Un simile comportamento, che è una tentazione quotidiana di ognuno di noi, credo in tutte le Procure d'Italia, per riscutere applausi a buon mercato, sarebbe, come diceva Giovanni Falcone, che venne accusato di tenere le carte contro i politici del tempo nascoste nei cassetti, un comportamento profondamente immorale che diventa anche un terribile boomerang per l'azione della magistratura quando questa non riesce a portare le prove necessarie per le condanne. Il metodo è invece quello di partire dalle indagini sull'organizzazione mafiosa e da questa partire verso le collusioni, verso l'alto ed i fatti più gravi ed eclatanti cercando le prove in fatti specifici in assoluto rispetto delle regole. Per questo affermo che non esistono scorciatoie nella lotta alla mafia".

    Cuore e testa ndrangheta restano a Reggio Calabria. "Per contrastare la 'ndrangheta bisogna innanzitutto conoscerla. Per quanto riguarda la mafia il punto di svolta e' segnato dal maxiprocesso di Falcone con Buscetta. Per quanto riguarda invece la 'ndrangheta essa e' segnata da un'importante serie di indagini confluite nel cosiddetto processo Olimpia. Sono state vicende con le quali abbiamo acquisito nuove conoscenze basate su prove concrete, intercettazioni, rivelazioni di pentiti, etc. Oggi la 'ndrangheta e' un'associazione unitaria con un'organizzazione di vertice che ha il cuore e il cervello a Reggio Calabria e le sue articolazioni nel mondo". Lo ha detto il procuratore della Repubblica di Reggio Calabria, Giuseppe Pignatone, parlando ad un convegno di Md e Cgil a Reggio Calabria. "C'é un problema di metodo - ha aggiunto Pignatone - perché per intaccare questa struttura unitaria è fondamentale la collaborazione intensa e convinta non solo tra le forze di polizia così come avvenuto a Reggio in quello che abbiamo definito il modello Reggio di collaborazione tra le forze di polizia, ma anche e soprattutto con le altre Procura e le Dda del nord Italia. Esemplare in questo senso sono state le indagini portate avanti assieme alle Procure della repubblica di Milano e Torino che poi sono scaturite nelle operazioni Crimine, Reale, Infinito e Minotauro. Se non facciamo questo una guerra già difficile diventa un problema ancora più grave. Il secondo profilo - ha detto Pignatone - è di merito perché la mafia non é solo una potenza unitaria ma gode di collusioni e complicità con le altre zone della società, quella che chiamiamo la zona grigia, la cosiddetta borghesia mafiosa. E' proprio il carattere unitario della 'ndrangheta che fa attecchire la zona grigia nella quale esistono le collusioni perche' la 'ndrangheta si presenta forte di migliaia di affiliati con il controllo di migliaia di voti, con una ricchezza enorme e con agganci in ogni settore della societa'. Non ci sono categorie tutte colpevoli e categoria assolutamente immuni da qualsiasi tentazione o da qualsiasi rischio, bisogna andare oltre la facile esecrazione contro questa o quella categoria".

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