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    Procuratore Caselli, "Situazione ndrangheta fortemente sottovalutata"

     

     

    Procuratore Caselli, "Situazione ndrangheta fortemente sottovalutata"

    16 dic 11 "La situazione sul condizionamento della criminalità organizzata in Italia è drammatica, eppure fortemente sottovalutata se non ignorata". Lo ha detto intervenendo a Reggio, al convegno di Magistratura Democratica, il procuratore della Repubblica di Torino Giancarlo Caselli. "Sono assolutamente prevalenti - ha aggiunto Caselli - se non la disinformazione quantomeno la frammentazione delle informazioni. Se, al contrario, riuscissimo a vedere tutte le attività di predazione che avvengono contemporaneamente nel mondo come un insieme unico, e non come episodi singoli, ciò ci farebbe rizzare i capelli e reagiremmo all'istante. Invece la frammentazione crea confusione, indifferenza ed apatia". "Mafia al nord? Solo a sentirlo, a molti - ha aggiunto - viene l'orticaria e lanciano accuse di provocazione. Per coerenza le accuse dovrebbero essere rivolte nientemeno che al prefetto Dalla Chiesa che per primo disse che la mafia era ormai impegnata in grossi investimenti edilizi commerciali ed industriali nelle maggiori città italiane. Scagliarsi contro chi oggi denuncia una verità prima di tutto logica come l'insediamento della mafia al nord è semplicemente grottesco. E' un po' come stupirsi della forza di gravità o che l'acqua bagna. Per evitare di esporsi a brutte figure basterebbe leggere qualcosa che non sia l'anacronistico folklore della coppola e lupara". "La drammatica realtà delle mafie oggi è che esse hanno costruito una vera e propria economia parallela. Un'economia illegale che pian piano risucchia nel suo gorgo commerci, imprese e forze economiche sane, che spesso trovano difficoltà enormi nel costruire le loro sorti ed il loro futuro sul rispetto delle pratiche legali". Infine Caselli si è proiettato sul versante internazionale "dove l'incontrovertibile verità dei fatti - ha detto - è che la criminalità organizzata vive ed opera pienamente inserita nel XXI secolo sfruttando appieno le opportunità offerte dal progresso tecnologico. Per contro gli apparati di contrasto sono fermi al secolo scorso. L'abbattimento delle frontiere e la globalizzazione ha permesso la libera circolazione di uomini, mezzi e denaro. L'unica eccezione è costituita da magistrati e poliziotti che nell'esercizio delle loro funzioni trovano nelle frontiere nazionali ancora un ostacolo".

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