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    Informava su inchieste: Dipendente Ministero Interni arrestata a Lamezia

     

     

    Informava su inchieste: Dipendente Ministero Interni arrestata a Lamezia

    07 dic 11 Una dipendente del Commissariato della polizia di Lamezia Terme, appartenente ai ruoli dell'amministrazione civile del Ministero dell'Interno, Giuseppina Lentini, è stata arrestata dalla squadra mobile di Catanzaro per aver informato un indagato sulle inchieste che lo riguardavano. La donna è accusata di favoreggiamento personale aggravato dall'aver commesso il fatto in violazione dei doveri inerenti ad una pubblica funzione e falso in atto pubblico. Inoltre è indagata per rivelazione di segreti di ufficio. L'arresto è stato fatto in esecuzione di ordinanza agli arresti domiciliari emessa dal gip su richiesta della Procura di Catanzaro. L'operazione si collega alle indagini che hanno portato, nel giugno del 2010, a sgominare un'associazione straniera di stampo mafioso, capeggiata, secondo l'accusa, da Matteo Vescio di Lamezia Terme, e costituita da italiani e ucraini, che per anni hanno posto in essere estorsioni a Catanzaro e Lamezia ai danni di cittadini ucraini impegnati nel trasporto di merci sulla rotta Italia-Ucraina. Secondo l'accusa, Giuseppina Lentini è venuta a conoscenza di informazioni utili acquisite attivando canali privati di informazione e sfruttando le sue conoscenze personali ed in più occasioni avrebbe informato Vescio delle indagini a suo carico per aiutarlo ad eludere le investigazioni. Nel corso delle indagini è emerso anche che l'indagata, in concorso con Vescio e con Ugo Bernardo Rocca, titolare dell'omonima agenzia di pompe funebri di Lamezia (posto ai domiciliari nella stessa inchiesta per favoreggiamento sempre in favore di Vescio), si è resa responsabile, nell'esercizio delle proprie funzioni, di un'attestazione falsa in cui certificava la regolarità e la completezza dell'istanza presentata da Rocca per il rinnovo del passaporto. In realtà, secondo l'accusa, c'erano diversi profili di irregolarità nella richiesta ed il documento di identità presentato dall'uomo non riportava le generalità corrette

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