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    Ristoranti pieni per Pasqua nonostante la crisi

     

     

    Ristoranti pieni per Pasqua nonostante la crisi

    23 apr 11 Voglia di festa, di svago e di prodotti tipici, è per questo che anche a Pasqua e Pasquetta ci sarà il pienone ai ristoranti e, mentre la crisi morde i consumi, il portafoglio si apre ancora per il pranzo fuori casa, con una crescita attesa di presenze nei locali del 3,5% rispetto al 2010. Lo stima all'ANSA il direttore generale di Fipe-Confcommercio Edi Sommariva, prevedendo che saranno tre milioni e seicentomila gli italiani che pranzeranno fuori casa nei giorni di Pasqua e Pasquetta. "I ristoranti - sottolinea Sommariva - riescono a difendersi in tempi di crisi e nelle grandi festività, come Natale e Pasqua, le prenotazioni non accusano discese. Anzi questa Pasqua supera la precedente perché il bel tempo ha trainato la richiesta last minute di un tavolo. Gli stessi ristoranti applicano rispetto allo scorso anno prezzi stabili, se non in discesa". A Pasquetta in particolare si registra il tutto esaurito nei ristoranti fuori porta. In ogni caso, osserva il direttore Fipe - la tendenza è verso menu meno ricchi di portate - in ossequio alle tendenze salutiste che portano a non esagerare a tavola - ma attenti a valorizzare la grande qualità dei prodotti italiani. Gli italiani a Pasqua continuano a preferire i piatti tradizionali, afferma la Fipe. In pole position nel menu pasquale sarà l'agnello che il 60% degli italiani, secondo un sondaggio della stessa Federazione dei pubblici esercizi, considera irrinunciabile sulla tavola della festa, davanti alla colomba e alle uova di cioccolato. Nelle case, nei ristoranti e negli agriturismi si consumeranno complessivamente - sono i calcoli di Coldiretti - 15 milioni di chili di carne di agnello (15mila tonnellate) servita a tavola nelle classiche ricette al forno, arrosto con le patate, al sugo o brodettato. "La gente non viene più per farsi grande mangiate ma cerca il prodotto tipico di qualità che noi cerchiamo di valorizzare al meglio - osserva lo chef di Rivisondoli (L'Aquila) Niko Romito, che a 35 anni già vanta due stelle Michelin -. Sulla tavola di Pasqua ci saranno quindi i locali asparagi selvatici e l'agnello abruzzese che ha una grande qualità. Nelle feste non é solo vincente la tradizione ma il prodotto che si utilizza. E negli ultimi anni la tendenza di noi chef è di fare un grande lavoro sulla materia prima del territorio". Da un altro chef stellato e volto noto televisivo, Andrea Ribaldone, arriva la conferma che "la ristorazione riesce a tenere, rispetto ad altri settori in tempi di crisi. Nel mio locale di Spinetta Marengo (Alessandria) non si può prescindere dal servire a Pasqua agnello e carciofi tipici del territorio, ma poi propongo anche abbinamenti che hanno una logica più moderna".

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