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    Spaccio di droga tra Sicilia e Calabria, 7 arresti a Messina

     

     

    Spaccio di droga tra Sicilia e Calabria, 7 arresti a Messina

    20 apr 11 La polizia ha arrestato sette persone accusate di associazione mafiosa e associazione a delinquere finalizzata allo spaccio di droga. Il provvedimento é stato notificato, tra gli altri, a uno dei boss del clan di Mangialupi di Messina, Antonino Trovato, rinchiuso in carcere, e ad uno degli esponenti di spicco del clan, Letterio Campagna. Gli indagati farebbero parte, secondo l'accusa, di un' organizzazione che secondo gli investigatori gestirebbe lo spaccio di droga in città. A gennaio del 2010 la polizia aveva sequestrato agli uomini del clan Mangialupi un ingente quantitativo di armi, sei kg di cocaina e 2 kg di eroina, ad aprile del 2010 altri 2 kg e cinquecento grammi di cocaina. La droga, proveniente dalla Calabria, veniva poi spacciata in tutta la Sicilia. In manette il boss del clan Mangialupi, Antonino Trovato, 54 anni, Letterio Campagna, 56 anni, la moglie di quest'ultimo, Maria Passari, 52 anni, e i figli Giovanni Fabio, Roberto e Consolato, rispettivamente di 31, 32 e 25 anni, accusati di associazione mafiosa, associazione a delinquere finalizzata allo spaccio di droga, detenzione illegale di armi. I provvedimenti sono stati notificati in carcere a Trovato e Campagna. Nell'operazione è finito in carcere anche Sebastiano Minutola, con l'accusa di spaccio di droga. Gli arrestati fanno parte del clan Mangialupi, in contatto con la 'ndrangheta calabrese, in particolare con il clan Morabito dal quale si rifornivano. Trovato e Campagna avrebbero avuto il ruolo di coordinare le attivita' di spaccio a Messina e in altre province siciliane. Nel gennaio 2010 in un casolare di proprietà di Campagna era stato già trovato e sequestrato un arsenale composto da 15 pistole, 3 mitragliatori 1 fucile semiautomatico, migliaia di munizioni da guerra, 4 silenziatori, 116 detonatori e anche 2 chili di eroina e 6 di cocaina. Dopo l'arresto di Campagna, lo spaccio era stato portato avanti dalla moglie Maria Passari. Minutola era anche lui attivo soprattutto come pusher e grazie all'intercettazioni èstato bloccato mentre tentava di spacciare 500 grammi di cocaina a Catania. Attraverso le intercettazioni, gli investigatori hanno scoperto che la famiglia Campagna aveva nascosto la droga nel casolare durante la Pasquetta del 2010, mentre i nipoti giocavano in giardino. Il Procuratore capo di Messina, Guido Lo Forte, durante la conferenza stampa ha sottolineato che "il clan Mangialupi è il principale gruppo attivo nello spaccio di droga in città. Un clan molto pericoloso che aveva già reinvestito i patrimoni illeciti in attività produttive e beni".

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