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    Crisi frena vacanze di Pasqua, calo del 19%

     

     

    Crisi frena vacanze di Pasqua, calo del 19%

    20 apr 11 Pasqua 2011 all'insegna della crisi, con una previsione di contrazione del giro d'affari del 19% e con pochi italiani che hanno scelto le mete estere: in 50 milioni non si muoveranno da casa. Una forte battuta d'arresto registrata da Federalberghi, che viene spiegata anche con la coincidenza del 25 aprile con la Pasquetta e del primo maggio con la domenica. Ma a frenare i consumi è soprattutto la preoccupazione legata alla crisi economica globale. Alla luce delle previsioni turistiche degli italiani per le festività pasquali, Federalberghi invita Governo e imprese a un confronto in vista dell'imminente stagione estiva. Secondo un'indagine effettuata dall'Istituto ACS Marketing Solutions su un campione di 3.000 italiani maggiorenni rappresentativo di oltre 50 milioni di connazionali, nonostante il sistema alberghiero non abbia aumentato le tariffe per venire incontro alle difficoltà finanziarie delle famiglie italiane, il decremento del giro d'affari dei consumi turistici interni rispetto al 2010 è pari al 19%: 3,27 miliardi di euro contro i 4,05 miliardi di euro dello scorso anno. Secondo la ricerca, per le vacanze pasquali, dormirà almeno una notte fuori casa il 17,6% degli italiani (circa 10,6 milioni di persone), rispetto al 22% nel 2010. Il 90% ha scelto destinazioni italiane (nell'anno precedente l'85%) e l'8% si sposterà verso mete straniere (contro il 14% del 2010). E 50 milioni di italiani che non trascorreranno neppure un giorno di vacanza fuori porta. In particolare, 20 milioni di persone, pari al 41,5%, hanno scelto di restare a casa per "mancanza di soldi". Al primo posto delle destinazioni italiane dei vacanzieri si conferma il mare che ha riscosso il 37,6% delle preferenze (il 40% nel 2010) contro il 29% dei turisti della montagna (25% nel 2010), il 3,9% di chi ha scelto il lago e l'1,5% di chi preferisce una vacanza di relax nelle località termali. In calo il turismo delle città d'arte che si attesta al 14,7% rispetto al 18,9% dell'anno scorso. Il mare raccoglie una buona quota anche nelle destinazioni straniere (22,7%) ma sono le capitali europee a riscuotere maggiore successo con il 50,4% delle preferenze. Pressoché stabile la scelta dell'albergo come alloggio della vacanza (33%). Seguono la casa di parenti o amici con il 21,6%, la casa di proprietà con il 18,8% e l'agriturismo con il 5,6%. La spesa media pro-capite quest'anno si attesterà sui 309 euro rispetto ai 305 dell'anno precedente: se chi resta in Italia spenderà in media 287 euro (272 euro nel 2010), chi si sposta oltreconfine avrà una spesa media di 637 euro (superiore ai 502 euro dell'anno scorso). Ma la durata media, che nel 2010 era pari a 3,8 notti, quest'anno scenderà a 3,5 notti fuori casa.

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