NuovaCosenza.com
Google
su tutto il Web su NuovaCosenza
mail: info@nuovacosenza.com
Home . Cronaca . Politica . Area Urbana . Speciali . Video . Innovazione . Universtitą . Spettacoli . Sport . Calcio . Meteo .
 

      Condividi su Facebook

    WWF: Inizia la stagione della caccia con tanti problemi

     

     

    WWF: Inizia la stagione della caccia con tanti problemi

    31 ago 11 "Grazie all'apertura anticipata concessa ancora una volta dalla Regione, dal 1 settembre inizia in Calabria la stagione venatoria che si concluderà alla fine di gennaio". Lo afferma in una nota il Wwf della Calabria. "Rispetto alla data di apertura - prosegue la nota - prevista dalla legge, coincidente con la terza domenica di settembre, le giornate di caccia anticipata sono cinque, con un limite di orario compreso tra le 06,00 e le 13,00, ma rimane il fatto che, fra tutte le regioni meridionali, la Calabria è quella che ha concesso di più in termini di pre-apertura e non solo. Nella stessa Sicilia ad esempio, si potrà sparare alle quaglie solo a partire dal primo ottobre e la Beccaccia fino al 31 dicembre, mentre in Puglia e in Basilicata si potrà andare a caccia in tre giorni fissi a settimana e non a scelta, per come ha stabilito invece il calendario calabrese, pubblicato ancora una volta con un ritardo di circa due mesi rispetto alla data indicata dalla legge". "Pur riconoscendo - aggiunge il Wwf - lo sforzo della Regione per un maggiore adeguamento a quelle che sono le linee guida per la stesura dei calendari venatori fornite dall'Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (Ispra), specie dopo la bocciatura da parte del Tar del vecchio calendario, per molte specie i periodi di apertura e chiusura e le modalità di prelievo non coincidono con le indicazioni elaborate dallo stesso Istituto Scientifico. Permangono del resto tutte le gravi carenze e i difetti del modo di 'gestire' l'attività di caccia nella nostra regione, a cominciare dalla eccessiva mobilità dei cacciatori in ambiti troppo vasti o addirittura in tutta la regione per la caccia alla migratoria, fino al persistere delle perniciose e dispendiose pratiche del cosiddetto 'ripopolamento', per non tacere dell'autentica piaga del bracconaggio favorito dalla cronica e vergognosa scarsità di sorveglianza. Abbattimenti di specie protette, uso di richiami vietati per quaglie e tordi, caccia notturna a lepri e cinghiali, uso criminale di lacci e trappole che straziano le povere vittime, autentici 'agguati' alle beccacce nella cosiddetta, diffusissima, 'posta' serale o mattutina, sono solo alcuni esempi del vasto campionario di malcostume venatorio che caratterizza la nostra regione". "Ma l'errore di fondo - conclude - che si continua a ripetere consiste nell'assoluta mancanza di una seria programmazione che leghi l'attività di caccia alla effettiva consistenza delle popolazioni faunistiche, piuttosto che consentire che lo stesso abbattimento di animali agisca come una variabile indipendente, divenendo così un importante elemento di disturbo, insieme a tutti gli altri fattori ambientali che minacciano gli ecosistemi e la fauna che in essi sopravvive".

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

    Cerca con nell'intero giornale:

    -- >Guarda l'indice delle notizie su: "Cronaca e Attualità "

     

     

 


    Facebook
 Ultime Notizie
 

Multimedia


 

Web TV -  Video

 

 
Home . Cronaca . Politica . Area Urbana . Speciali . Video . Innovazione . Universtitą . Spettacoli . Sport . Calcio . Meteo .

Copyright © 2017 Nuova Cosenza. Quotidiano di informazione. Registrazione Tribunale Cosenza n.713 del 28/01/2004 - Direttore Responsabile: Pippo Gatto
Dati e immagini presenti sul giornale sono tutelati dalla legge sul copyright. Il loro uso e' consentito solo previa autorizzazione scritta dell'editore